Rigenerazione urbana Genova: dal PNRR 89 milioni di euro
MIMS, Regione Liguria, Comune di Genova e RFI hanno firmato il Protocollo d’intesa che definisce le modalità di cooperazione per la riqualificazione dell’area Genova-Campasso, connessa agli investimenti ferroviari previsti dal PNRR. Sul piatto ci sono 89 milioni e l’attuazione concreta della direttiva Draghi sulla valutazione di sostenibilità degli investimenti pubblici.
Fondo progettazione di fattibilità: nuove risorse per ZES e AdBD
Nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 31 agosto 2022, infatti, i vari soggetti coinvolti nell’operazione hanno avviato il “Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana” delle aree interessate dagli interventi di potenziamento ferroviario Genova–Campasso, previsti nell’ambito del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova, finanziato dal Recovery Plan.
Il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi–Nodo di Genova
Avviato su impulso del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, dopo un incontro con i rappresentanti della comunità locale nell’estate 2021, il progetto “è mirato alla sostenibilità ambientale ed economica dell’opera ferroviaria, che è stata valutata ed assentita pochi giorni fa nella conferenza di servizi coordinata da Regione Liguria”, ha spiegato il presidente della Regione, Giovanni Toti.
Il progetto - la cui fase iniziale prevede un investimento di 89 milioni di euro (L.108/2022) - prevede infatti diversi interventi secondo criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale con l’obiettivo di ridurre il disagio abitativo derivante dalla prossimità degli edifici al sedime ferroviario.
In particolare - spiegano dal MIMS - grazie al progetto “si procederà alla demolizione di edifici e la riqualificazione delle aree corrispondenti, alla realizzazione di spazi verdi e di interventi per aumentare la varietà degli spazi pubblici, multifunzionali e attrezzati, per la collettività.
Più nel dettaglio, per realizzare il Progetto, l’area limitrofa alla linea ferroviaria sarà suddivisa in tre segmenti omogenei in relazione alla distanza dei fabbricati dalla più vicina rotaia, definiti in base al principio secondo il quale il disagio abitativo e la variazione di valore permanente delle unità immobiliari hanno un’incidenza progressivamente decrescente con la distanza dalla linea ferroviaria:
-
Fascia 1 - distanza fino 10 m dalla rotaia più vicina: per tali fabbricati viene previsto l’esproprio, la demolizione degli edifici anche se solo parzialmente ricadenti nella fascia di riqualificazione;
-
Fascia 2 - distanza da oltre 10 m e fino a 20 m dalla rotaia più vicina: esproprio e/o indennizzo degli edifici, anche se solo parzialmente ricadenti nella fascia stessa, con conseguente assunzione della proprietà da parte del Comune nel caso di esproprio, che si impegna ai connessi interventi di riqualificazione e rigenerazione degli edifici acquisiti anche con risorse proprie;
-
Fascia 3 - distanza da oltre 20 m e fino a 30 m dalla rotaia più vicina: viene previsto l’indennizzo connesso all’intervento di riqualificazione.
La valutazione di sostenibilità degli investimenti pubblici
Oltre ad avere importanti ricadute sulla mobilità e sulla rigenerazione urbana di un’area densamente popolata, il progetto è di primaria rilevanza per l’applicazione concreta della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 dicembre 2021, che introduce la valutazione di sostenibilità degli investimenti pubblici (“Linee di indirizzo sull’azione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) per l’anno 2022″).
“Per la prima volta - ha sottolineato infatti Giovannini - il progetto dà concreta attuazione alla direttiva Draghi”.
“Grazie all’intensa collaborazione interistituzionale con gli enti territoriali che ne consentirà la rapida attuazione, il progetto integrato è un esempio di come sia possibile cambiare il modo di realizzare le opere pubbliche prevedendo la creazione di infrastrutture necessarie per modernizzare il Paese, ma tenendo conto delle esigenze di riqualificazione e rigenerazione del territorio in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale”, ha quindi aggiunto il ministro.
“All’impegno finanziario del Ministero per il Progetto, pari a circa 90 milioni di euro, si potranno aggiungere ulteriori risorse, fin dalla prossima legge di Bilancio, per completare l’operazione di miglioramento del contesto urbano nelle zone interessate dal potenziamento della linea ferroviaria. In tale ambito, anche gli enti territoriali potranno avere un ruolo determinante”, ha quindi concluso il titolare del MIMS.
Consulta il Protocollo d'intesa
Consulta la scheda informativa sul progetto
Photocredit: phooto en Pixabay