Recovery Fund: ok all'accordo tra i 27 sul Fondo per la ripresa e la resilienza
Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper) ha approvato l'intesa sul Recovery and resilience facility, lo strumento cardine del Piano per la ripresa Next Generation EU, progettato per rispondere all’emergenza sanitaria Covid-19 e sostenere la transizione green e digitale.
> Recovery and resilence facility: cos'è e cosa prevede
Dopo l’accordo politico raggiunto dall'Ecofin, gli ambasciatori dell’UE riuniti nel Coreper hanno formalmente approvato la posizione del Consiglio sul Fondo per la ripresa e la resilienza, che sosterrà con 672,5 miliardi di euro gli investimenti pubblici e le riforme per rispondere alla pandemia di Covid-19 in chiave di sostenibilità ambientale e transizione digitale.
Le caratteristiche principali dello strumento erano state già concordate dai leader dell’UE nella riunione del 17-21 luglio 2020 nell’ambito dei negoziati tra i 27 sul Quadro finanziario pluriennale 2021-27 e sul pacchetto Next Generation EU. Strumenti, al momento, bloccati dallo stallo dei negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo.
Sullo scontro tra il Consiglio e il Parlamento è intervenuto il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, sottolineando che "Il Recovery and resilience facility rappresenta un potente strumento di mitigazione dell’impatto della crisi sanitaria che ha colpito l’UE e il mondo intero nel corso del 2020. È lo strumento principale del pacchetto di recupero da 750 miliardi di euro e aiuterà l’Europa a uscire dalla crisi. Bisogna completare rapidamente il lavoro legislativo su questo strumento con il Parlamento europeo. Non c’è tempo da perdere".
Il budget del Fondo per la ripresa
Il Fondo per la ripresa e la resilienza offrirà agli Stati membri 312,5 miliardi di euro in sovvenzioni (a prezzi 2018), di cui il 70% potrebbe essere impegnato nel 2021 e nel 2022 e il 30% entro la fine del 2023.
Queste risorse per il biennio 2021-2022 dovrebbero essere distribuite tra i Paesi UE in base a tre criteri: popolazione, prodotto interno lordo (PIL) pro capite, tasso di disoccupazione relativo degli ultimi 5 anni. Per quanto riguarda il 2023, invece, la diminuzione percentuale del PIL reale nel periodo 2020-2021 sostituirà il criterio della disoccupazione.
In più, 360 miliardi di euro di prestiti saranno messi a disposizione degli Stati membri fino alla fine del 2023 per fornire finanziamenti aggiuntivi a sostegno delle loro riforme e degli investimenti. Di norma, il volume massimo di tali prestiti non potrà superare, stando alle indicazioni del Consiglio, il 6,8% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) di ciascuno Stato membro.
Le indicazioni sui Recovery plan
Per accedere alla dotazione messa a disposizione dallo Strumento per il recupero e la resilienza, gli Stati membri dovranno preparare dei Recovery Plan, i Piani nazionali di ripresa e resilienza (PNRR) che definiranno i programmi di riforma e di investimento dei Paesi UE fino al 2026, inclusi obiettivi, tappe fondamentali e costi stimati.
Allo Stato attuale solo pochi Paesi sono prossimi a presentare i Piani alla Commissione europea, che ha indicato alcuni criteri da seguire nella redazione dei documenti strategici. Tra questi:
- coerenza con una serie di priorità condivise dal sistema Europa (ad esempio la crescita, il sostegno all'occupazione, la resilienza economica e sociale);
- risposta alle specifiche sfide di ogni Paese, in linea con le raccomandazioni del Semestre europeo;
- concentrazione di almeno il 37% delle risorse di ogni Piano nazionale sulla transizione verde e di almeno il 20% su quella digitale.
> Recovery Fund: cosa prevede il piano nazionale di ripresa e resilienza
L'iter di approvazione dei Piani nazionali di ripresa
Parlando di tempistiche, gli Stati membri potranno presentare i loro piani a Bruxelles a partire dal 15 ottobre e fino al 30 aprile 2021. In base alla posizione del Consiglio, la Commissione dovrebbe valutare i Piani di ripresa e resilienza degli Stati membri entro due mesi dalla presentazione. Se necessario, lo Stato membro interessato e Bruxelles possono concordare di prorogare tale termine per un periodo di tempo ragionevole.
La valutazione dei Recovery Plan dovrebbe essere successivamente approvata dal Consiglio mediante una decisione di esecuzione, che dovrebbe essere adottata entro quattro settimane dalla proposta della Commissione.
Il mandato negoziale del Consiglio conferma inoltre il prefinanziamento del 10% del budget totale previsto da ciascun Piano di recupero e resilienza, da versare agli Stati membri, su richiesta, nel 2021.
> Per approfondire: Come si finanziano il Recovery Fund e Bilancio UE 2021-27