Economia circolare - fondi SIE per il nuovo pacchetto Ue

La transizione verso l'economia circolare sarà finanziata con 5,5 miliardi provenienti dai fondi strutturali e 650 milioni da Horizon 2020

Economia circolare - Author: miltedflower / photo on flickr  

L'anello mancante. Così, in una nota, la Commissione europea definisce il nuovo pacchetto di misure per incentivare la transizione dell’Europa verso un’economia circolare, che ne rafforzerà la competitività a livello mondiale e stimolerà la crescita economica sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Economia circolare

Il termine 'circolare' suggerisce l'idea: un sistema economico che, superando la catena di consumo attuale, si sviluppa attraverso il riciclo e il riuso dei materiali, la riduzione dei rifiuti e il risparmio delle risorse.

Di dicembre 2014 l'annuncio, da parte del vicepresidente della Commissione Ue responsabile per la Qualità della legislazione Frans Timmermans, di voler ritirare le norme relative al pacchetto sull'economia circolare dal programma della Commissione 2015, con la promessa di "farne di migliori il prossimo anno".

Per la messa a punto del piano, la Commissione europea ha richiesto il contributo di cittadini e operatori del settore attraverso una consultazione pubblica, avviata a maggio e che si è chiusa ad agosto di quest'anno.

La nuova strategia Ue

Dopo molta attesa, Palazzo Berlaymont presenta il nuovo pacchetto di misure per cambiare l’intero ciclo di vita del prodotto, a 365 gradi. Misure che non si concentrano unicamente sulla fase di fine vita dei prodotti, ma su modalità innovative e più efficaci di produzione e consumo.

Partiamo dalle cifre: la transizione sarà finanziata dai fondi SIE, nello specifico da 650 milioni di euro provenienti dal programma Ue per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020 e da 5,5 miliardi di euro provenienti dai fondi strutturali per la gestione dei rifiuti, oltre che mediante investimenti nell’economia circolare a livello nazionale.

Le azioni chiave proposte dalla Commissione includono:

  • azioni per ridurre i rifiuti alimentari, compresa una metodologia comune di misurazione, una migliore indicazione della data di consumo, e strumenti per raggiungere l'obiettivo di sviluppo sostenibile globale di ridurre della metà gli scarti alimentari entro il 2030;
  • lo sviluppo di norme di qualità per le materie prime secondarie al fine di aumentare la fiducia degli operatori nel mercato unico;
  • misure nell'ambito del piano di lavoro 2015-2017 sulla progettazione ecocompatibile (ecodesign) per promuovere la riparabilità, longevità e riciclabilità dei prodotti, oltre che l'efficienza energetica;
  • la revisione del regolamento relativo ai concimi, per agevolare il riconoscimento di quelli organici e ricavati dai rifiuti nel mercato unico e sostenere il ruolo dei bionutrienti;
  • una strategia per le materie plastiche nell'economia circolare, che affronta questioni legate a riciclabilità, biodegradabilità, presenza di sostanze pericolose nelle materie plastiche e, nell'ambito degli obiettivi di sviluppo sostenibile, l'obiettivo di ridurre in modo significativo i rifiuti marini;
  • una serie di azioni in materia di riutilizzo delle acque, tra cui una proposta legislativa sulle prescrizioni minime per il riutilizzo delle acque reflue.

Rifiuti

Il piano è accompagnato da nuove proposte legislative sui rifiuti, con cui l'Ue definisce obiettivi chiari in materia di riduzione degli scarti e un percorso a lungo termine ambizioso e credibile per la loro gestione e il riciclaggio.

Gli elementi chiave delle nuove proposte comprendono:

  • un obiettivo comune a livello europeo per il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
  • un obiettivo comune a livello Ue per il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030;
  • un obiettivo vincolante per ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;
  • il divieto del collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata;
  • la promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica;
  • definizioni più semplici e adeguate nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta l’Ue;
  • misure concrete per promuovere il riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di scarto di un settore in materie prime destinate ad un altro;
  • incentivi finanziari affinché i produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi, batterie, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli).

L’economia circolare, nota infine la Commissione, ha le potenzialità per creare numerosi posti di lavoro in Europa, preservando nel contempo risorse preziose e sempre più scarse, riducendo l'impatto ambientale legato al loro impiego e iniettando nuovo valore nei materiali di scarto.  

Link
Commissione europea - comunicazione sull'economia circolare
Economia circolare - progetto italiano su efficienza e riciclo

Photo credit: miltedflower / Foter.com / CC BY-ND

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