Consiglio UE: accordo raggiunto sul Fondo salva-Stati
Via libera del Consiglio europeo alla modifica del Trattato sul funzionamento dell'UE e all'introduzione del "Meccanismo europeo di stabilità" (Esm), ma secondo precise regole: come richiesto dalla Germania, si potrà ricorrere al fondo permanente salva-stati solo in ultima istanza, in base ad un accordo unanime e nei confronti di Paesi che rispettino rigorose condizioni in materia di bilancio.
Secondo quanto stabilito dai capi di stato e di governo riuniti a Bruxelles, il sistema permanente di gestione delle crisi andrà a sostituire il Fondo temporaneo di stabilizzazione dell'Eurozona (European Financial Stability Facility), in scadenza al 2013, attraverso modifiche limitate al Trattato sul funzionamento dell'Ue, che attualmente non consente il salvataggio di uno Stato da parte degli altri Paesi membri.
Tali modifiche, realizzate attraverso una procedura di revisione semplificata, quindi senza il ricorso al referendum, saranno ora discusse dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dalla Banca centrale europea, per poi essere formalizzate in occasione del vertice UE di marzo e ratificate entro la fine del 2012.
Non suscita invece sostanziali consensi la proposta, avanzata da Italia e Lussemburgo, di emettere eurobond attraverso un'Agenzia europea del debito ed è anzi vivamente contrastata dalla Francia e dalla Germania, che ancora una volta si confermano i principali protagonisti della politica europea.
In particolare, secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel, gli eurobond "eliminerebbero la pressione sugli Stati indebitati per risanare i propri bilanci e la concorrenza a livello europeo sui tassi di interesse", mentre il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble ha affermato che per poter mettere in comune il debito sarebbero necessari cambiamenti importanti dei trattati europei, maggiore uniformità nelle politiche fiscali degli Stati e nella gestione dei conti pubblici.