Le schede ANAC sul Codice appalti 2023
L'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) ha redatto una serie di schede illustrative per fare il punto sul nuovo Codice dei contratti pubblici, adottato dal Consiglio dei Ministri a fine marzo in linea con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Cosa prevede il Codice appalti 2023?
A circa una settimana dalla ripubblicazione in Gazzetta ufficiale del nuovo Codice appalti (Dlgs 36/2023), le cui disposizioni con gli allegati acquisteranno efficacia dal 1° luglio 2023, l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) ha ritenuto utile approfondire i principi generali e le novità introdotte attraverso l'ausilio di apposite schede illustrative.
Codice appalti 2023: le schede ANAC su principi generali e digitalizzazione contratti
Attraverso le 66 schede illustrative sul nuovo Codice dei contratti pubblici, l'Anac fornisce una sintesi dei principi generali della riforma:
- Articolo 1. Principio del risultato
- Articolo 2. Principio della fiducia
- Articolo 3. Principio dell’accesso al mercato
- Articolo 4. Criterio interpretativo e applicativo
- Articolo 5 Principi di buona fede e di tutela dell’affidamento
- Articolo 6. Principi di solidarietà e di sussidiarietà orizzontale. Rapporti con egli enti del Terzo settore
- Articolo 7. Principio di auto-organizzazione amministrativa
- Articolo 8. Principio di autonomia contrattuale. Divieto di prestazioni d’opera intellettuale a titolo gratuito
- Articolo 9. Principio di conservazione dell’equilibrio contrattuale
- Articolo 10. Principi di tassatività delle cause di esclusione e di massima partecipazione
- Articolo 11. Principio di applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore
- Articolo 12. Rinvio esterno
Vengono poi affrontati i temi connessi all'aggiudicazione dei contratti, agli appalti sotto soglia e ai subappalti.
Pubblicato anche un focus dedicato alla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti e all’attuazione dell’ecosistema nazionale di eProcurement (artt. 19-36), che porta a compimento quanto già fatto da ANAC con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, nell'ottica di diventare un presidio efficace per assicurare il rispetto della legalità ed evitare fenomeni corruttivi.
“Con la gestione interamente digitale degli appalti, prevista dal Codice e impegno di ANAC da tempo, sarà garantita l’estensione del digitale a tutto il ciclo di vita del contratto, a partire dalla programmazione, alla richiesta del codice identificativo di gara, fino all’esecuzione e conclusione del contratto, e all’ultima fattura. Questo porta a piena maturazione quanto ANAC ha già fatto con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici: tutte le informazioni e le attività riguardanti l’appalto dovranno passare attraverso piattaforme telematiche interoperabili e confluiscono sul portale dell’Autorità, con l’acquisizione diretta dei dati”, ha dichiarato Giuseppe Busia, presidente di Anac.
Per approfondire: PPP, subappalto e digitalizzazione: una lettura critica del nuovo Codice appalti
Consulta il testo del Nuovo Codice appalti (Dlgs 36/2023) in Gazzetta ufficiale
Foto di Anete Lusina da Pexels