Pmi: governo e tecnici al lavoro su mini-bond
Dopo il decreto Sviluppo, si lavora sulle prime emissioni di obbligazioni. Un'occasione per le imprese italiane, sempre più in difficoltà nell'accedere a prestiti a lungo termine. E un'opportunità soprattutto per le Pmi, che grazie alle obbligazioni potrebbero finanziarsi in modo alternativo al credito bancario.
In concreto, le imprese potrebbero intercettare più facilmente la liquidità disponibile sui mercati, in particolare quelli internazionali. "Liquidità che si è orientata soprattutto sui mercati statunitensi ma che oggi, grazie alla rimozione di limiti legali e fiscali all'emissione di obbligazioni, potrebbe essere in parte dirottata anche nel nostro paese", spiega Antonio Coletti, partner corporate department dello studio legale Latham & Watkins.
Secondo Stefano Firpo, capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo economico, l'opportunità sarebbe doppia: "Con le obbligazioni, infatti, le imprese guadagnano l'opportunità di finanziarsi in modo alternativo al credito bancario mentre i fondi di investimento vedono ampliarsi le possibilità di diversificare le proprie strategie".
"Ci dobbiamo lavorare", dichiara Alessandro Profumo, presidente di Monte dei Paschi di Siena, ma "il fatto che il Governo concentri l'attenzione su questo argomento è molto importante". A volere l'introduzione dei mini bond per le piccole e medie imprese è infatti il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera.
Profumo propone anche la creazione di portafogli comuni tra le aziende: "Non ci sono così tanti investitori, bisogna creare dei portafogli di diverse società medie che possano diventare più grandi come emissioni", suggerisce il numero uno di Mps.