Nuove regole UE per fermare il disboscamento, innovare la gestione dei rifiuti e limitare il consumo di suolo
Le tre iniziative si inquadrano nell’ambito del Green Deal europeo e prevedono nuove norme per frenare il disboscamento, facilitare le spedizioni di rifiuti all'interno dell'UE così da promuovere l'economia circolare e proteggere il suolo.
Poca ambizione e un testo ‘annacquato’: cosa c’è, e cosa no, nell’accordo finale della COP26
“Per vincere la lotta che stiamo sferrando alle crisi del clima e della biodiversità nel mondo dobbiamo assumerci la responsabilità di agire sia all'interno che all'esterno. Il regolamento sul disboscamento risponde all'appello dei cittadini che chiedono di ridurre al minimo il contributo europeo a questo problema e promuovere consumi sostenibili. Le nuove norme che disciplinano le spedizioni di rifiuti promuoveranno l'economia circolare e garantiranno che le esportazioni di rifiuti non danneggino l'ambiente o la salute umana in altre parti del pianeta. E con la strategia per il suolo riporteremo i terreni in buona salute, faremo sì che siano usati in modo sostenibile e ricevano la necessaria protezione giuridica”, ha dichiarato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.
“Se ci aspettiamo dai partner politiche più ambiziose in materia di clima e ambiente, dovremmo smettere di esportare l'inquinamento e di sostenere il disboscamento. I regolamenti sul disboscamento e sulle spedizioni di rifiuti che stiamo proponendo sono i tentativi legislativi in assoluto più ambiziosi al mondo per affrontare queste questioni. Con le proposte odierne ci assumiamo le nostre responsabilità e concretizziamo i nostri impegni riducendo l'impatto che produciamo sull'inquinamento e sulla perdita di biodiversità nel pianeta. Abbiamo inoltre presentato una strategia innovativa dell'UE per il suolo, con una solida agenda politica che mira a garantire al suolo lo stesso livello di protezione delle acque, dell'ambiente marino e dell'aria”, ha sottolineato Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l'Ambiente, gli oceani e la pesca.
Nuove regole contro il disboscamento
Solo dal 1990 al 2020 il mondo ha perso 420 milioni di ettari di foreste, una superficie più vasta dell'Unione europea. Il nuovo regolamento per frenare il disboscamento e il degrado forestale garantirà ai cittadini che i prodotti acquistati, usati e consumati nel mercato dell'UE non contribuiscano al disboscamento e al degrado delle foreste nel mondo.
La prima causa di questi processi è l'espansione dei terreni agricoli legata ad alcune materie prime, quali soia, manzo, olio di palma, legno, cacao, caffè e alcuni loro derivati.
Per garantire che il mercato dell'UE accolga solo prodotti legali che non abbiano contribuito al disboscamento, il regolamento obbliga le imprese che intendono commercializzare questi prodotti a esercitare il dovere di diligenza. La Commissione utilizzerà un sistema comparativo per valutare i paesi e il rispettivo livello di rischio di disboscamento e degrado forestale connesso alle materie prime che rientrano nell'ambito di applicazione del regolamento.
La Commissione intensificherà inoltre il dialogo con altri paesi grandi consumatori e si impegnerà a livello multilaterale per unire le forze. Si prevede che le nuove norme, promuovendo il consumo di prodotti "a disboscamento zero" e attenuando l'impatto dell'UE in termini di disboscamento e degrado forestale in tutto il mondo, ridurranno le emissioni di gas a effetto serra e la perdita di biodiversità. La lotta al disboscamento e al degrado forestale avrà infine effetti positivi sulle comunità locali, comprese le popolazioni più vulnerabili, come quelle indigene, che dipendono fortemente dagli ecosistemi forestali.
Norme più rigorose per l'esportazione dei rifiuti
Con la revisione del regolamento relativo alle spedizioni di rifiuti, la Commissione realizza gli obiettivi dell'economia circolare e dell'inquinamento zero proponendo norme più rigorose per l'esportazione dei rifiuti, un sistema più efficiente per la circolazione dei rifiuti considerati risorsa e un'azione incisiva contro il traffico illegale.
Le esportazioni di rifiuti verso paesi non appartenenti all'OCSE saranno limitate e autorizzate solo se i paesi terzi sono disposti a ricevere determinati rifiuti e sono in grado di gestirli in modo sostenibile. Le spedizioni verso i paesi OCSE saranno monitorate e potranno essere sospese se causano gravi problemi ambientali nel paese di destinazione. In base alla proposta tutte le imprese dell'UE che esportano rifiuti fuori dall'Unione dovranno garantire che gli impianti destinatari siano sottoposti a un audit indipendente da cui risulti che gestiscono i rifiuti in modo ecologicamente corretto.
La Commissione propone poi di semplificare ampiamente le procedure in vigore per le spedizioni intra UE, facilitando il rientro dei rifiuti nell'economia circolare senza abbassare il livello di controllo necessario. In tal modo si contribuirà a ridurre la dipendenza dell'Unione dalle materie prime primarie e si sosterranno l'innovazione e la decarbonizzazione dell'industria per conseguire gli obiettivi climatici. Le nuove norme mettono inoltre le spedizioni al passo con l'era digitale introducendo lo scambio elettronico dei documenti.
Il regolamento rafforza ulteriormente l'azione contro il traffico dei rifiuti, una delle forme più gravi di reato ambientale: il 30% delle spedizioni di rifiuti potrebbe di fatto essere illegale, per un valore di 9,5 miliardi di euro all'anno. Per migliorare l'efficienza e l'efficacia del regime di contrasto sarà istituito un gruppo UE di garanzia della legalità delle spedizioni di rifiuti, sarà conferito all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) il potere di coadiuvare le indagini transnazionali condotte dagli Stati membri sul traffico di rifiuti e saranno introdotte norme più rigorose in materia di sanzioni amministrative.
Una strategia contro il consumo di suolo
Un suolo in buona salute è il fondamento del 95% degli alimenti di cui ci nutriamo, ospita più del 25% della biodiversità mondiale ed è il più grande serbatoio terrestre di carbonio del pianeta.
Tuttavia, il 70% dei suoli nell'UE non è in buone condizioni. La strategia definisce un quadro con misure concrete per la protezione, il ripristino e l'uso sostenibile del suolo e propone una serie di misure, sia volontarie che vincolanti: l'obiettivo è aumentare il carbonio nei terreni agricoli, combattere la desertificazione, ripristinare i terreni degradati e garantire che entro il 2050 tutti gli ecosistemi terrestri siano in buona salute.
La nuova strategia UE prevede per il suolo lo stesso livello di protezione che già esiste nell'UE per l'acqua, l'ambiente marino e l'aria. Ciò sarà fatto tramite un nuovo atto legislativo, che sarà proposto entro il 2023 in seguito a una valutazione d'impatto e un'ampia consultazione dei portatori di interessi e degli Stati membri.
La strategia mobilita inoltre la società, le risorse finanziarie necessarie e le conoscenze comuni, e promuove pratiche di gestione sostenibili e il loro monitoraggio, sostenendo l'ambizione dell'UE per un'azione sul suolo a livello mondiale.