Ricerca industriale: torna il bando per la cooperazione scientifica Italia-Israele
E’ stato pubblicato anche quest’anno il bando della Farnesina che finanzia progetti congiunti di ricerca tra Italia e Israele. Per partecipare c’è tempo fino a fine novembre.
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Nato nell’ambito dell’accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Israele firmato nel 2000, il bando pubblicato a fine agosto sul portale del MAECI seleziona progetti congiunti di ricerca e innovazione industriale tra i due paesi.
La misura, infatti, è promossa congiuntamente dalla Farnesina, per l’Italia, e dalla Israel Innovation Authority-International Collaboration Division, per Israele.
Cosa finanzia il bando Italia-Israele
Il bando finanzia progetti di Ricerca e Sviluppo congiunti italo-israeliani portati avanti in una delle seguenti aree:
- medicina, biotecnologie, salute pubblica e organizzazione ospedaliera;
- agricoltura e scienze dell’alimentazione;
- applicazioni dell’informatica nella formazione e nella ricerca scientifica;
- ambiente, trattamento delle acque;
- nuove fonti di energia, alternative al petrolio e sfruttamento delle risorse naturali;
- innovazioni dei processi produttivi;
- tecnologie dell’informazione, comunicazioni di dati, software, sicurezza cibernetica;
- spazio e osservazioni della terra.
A queste si aggiunge, in realtà, anche “qualunque altro settore di reciproco interesse”, ampliando di fatto il novero delle aree di ricerca eleggibili.
Per poter essere selezionati, i progetti devono durare al massimo 24 mesi e condurre allo sviluppo di un prodotto, processo o servizio che sia “innovativo”.
Per quanto concerne, invece, la ripartizione delle attività di ricerca e sviluppo tra i due paesi, il bando prevede che il progetto - e il relativo budget - siano ”ragionevolmente” bilanciati tra il partner italiano e quello israeliano. Il bando infatti richiede che le attività di collaborazione da svolgere congiuntamente, in uno o in entrambi i Paesi, rappresentino una parte significativa del lavoro complessivo. Più nello specifico il progetto dovrebbe includere:
- attività di test di fattibilità e/o di prototipazione e di verifica condotte congiuntamente dai candidati italiani e israeliani in Italia;
- o in alternativa, prevedere attività di ricerca tecnologica e sviluppo condotte congiuntamente dai candidati italiani e israeliani in Israele.
Meglio, però, se il progetto prevede entrambe le attività.
I progetti che supereranno la fase di selezione - prima nazionale e poi congiunta - riceveranno un contributo a copertura di un massimo del 50% dei costi documentati di ricerca e sviluppo, ritenuti eleggibili in fase di valutazione.
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Chi può richiedere i contributi
Le tipologie di soggetti che possono partecipare al bando variano leggermente tra Italia e Israele.
Per quanto riguarda l’Italia, infatti, sono eleggibili sia un soggetto industriale (impresa) sia un soggetto non industriale (università, centro di ricerca, etc.).
In particolare, il soggetto industriale proponente deve essere un’impresa che conduce attività di ricerca e sviluppo, e realizza il progetto o autonomamente o in associazione ad altre imprese o enti pubblici e privati. Qualora l’impresa non conduca direttamente attività di ricerca e sviluppo, deve essere assistita da un soggetto non industriale (università, centro di ricerca, parco tecnologico) capace di condurre la ricerca proposta in qualità di associato. Il prodotto o servizio generato dalle attività di ricerca deve dimostrare evidenti potenzialità di migliorare prodotti esistenti o di crearne di nuovi sul mercato, in grado di garantire all'impresa partecipante utili dalle vendite. Il soggetto non industriale proponente (università, centro di ricerca) dovrà necessariamente associarsi a un soggetto industriale, che svolga o meno attività di ricerca e sviluppo.
In Israele, invece, il player deve essere una società di ricerca e sviluppo, che trarrà i propri profitti dalla vendita dei prodotti/servizi sviluppati nel corso della realizzazione del progetto. Per gli aspetti tecnologici e scientifici, però, il partner israeliano potrà essere assistito da un soggetto non industriale come ad esempio un’università o un centro di ricerca, che opererà in qualità di sub-contraente.
Come partecipare al bando
La deadline per l’invio dei progetti è fissata per il 25 novembre 2020.
Qualora le domande non dovessero pervenire in tempo ad entrambe le Autorità, italiana e israeliana, i progetti verranno esclusi.
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