Un italiano in corsa per la European Bank Authority - EBA
Ultimi ritocchi alle authorities per la supervisione del settore finanziario europeo, entrate in vigore il 1° gennaio 2011, in seguito alle valutazioni del celebre rapporto de Laroisière. Secondo il deus ex machina della riforma, il commissario per il mercato interno Michel Barnier, la nuova "troica", assieme allo European Systemic Risk Board, rappresenta un punto di svolta per l'intero comparto.
Comincia così l'attività delle tre nuove autorità microsettoriali dedicate rispettivamente alle banche, ai mercati e al settore delle assicurazioni e dei fondi pensione. A breve saranno ufficializzati i tre presidenti e i tre direttori esecutivi dei nuovi organismi.
La procedura di selezione di era aperta in autunno con la pubblicazione dell'avviso sulla gazzetta ufficiale dell'Unione Europea. Saranno i board delle tre autority a scegliere i candidati, ma l'Europarlamento potrà confermarli o respingerli in base ai criteri di competenza e indipendenza. Nel totonomine per l'Eba (European Bank Authority) c'è un italiano, Andrea Enria, attualmente dirigente della Banca d'Italia e segretario del comitato dei supervisori bancari europei, ora sostituito dall'Eba. I risultati saranno resi noti tra febbraio e marzo 2011.
Per Barnier la riforma era più che necessaria. Secondo il commissario francese la crisi ha dimostrato chiaramente i limiti e le falle del precedente sistema di supervisione da molti ritenuto troppo frammentato, che non è riuscito a diagnosticare in tempo l'accumulo di rischi eccessivi. Il nuovo assetto rappresenta la torre di controllo e allo stesso tempo i radar di cui il sistema finanziario necessitava.
A controllare la situazione macrosistemica ci penserà lo European Systemic Risk Board, incaricato di identificare i problemi che potrebbero contribuire allo sviluppo di un'eventuale crisi futura. L'ESRB lavorerà in tandem con le tre autorità in una struttura denominata "hub and spoke". Queste ultime non vanno a sostituire le autorità nazionali, nè l'obiettivo di Barnier è quello di trasferire il controllo delle istituzioni finanziare all'Unione Europea. Bruxelles intende piuttosto creare una rete in cui le autorità nazionali si occupino della sorveglianza quotidiana e in cui quelle europee - avvalendosi della professionalità delle strutture nazionali - si dedichino al coordinamento e all'armonizzazione delle regole tecniche che si applicano a tali istituzioni. Ogni azione verrà presa di concerto con i paesi membri, in particolare l'eventuale salavataggio di una banca.
Le tre autorità potranno intervenire imponendo le loro decisioni soltanto in tre casi limite:
- qualora debbano dirimere delle controversie tra diverse realtà nazionali implicate;
- qualora l'autorità nazionale non applichi correttamente le regole comunitarie
- in concomitanza con situazioni di emergenza dichiarate dal Consiglio europeo.