Lazio: bocciata dal Governo una parte del Piano Casa
Il Cdm dei giorni scorsi, su richiesta dei ministri Galan (Beni culturali) e Prestigiacomo (Ambiente), ha impugnato dinnazi alla Corte Costituzionale tre punti della Legge recante il Piano Casa della Regione Lazio. Le obiezioni riguardano le deroghe ai vincoli territoriali, ai vincoli archeologici, nonché i condoni sulle aree vincolate. Resta confermata, invece, la parte abitativa, che è operativa da oggi.
In particolare, secondo il governo, il Piano Casa della Regione Lazio violerebbe gli articoli 9 e 117 della Costituzione, oltre alla Convenzione europea del paesaggio:
- il primo punto impugnato è "quello relativo al condono, una sorta di norma che impone al Comune di Roma – ha spiegato il sottosegretario al ministero dei Beni culturali, Francesco Giro – di valutare tutte le richieste di condono che ancora giacciono al Comune, e cioè quelle che risalgono al 1985, 1994 e 2003, entro 90 giorni, dopodiché scatta il principio del silenzio-assenso, quindi sarebbe una sanatoria ipso facto. Ma il condono è materia di pertinenza statale";
- in secondo luogo vi è l'articolo che prevede una serie di deroghe ai vincoli e alle zone di tutela previsti dai Ptp (Piano territoriale paesistico) e dal Ptpr (Piano territoriale paesistico regionale) per la realizzazione di opere di utilità pubblica come impianti sportivi, sistemi portuali, scuole, ospedali e alberghi;
- infine, la norma che prevede una impropria prevalenza della Regione sulla valutazione dei vincoli archeologici, ex legge Galasso, "anche quella è prerogativa del ministero", ha spiegato Giro.
Se venissero accolti i rilievi di costituzionalità, la Legge regionale sugli ampliamenti edilizi ne uscirebbe completamente riscritta, e verrebbero cassati:
- la stazione sciistica sul Terminillo, finalizzata a rilanciare l'economia della zona;
- i porti turistici sulle coste laziali - nel Piano casa ci sono 60 richieste a riguardo - da Tarquinia a San felice, da Ladispoli a Cerveteri;
- alberghi, centri commerciali, strutture residenziali, beauty farm, nonché impianti sportivi e campi da golf - uno sarebbe previsto nel parco Laurentino.
"Un atteggiamento del Governo ostile a questa Regione" il commento della Presidente della Regione, Renata Polverini; motivo per cui, in segno di disappunto nei confronti dell'esecutivo, gli assessori del Pdl hanno rassegnato le dimissioni dalla carica assessorile rimettendo le deleghe nelle mani della Governatrice del Lazio. "Un gesto forte che ho apprezzato. Ho la lettera in tasca, domani deciderò cosa fare" ha proseguito.
Nelle prossime ore è previsto un incontro con il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che "ha cercato di aiutarci, anche se non è più nel Cdm" ha messo in evidenza Polverini.
Intanto, in una precisazione in merito all'impugnazione da parte del governo, l'assessorato alle politiche del Territorio e dell'Urbanistica della Regione comunica che la Legge Regionale 13 agosto 2011, n. 10 - Piano Casa Lazio è in vigore a tutti gli effetti, sottolineando che l'impugnativa si riferisce esclusivamente a tre aspetti del Piano stesso.
Quindi "i cittadini possono continuare a presentare regolarmente le istanze per la realizzazione degli interventi di ampliamento, di sostituzione edilizia e di recupero degli edifici esistenti, che non sono stati in alcun modo oggetto dell'impugnativa''.