L'Europarlamento chiede un Erasmus+ più accessibile
E' necessario rimuovere le barriere finanziarie e amministrative che limitano la partecipazione al programma Erasmus+. Ad affermarlo è il Parlamento europeo che, con una risoluzione adottata il 23 giugno, propone una revisione del programma per favorire l'accesso di soggetti svantaggiati e disabili.
Il 2022 è l’Anno europeo dei giovani
Avviato 35 anni fa, il programma Erasmus+ ha permesso a 12 milioni di cittadini, tra cui 600mila italiani, di studiare e formarsi in Europa. Tuttavia, c'è ancora un tasto dolente: non tutti possono permettersi economicamente di partecipare all'iniziativa faro dell'UE, dato che le borse di studio non coprono tutti i costi per i soggetti meno abbienti.
Pertanto, in una risoluzione adottata con 471 voti favorevoli, 55 contrari e 66 astenuti, gli eurodeputati chiedono che gli importi delle borse Erasmus siano aumentati per evitare l'esclusione sociale di quei giovani che finora non sono riusciti a permettersi la mobilità studentesca.
Per raggiungere le persone provenienti da contesti svantaggiati, con bisogni educativi specifici o disabilità, sono necessarie soluzioni di finanziamento su misura, come ad esempio dei pre-finanziamenti, delle integrazioni alle sovvenzioni, dei pagamenti anticipati e delle somme forfettarie. Queste modalità d'aiuto - personalizzate in base alle necessità dei singoli soggetti - aiuterebbero a coprire i loro bisogni e il costo della vita nel periodo di soggiorno all'estero.
Tra le modifiche da introdurre, la risoluzione suggerisce di ridurre e semplificare la burocrazia propria del processo di partecipazione al programma europeo, soprattutto in virtù del fatto che gli oneri amministrativi hanno come destinatari persone con particolari necessità educative o persone disabili.
Il testo si sofferma anche sull'urgenza di risolvere i problemi persistenti relativi agli strumenti informatici di Erasmus+, che ostacolano la partecipazione delle organizzazioni più piccole, delle persone con minori capacità informatiche, come i partecipanti più anziani o con bisogni speciali.
Una delle proposte della relazione è quella di introdurre una "mobilità ibrida" per le persone con disabilità, migliorando gli orientamenti della Commissione europea su come raggiungere al meglio gli studenti con problemi di salute, differenze culturali, ostacoli geografici, difficoltà economiche e sociali, oltre a investire di più nella formazione linguistica per i candidati e in campagne informative targhettizzate.
Gli eurodeputati chiedono infine maggiore flessibilità per il programma Erasmus+ in caso di crisi internazionali, come l'attuale guerra in Ucraina, e di estendere la copertura agli studenti ucraini per garantire un maggior sostegno agli istituti di istruzione superiori e alla comunità accademica del paese al centro del conflitto.