UE: come eliminare gli ostacoli fiscali nel mercato del Venture Capital
Il mercato del Venture Capital (VC) in Europa lavora ancora al di sotto del suo potenziale, soprattutto a causa della mancanza di coesione tra i 27 sistemi fiscali in tutta l'UE, che può comportare una doppia imposizione e incertezze nel trattamento tributario, nonché ostacoli amministrativi. Una relazione pubblicata oggi dalla Commissione europea espone i problemi di doppia imposizione che sorgono in caso di investimenti transfrontalieri in capitale di rischio e le possibili soluzioni. L'Unione europea ha certamente bisogno di un mercato del capitale di rischio dinamico, per fornire finanziamenti alle pmi più innovative, capaci, se sostenute adeguatamente, di generare crescita economica, creare nuovi posti di lavoro e contribuire alla progettazione e all'uso delle nuove conoscenze e tecnologie.La debolezza del VC in Europa è legata non solo ad ostacoli naturali, derivanti dalle differenze di lingua e giuridiche, ma piuttosto ai problemi di doppia imposizione, al diverso trattamento fiscale dei fondi di capitale di rischio nei vari Stati membri e al fatto che il trattamento applicato al gestori di fondi VC sembra essere meno favorevole di quello applicato ai gestori di capitale pubblico.
Al contrario, se i fondi fossero in grado di operare liberamente attraverso le frontiere, si potrebbero realizzare economie di scala e questo scenario potrebbe aumentare la concorrenza, abbassando i costi per i partecipanti già esistenti e per i nuovi operatori nel mercato.
Il gruppo di esperti ha esaminato questi problemi da maggio 2007 a giugno 2009, ha individuato una serie di situazioni in cui la fiscalità, e specificamente il rischio di doppia imposizione, è un potenziale problema in situazioni di investimenti transfrontalieri ed ha discusso una serie di possibili soluzioni da sottoporre all'esame degli Stati membri dell'UE.
Secondo la relazione, la soluzione ottimale ai problemi fiscali consisterebbe nel classificare le attività del gestore di un fondo di capitale di rischio, nel paese in cui svolge le sue funzioni di gestione, come agente indipendente, secondo quanto definito nel modello OCSE, che quindi non può essere trattato come un'organizzazione stabile.
Se invece un investitore ha un'organizzazione stabile in un'altra giurisdizione e l'investimento del fondo è propriamente attribuibile a quella organizzazione, i profitti derivanti dall'investimento potrebbero essere imponibili in detto altro paese.
In tal caso lo stato conserverebbe la piena potestà impositiva su qualsiasi reddito derivante dal fondo di capitale di rischio nella sua giurisdizione.
Il gestore del Fondo di Venture Capital dovrebbe essere tassato in modo trasparente e oggettivo ("on an arm's length basis") sulle commissioni di gestione che guadagna in corrispettivo dei servizi che svolge in ogni giurisdizione in cui è presente.
Gli Stati membri concordi su queste conclusioni dovrebbero arrivare ad un accordo per il riconoscimento recriproco della classificazione e del trattamento fiscale applicato dal paese di origine di un fondo di capitale di rischio.
Report of Expert Group on removing tax obstacles to cross-border Ventur Capital investments