Innova Venture, i risultati del fondo di venture capital della Regione Lazio
Per incentivare l’innovazione del tessuto imprenditoriale locale ed accrescere l’ecosistema delle startup a livello regionale, negli anni la Regione Lazio ha posto in essere un ampio ventaglio di strumenti finanziari ad hoc. Tra questi c’è anche Innova Venture, un fondo dedicato al venture capital, gestito da Lazio Innova (società in house providing della Regione Lazio) e finanziato attraverso i fondi europei del POR FESR Lazio 2014-2020.
FESR Lazio, i risultati della programmazione 2014-2020
Grazie al suo meccanismo di funzionamento, lo strumento Innova Venture ha permesso ad una platea di partner selezionati sia di accelerare i processi di investimento sia di investire in modo continuativo e strutturale sulle realtà attive sul territorio.
Il fondo ha chiuso il periodo di investimento a fine 2023, ha effettuato nel suo complesso 48 investimenti in 36 imprese, per un totale di circa 28 milioni di euro investiti, dei quali oltre 10 milioni pubblici, con una leva di 18 milioni di risorse private aggiuntive.
L’operatività è avvenuta anche sottoscrivendo 7 Accordi Quadro di co-investimento - con partner come Lventure Group (acceleratore), Scientifica (holding di investimenti) e Digital Magics (acceleratore) - e sono state convenzionate altrettante piattaforme di Equity Crowdfunding, tra cui Mamacrowd, 200Crowd e BacktoWork.
Il ruolo della Regione Lazio per lo sviluppo del venture capital
Lanciato nel 2018, Innova Venture nasce con l’obiettivo di favorire la nascita e lo sviluppo dell’innovazione nel tessuto imprenditoriale locale, in particolare nelle fasi iniziali di crescita, ma anche di stimolare un rafforzamento della presenza di investitori strutturalmente interessati a operare nel Lazio, per arricchire l’ecosistema privato del venture capital.
Per venture capital si intende una forma di finanziamento attraverso la quale investitori privati immettono il proprio capitale nella fase di avviamento (startup) o di espansione del business (scaleup) di un’azienda terza con un alto potenziale di crescita.
L'obiettivo di questa attività di investimento è quello di sostenere imprese innovative e promettenti che spesso si trovano nelle prime fasi di sviluppo e che possono avere difficoltà ad ottenere finanziamenti da altre fonti, come prestiti bancari tradizionali. Queste imprese, infatti, sono spesso ad alto rischio e richiedono investimenti significativi per finanziare la ricerca e lo sviluppo, la scalabilità del business, l'espansione dei mercati e altre attività cruciali per la crescita.
Dopo una lunga serie storica di crescita anno su anno, il mercato del venture capital italiano si è allineato al trend dei mercati internazionali che ha visto una contrazione emersa già a fine 2022.
Il 2023 si è chiuso con 330 operazioni (initial e follow on). Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta quasi 1,1 miliardi di euro distribuiti su 302 round. Inoltre, l’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani, ammonta a circa 300 milioni di euro distribuiti su 28 operazioni. Sommando queste due componenti, il totale complessivo è pari a 1,4 miliardi di euro.
Considerando questi dati, appare ancora più rilevante il ruolo della Regione Lazio per l’ecosistema del venture capital nazionale. In questo contesto, infatti, la Regione Lazio ha messo in campo una serie di strumenti per incentivare la nuova imprenditorialità sul territorio locale.
Uno di questi è appunto Innova Venture che, insieme ad un altro fondo (Lazio Venture) fa parte di FARE Venture. Quest’ultimo strumento - che a sua volta fa capo al Fondo dei Fondi "FARE Lazio" - in questi anni ha supportato lo sviluppo del mercato del venture capital a livello regionale, intervenendo nel capitale di rischio di PMI e startup con un duplice obiettivo: da un lato, aumentare la presenza strutturale di operatori professionali del VC, dall’altro, rendere le risorse di VC disponibili per le imprese localizzate sul territorio.
Per approfondire: Venture capital, i dati sugli investimenti in startup italiane
Come funziona Innova Venture
Guardando alle caratteristiche specifiche di Innova Venture, è importante sottolineare che il fondo co-investe direttamente nel capitale di rischio di start-up e PMI localizzate (o interessate a localizzarsi operativamente) nel Lazio, operando insieme a partner privati e indipendenti rispetto alle aziende target.
Si tratta di un fondo generalista, che quindi investe in tutti i settori (salvo limitate esclusioni) e può partecipare a tutte le fasi di investimento. Lo strumento in particolare opera attraverso due modalità, di cui una è individuata negli Accordi Quadro semi-automatici di co-investimento con investitori di comprovata capacità interessati a investire strutturalmente nel Lazio, soprattutto in start-up nelle fasi più seed; l'altra, invece, è legata alla possibilità di co-investire con capitali raccolti attraverso campagne di equity crowdfunding con le piattaforme autorizzate convenzionate.
