Piano Mattei: accordo di finanziamento da 50 milioni tra CDP e Banca centrale tunisina
Tunisia e Italia rafforzano la collaborazione attraverso un contratto di finanziamento sottoscritto, nella cornice del Piano Mattei, tra la Banca centrale tunisina e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che gestisce il Fondo rotativo per la cooperazione allo sviluppo (FRCS).
I fondi del Piano Mattei e le sue criticità
Il contratto di finanziamento riguarda un credito d’aiuto da 50 milioni di euro e fa seguito all’accordo sottoscritto il 17 aprile scorso fra Italia e Tunisia per il sostegno diretto al bilancio tunisino nel settore dell'energia rinnovabile e dell'efficienza energetica.
Lo strumento operativo è il Fondo rotativo per la cooperazione allo sviluppo (FRCS), utilizzato dal MAECI per sostenere i Paesi partner nell'ambito delle politiche di cooperazione bilaterale e gestito da CDP, a partire dal gennaio 2016, per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il FRCS offre infatti finanziamenti concessionali in favore di controparti sovrane a sostegno dei progetti di crescita sostenibile nei Paesi target partner. Al Fondo fa tuttavia capo anche uno strumento dedicato alle imprese denominato Sviluppo+ e finanziato con 70 milioni di euro che prevede finanziamenti a medio-lungo termine per sostenere la partecipazione nel capitale di rischio di società di capitali o di persone con sede in Paesi partner OCSE-DAC e una sede, anche secondaria, in Italia.
50 milioni alla Tunisia per investimenti nelle energie rinnovabili
Nello specifico, il finanziamento da 50 milioni di euro, approvato il 28 agosto nell'ambito del FRCS, sarà destinato al programma del Governo tunisino volto a rafforzare la stabilità macroeconomica della Paese e alla promozione delle riforme strutturali necessarie per una ripresa economica sostenibile. Più in particolare, il contributo italiano al Programma di Tunisi si concentra sulle riforme strutturali nel settore energetico per favorire la produzione autonoma di energia elettrica da fonti rinnovabili. Si punta così a diminuire la dipendenza del Paese dai combustibili fossili e di conseguenza le importazioni di energia.
Grazie al finanziamento la Tunisia conseguirà benefici in termini di finanza pubblica, attraverso una generale riduzione del deficit commerciale e della spesa pubblica per i sussidi sui prodotti energetici, da cui deriverà un alleggerimento della pressione sulle casse dello Stato e quindi anche la possibilità di liberare risorse pubbliche da dedicare a nuovi investimenti per sostenere lo sviluppo socio-economico del Paese.
Per approfondire: Piano Mattei: CDP e AfDB insieme nel Growth and Resilience Africa Fund