Ricerca: accordo Italia-Algeria per rafforzare cooperazione scientifica
Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro dell'Istruzione Superiore d'Algeria, Kamel Baddari, hanno firmato oggi ad Algeri un Memorandum of understanding per rafforzare la cooperazione scientifica tra i due Paesi.
Promuovere la cooperazione tra centri di ricerca e favorire lo scambio di personale accademico e ricercatori, creare un network di esperti in ambito scientifico e facilitare l’accesso alle infrastrutture di ricerca. Sono questi alcuni degli obiettivi chiave del Memorandum of understanding per rafforzare la cooperazione scientifica firmato il 14 maggio ad Algeri dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e l’omologo algerino, il ministro dell’Istruzione superiore Kamel Baddari, in attuazione del cosiddetto Piano Mattei.
"Il Piano Mattei è un progetto strategico del Governo dentro cui c'è un'idea di cooperazione e sviluppo per l’Africa. In questo quadro l’alta formazione è un pilastro della strategia. Puntiamo a formare classi dirigenti, fornendo ai giovani africani gli strumenti per partecipare attivamente al progresso e alla crescita dei loro Paesi. Con l'Algeria ci lega un rapporto storico e profondo che questo accordo rinnova e rafforza" ha spiegato il ministro Bernini.
Cosa prevede il MOU per la cooperazione scientifica tra Italia e Algeria
Il Protocollo d'intesa, si legge in una nota emanata dal dicastero, "mira ad una serie di obiettivi: incoraggiare la cooperazione tra gli istituti di istruzione superiore e di ricerca e scambiare informazioni e punti di vista su questioni di carattere scientifico e tecnologico; promuovere la partecipazione a conferenze regionali e internazionali, simposi, workshop ed eventi; incoraggiare la mobilità in entrata e in uscita, bidirezionale, di studenti, docenti e ricercatori; sostenere e promuovere la ricerca accademica e l'insegnamento delle lingue, delle letterature, delle culture e delle storie di entrambi i Paesi; favorire lo scambio di personale accademico e amministrativo, docenti, scienziati, ricercatori, esperti di scienza e tecnologia, cooperando così allo sviluppo delle risorse umane; promuovere la collaborazione diretta tra gli istituti di istruzione superiore e di ricerca dei due Paesi.
E ancora: collegare i ricercatori e gli esperti di scienza e tecnologia e facilitare la condivisione e l'accesso alle infrastrutture di ricerca; implementare i progetti congiunti tra gli istituti di istruzione superiore e di ricerca e le imprese nei settori della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico (tenendo conto delle aree di cooperazione di comune interesse, come agritech, water management e protezione del Mar Mediterraneo); promuovere l'imprenditorialità, le startup innovative e gli spin-off; promuovere la collaborazione congiunta in programmi multilaterali rilevanti (ad esempio PRIMA, Horizon Europe, Erasmus+ ecc.)".
Per il ministro Bernini, è la terza missione in Africa nell'ambito del Piano Mattei (dopo Tunisia e Libia dove si è recata con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni). Quest'ultima visita è stata anche l'occasione per incontrare alcune aziende italiane attive in Algeria, come Eni, Bonifiche ferraresi e Leonardo, e impegnate in progetti di alta formazione e ricerca.
I risultati ottenuti dalla cooperazione scientifica Italia-Algeria
La cooperazione scientifica fra Italia e Algeria ha radici profonde. Il primo accordo intergovernativo di cooperazione nel settore scientifico e tecnologico fra i due Paesi è stato firmato nel 1975.
Alla voce accordi universitari si contano 30 collaborazioni, firmate tra il 2017 e il 2023, che interessano 18 Università. Gli accordi interuniversitari sono 79.
La presenza di studenti algerini nel nostro Paese è costantemente aumentata nel tempo: dai 142 del 2017-18 ai 351 del 2022-23. Dati che fanno essere l'Algeria il 10° Paese africano per studenti iscritti a corsi di laurea in Italia. Mentre è il 4° Paese africano (dopo Egitto, Etiopia e Tunisia) per studenti iscritti ad un percorso di dottorato nel nostro Paese, pari a 66 (9,2% sul totale degli studenti africani).
I progetti finanziati in Algeria da università italiane sono 18. I settori di intervento sono: agri-food (rural development, land management, agrifood and food supply chains), energie rinnovabili, gestione risorse idriche, scienze sociali (religione, estremismo, radicalizzazione, integrazione).
Il territorio algerino è caratterizzato da scarsità d'acqua e bassa produttività agricola. Per questo, la maggior parte delle iniziative mappate dal CUCS (Coordinamento Universitario per la Cooperazione allo Sviluppo) per questo Paese si concentrano sulla risoluzione di tale problematiche. I progetti di ricerca locale in agricoltura e gestione delle risorse idriche sono prevalenti. Altri focus sono le energie rinnovabili.