Collegato ambientale – consultazione su Made Green in Italy
Il Ministero dell’Ambiente proroga i termini per partecipare alla consultazione pubblica sul marchio “Made Green in Italy” per indicare l’impronta ambientale dei prodotti. C'è tempo fino all'8 luglio per presentare contributi e opinioni.
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Istituito con il Collegato ambientale, il marchio volontario “Made Green in Italy” intende rafforzare la competitività del sistema produttivo italiano nei mercati nazionali e internazionali attraverso l'indicazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti.
L’impronta ambientale di un bene o servizio è una misura fondata su una valutazione multi-criterio delle prestazioni ambientali di un prodotto, analizzato lungo tutto il suo ciclo di vita, ed è calcolata principalmente al fine di ridurre gli impatti ambientali di tale bene o servizio considerando tutte le attività della catena di fornitura, dall’estrazione delle materie prime, attraverso la produzione e l’uso, fino alla gestione del fine-vita.
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La consultazione pubblica lanciata dal Ministero dell'Ambiente è aperta a tutti - cittadini, imprese, associazioni, organizzazioni, fondazioni, enti - e riguarda la proposta di regolamento per l’attuazione dello schema nazionale volontario per la valutazione e la comunicazione dell’impronta ambientale dei prodotti, denominato “Made Green in Italy”.
Made Green in Italy adotta la metodologia Product Environmental Footprint (PEF), adottata dalla Commissione europea nel 2013 per la determinazione dell'impronta ambientale dei prodotti.
Con la messa a punto e l’implementazione dello schema e del regolamento (entrambi previsti dal Collegato ambientale), si mira a una serie di obiettivi:
- promuovere, con la collaborazione dei soggetti interessati, l'adozione di tecnologie e disciplinari di produzione innovativi, in grado di garantire il miglioramento delle prestazioni dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali che i prodotti hanno durante il loro ciclo di vita;
- rafforzare l'immagine, il richiamo e l'impatto comunicativo che distingue le produzioni italiane, associandovi aspetti di qualità ambientale, anche nel rispetto di requisiti di sostenibilità sociale;
- rafforzare la qualificazione ambientale dei prodotti agricoli, attraverso l'attenzione prioritaria alla definizione di parametri di produzione sostenibili dal punto di vista ambientale e della qualità del paesaggio;
- garantire l'informazione, in tutto il territorio nazionale, riguardo alle esperienze positive sviluppate in progetti precedenti, e in particolare nel progetto relativo allo schema di qualificazione ambientale dei prodotti che caratterizzano i cluster (sistemi produttivi locali, distretti industriali e filiere) sviluppato con il protocollo d'intesa firmato il 14 luglio 2011 tra il Ministero dell'Ambiente, il Ministero dello Sviluppo economico e le Regioni Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Lazio, Sardegna, Marche e Molise.
Contributi e opinioni sulla proposta possono essere presentati fino all'8 luglio 2016.
Ministero dell'Ambiente: consultazione pubblica sul marchio “Made Green in Italy”