Incentivi rinnovabili: cosa emerge dalla consultazione pubblica sul decreto FERX
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica pubblica gli esiti della consultazione pubblica sul Decreto FERX, il provvedimento chiamato a fissare le regole d’ingaggio degli incentivi per le rinnovabili più mature. Bene l'adeguamento dei prezzi di esercizio all'inflazione, meno apprezzate le tempistiche proposte per la realizzazione degli impianti.
Incentivi rinnovabili: decreto FER 2 in dirittura d’arrivo, interlocuzioni in corso sul FERX
Il decreto FERX è il provvedimento che farà da cornice ai nuovi incentivi alle rinnovabili più competitive e che dovrebbe mettere a disposizione poco più di 62 GW di potenza nelle aste fino al 2028. In vista della predisposizione del decreto, il 7 agosto 2023 il MASE ha avviato una consultazione pubblica che si è conclusa lo scorso 25 settembre.
Consultazione che ha visto la partecipazione di 46 soggetti, soprattutto grandi imprese operanti nel settore energetico e associazioni di categoria.
Di questi, oltre la metà (il 52%) ritiene di partecipare direttamente ai bandi che saranno pubblicati, percentuale che sale al 70% se si includono le associazioni che parteciperanno indirettamente tramite i propri iscritti.
Gran parte delle osservazioni inviate al MASE insiste sulla necessità di avere chiarezza e trasparenza, sottolineando la necessità di conoscere con tempistiche adeguate tutte le informazioni utili alla programmazione degli investimenti. Ma allo stesso tempo i partecipanti alla consultazione evidenziano come, sulla base dei principi posti in consultazione, sia complesso comprendere appieno e quindi dare un giudizio sul meccanismo di sostegno che sarà adottato tramite il decreto FER X.
I temi che hanno suscitato il maggior interesse sono stati quelli relativi al contesto normativo e alla sua evoluzione, agli aspetti generali del meccanismo di supporto, ai tempi di realizzazione degli interventi, alle logiche alla base della restituzione degli incentivi in caso di recesso anticipato dal contratto e dell’aggiornamento del prezzo di esercizio.
In merito al contesto normativo, oltre il 90% dei partecipanti è complessivamente d’accordo con la necessità di far evolvere il disegno dei contratti per differenza (Cfd) convenzionali e ritiene in generale valide le logiche alla base del modello centralizzato asset-based, mentre per quanto attiene l’evoluzione verso un modello decentralizzato con profilo standard il 58% dei partecipati ha espresso parere favorevole.
In relazione agli aspetti generali del meccanismo di supporto, il 63% dei partecipanti condivide l’approccio proposto per superare la totale restituzione degli incentivi netti fruiti in caso di recesso anticipato dal contratto, solamente il 53% ritiene congrua la stima dei contingenti per l’accesso per il tramite di procedure competitive, mentre il 97% accoglie positivamente i requisiti di accesso individuati.
Quanto alle tempistiche di realizzazione degli impianti, l’83% dei partecipanti alla consultazione si è detto in disaccordo con quelle individuate, chiedendo per la maggior parte un innalzamento delle stesse.
Per quanto concerne, infine, le logiche alla base dell’aggiornamento del prezzo di esercizio per tener conto dell’inflazione si evidenzia un forte apprezzamento da parte della quasi totalità della platea.
Esiti consultazione pubblica DM FERX
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