Innovazione – cosa prevede la strategia Ue per il cloud
Servizi cloud e open data al centro della European Cloud Initiative, al vaglio del Parlamento europeo.
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Standardizzare i servizi basati sul cloud e favorire nuove infrastrutture che permettano alla comunità scientifica, alle imprese e alla PA di cogliere pienamente i vantaggi dei Big Data. Questi, in breve, gli obiettivi della European Cloud Initiative, il piano presentato dalla Commissione europea ad aprile 2016, ora sotto la lente del Parlamento europeo.
Cos'è la European Cloud Initiative
"I dati sono il carburante della nuova economia”, ha dichiarato la settimana scorsa la commissaria Ue al mercato interno Elizbieta Bienkowska in occasione del lancio della consultazione pubblica per la definizione di un'economia europea dei dati
In cifre, il valore di questo 'carburante' in Europea è stato stimato in 272 miliardi di euro nel 2015 (crescita annuale del 5,6%) e potrebbe dare lavoro a 7,4 milioni di persone entro il 2020.
La frammentazione e la carenza di infrastrutture non permettono però di sfruttare al massimo il potenziale dei Big Data. La European Cloud Initiative si inquadra appunto in tale contesto e propone la creazione di un nuovo cloud europeo, che fornirà a 1,7 milioni di ricercatori e a 70 milioni di professionisti della scienza e della tecnologia in Europa un ambiente virtuale per l'archiviazione, la condivisione e il riutilizzo dei dati a livello interdisciplinare e transfrontaliero.
Il cloud poggerà su un'infrastruttura di dati europea, grazie alla quale si potrà disporre delle reti a banda larga, delle strutture di archiviazione su vasta scala e della capacità di supercalcolo necessarie per accedere facilmente ai grandi set di dati archiviati nel cloud e per elaborarli. Infrastruttura che permetterà all'Europa di competere a livello mondiale nel campo del calcolo ad alte prestazioni (HPC), in linea con le sue potenzialità in termini economici e di conoscenze.
La base di utenti, inizialmente incentrata sulla comunità scientifica (europea e dei partner internazionali), con il tempo sarà allargata al settore pubblico e all'industria.
Gli investimenti pubblici e privati necessari per realizzare l'iniziativa europea per il cloud sono stimati in 6,7 miliardi di euro.
La roadmap della European Cloud Initiative
Nel 2016 la Commissione ha previsto la creazione di un European Open Science Cloud per i ricercatori europei e i loro collaboratori attraverso l'integrazione e il consolidamento delle piattaforme delle infrastrutture elettroniche, l'aggregazione dei cloud per la scienza e delle infrastrutture di ricerca esistenti e il sostegno allo sviluppo di servizi basati sul cloud.
In base alle indicazioni fornite dall'Esecutivo Ue, inoltre, nel 2017 verrà messa in atto la trasformazione dei dati scientifici generati dai progetti che saranno realizzati nel quadro di Horizon 2020 in dati aperti per definizione (by default), ossia automaticamente accessibili a tutti, per permettere alla comunità scientifica di riutilizzare l'enorme quantità di dati che genera.
Nel 2018 è previsto il lancio di un'iniziativa faro volta ad accelerare lo sviluppo della nascente tecnologia quantistica, alla base della prossima generazione di supercomputer.
Entro il 2020 la Commissione prevede lo sviluppo e la diffusione su vasta scala di un'infrastruttura europea per il calcolo ad alte prestazioni, l'archiviazione dei dati e le reti, anche attraverso l'acquisto di due prototipi di supercomputer di prossima generazione (di cui uno tra i primi tre al mondo), la realizzazione di un centro europeo per i Big Data e il potenziamento della dorsale di rete per la ricerca e l'innovazione (GÉANT).
Lo European Open Science Cloud e l'infrastruttura di dati saranno accessibili non soltanto alla comunità di ricercatori europea, ma anche a una serie di altri utenti:
- le imprese, che potranno accedere in modo economico e semplice a dati e infrastrutture informatiche della massima qualità, nonché a un'enorme quantità di dati scientifici in grado di consentire l'innovazione basata sui dati. Ne trarranno beneficio soprattutto le PMI, che solitamente non hanno accesso a queste risorse;
- l'industria, che trarrà vantaggi dalla creazione di un ecosistema cloud su vasta scala, che favorirà lo sviluppo di nuove tecnologie europee come i chip a basso consumo per il calcolo ad alte prestazioni;
- la Pubblica amministrazione, che potrà contare su un accesso affidabile a potenti risorse informatiche e su una piattaforma che renderà liberamente accessibili i suoi dati e servizi, il che potrà ridurre i costi dei servizi pubblici, nonché migliorarne e velocizzarne l'interconnessione.
L'iniziativa al vaglio del Parlamento europeo
“La condivisione degli open data e lo sviluppo di un ambiente aperto e affidabile per memorizzare, condividere e riutilizzare i dati scientifici”. Questi i vantaggi della European Cloud Initiative secondo gli eurodeputati della commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, che ha approvato una risoluzione sul tema.
Pur apprezzando diversi aspetti dell'iniziativa, a partire dallo European Open Science Cloud, gli europarlamentari insistono sulla necessità di accompagnare la European Cloud Initiative con una strategia sulla cyber security. E invitano la Commissione a fungere da esempio, rendendo i dati scientifici e i risultati dei progetti finanziati dai programmi europei - Horizon 2020, EFSI ecc. - aperti by default.
Il testo approderà in plenaria a Strasburgo a febbraio.
Photo Credit: Blue Coat Photos