In ogni caso, Innova Venture investe esclusivamente in equity o quasi equity (in strumenti di nuova emissione, salvo possibilità di replacement capital entro un massimo del 25%), alle medesime condizioni dei co-investitori privati indipendenti, nella misura massima del:
- 70% dell’investimento totale per le imprese che non hanno ancora operato in alcun mercato non avendo ancora effettuato la prima vendita commerciale;
- 60% dell’investimento totale per le imprese che operano in un mercato qualsiasi da meno di sette anni dalla prima vendita commerciale
- 40% dell’investimento totale per le imprese che necessitano di un investimento per il lancio di un nuovo prodotto o l’ingresso su un nuovo mercato geografico che, sulla base del business plan presentato, è superiore al 50% del loro fatturato medio annuo negli ultimi cinque anni.
Il co-investimento iniziale può andare da un minimo di 150 mila euro (50 mila per gli Accordi Quadro) fino a un massimo di 2,5 milioni per impresa.
Gli accordi di co-investimento: l’esempio di Scientifica Venture Capital
Negli anni, infatti, le attività di Innova Venture sono state messe a sistema con quelle di altri investitori nel venture capital, tra cui Scientifica Venture Capital. In questo caso, l’unione tra risorse private e pubbliche ha avuto come fine ultimo quello di supportare l’innovazione in campo scientifico e fornire ai ricercatori gli strumenti necessari a rendere concreti i loro progetti di tech transfer, con particolare focus in ambito deep tech e hard tech.
Scientifica Venture Capital è una holding di investimento che seleziona startup ad elevata intensità tecnologica operanti nei settori manifattura avanzata, materiali avanzati, intelligenza artificiale e tecnologie quantistiche, accompagnandole nelle fasi pre seed, seed ed early stage. Il valore aggiunto di questa realtà è costituito da un approccio bilanciato su due asset: da un lato, la società punta infatti a fornire finanziamenti alla ricerca, mentre, dall’altro, mette a disposizione delle startup le strumentazioni e i laboratori necessari per realizzare la validazione industriale e portare a compimento il tech transfer.
La collaborazione pubblico-privato tra Lazio Innova e Scientifica Venture Capital ha durata biennale e prevede la possibilità di effettuare investimenti congiunti a favore di imprese innovative o nate da processi di trasferimento tecnologico, con sede operativa nella regione Lazio o interessate ad aprire una sede operativa nella Regione, selezionate dalla stessa Scientifica e dal comitato di investimento di Innova Venture.
E’ in questo contesto che a gennaio 2024 le due realtà hanno chiuso un round di investimento del valore complessivo di 510 mila euro - rispettivamente 300 mila il ticket di Scientifica Venture Capital e i restanti 210mila a valere su Innova Venture - per supportare lo sviluppo della startup all’avanguardia nel campo medtech Sense4Med.
Lo spin-off Sense4Med
Tra le tante operazioni supportate da Innova Venture rientra anche il sostegno alla transizione verso il mercato di Sense4Med, uno spin-off dell’Università di Tor Vergata specializzato nella progettazione e realizzazione di biosensori che sta sviluppando un dispositivo point-of-care altamente innovativo in grado di rivoluzionare le attuali modalità di diagnosi della fibrosi cistica.
La scelta di Innova Venture e Scientifica Venture Capital di investire nella startup Sense4Med è riconducibile al valore tecnico-scientifico e alla rilevanza del progetto per il settore medtech.
Si tratta di uno spin-off nato all’interno del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata che punta a rivoluzionare il processo diagnostico della fibrosi cistica grazie ad un biosensore elettrochimico integrato in un dispositivo point-of-care.
Attualmente, la diagnosi della malattia avviene attraverso un complesso processo a due fasi, con un primo test su un campione di sangue dei neonati e un successivo test sul sudore per misurare i livelli di ioni cloruro. Quest’ultimo test richiede l’induzione della sudorazione tramite l’utilizzo di una piccola scarica di corrente elettrica.
In considerazione di questa complessità, Sense4Med punta a semplificare il processo diagnostico mediante un biosensore paper based che sfrutta una particolare tecnologia: in appena due minuti, il device è in grado di rilevare la malattia in modo non invasivo servendosi del solo test del sudore e con costi contenuti per il sistema sanitario.
Il progetto quindi ha un impatto rilevante non solo a livello puramente scientifico, ma anche sotto il profilo sociale. A differenza di altri metodi diagnostici, infatti, il nuovo dispositivo sviluppato da Sense4Med permette di individuare la malattia in modo non invasivo, migliorando il modo in cui il paziente vive il processo di diagnosi.
Questa tecnologia risulta, inoltre, scalabile, in quanto è possibile utilizzare il dispositivo su tutta la popolazione indipendentemente dalla fascia di età e condizione fisica. In futuro, inoltre, lo stesso dispositivo - se diversamente funzionalizzato - potrebbe essere utilizzato anche in altri comparti, quali il biomedicale, l’alimentare o la difesa.
Grazie alla sinergia tra Scientifica Venture Capital e Lazio Innova è stato possibile accelerare lo sviluppo e la commercializzazione del dispositivo. L’investimento ha permesso di assumere nuovi ricercatori per progredire con la ricerca e in futuro consentirà alla startup di svolgere attività relative ai trial clinici, con l’obiettivo di ottenere una validazione tecnologica e di business essenziale per una rapida commercializzazione del dispositivo.
Gli strumenti di Venture Capital della Regione Lazio torneranno presto operativi nel 2024, vale la pena studiare il funzionamento ed i progetti finanziati fino al 2023 per essere preparati a cogliere le nuove opportunità di finanziamento.
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