Industria 4.0 - cooperazione Italia-Germania per digitalizzazione
Industria 4.0, competitività delle PMI e startup innovative al centro della conferenza economica italo-tedesca.
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Berlino ha ospitato il forum economico italo-tedesco, che ha riunito rappresentanti istituzionali di entrambi i Paesi, con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente il dialogo sulla digitalizzazione dell'industria tra Germania e Italia.
Industria 4.0, la strategia italiana
Il 21 settembre 2016 il Governo italiano ha presentato il Piano nazionale Industria 4.0 con il quale intende mobilitare 10 miliardi di investimenti privati in più già nel 2017 e mettere a disposizione circa 13 miliardi di risorse pubbliche a sostegno degli investimenti per la digitalizzazione, più 10 miliardi per misure di accompagnamento. L’obiettivo è colmare il divario accumulato negli ultimi anni nei confronti di Paesi come Germania e Francia, che hanno già messo a punto i loro piani per la digitalizzazione della manifattura.
Il Piano elaborato dal Governo si concentra su alcuni interventi prioritari, tra cui incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga, formazione dalle scuole all’università, centri di ricerca d’eccellenza.
Conferenza Italia-Germania
La conferenza economica italo-tedesca si è svolta presso il Ministero tedesco dell'Economia e dell'Energia, con la partecipazione della cancelliera Angela Merkel, del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, del ministro tedesco dell’Economia Sigmar Gabriel e del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e del presidente della BDI, l'associazione di rappresentanza dell'industria tedesca, Dieter Kempf.
Italia e Germania possono svolgere in Europa un ruolo pionieristico sul fronte della digitalizzazione, ha evidenziato la cancelliera Merkel, ricordando l'ottima collaborazione tra i due Paesi, che proseguirà nel prossimo futuro. Dello stesso parere anche Gentiloni, il quale ha sottolineato l'importanza della cooperazione tra Italia e Germania di fronte alle nuove sfide della quarta rivoluazione industriale.
"Siamo entrati in quella che è stata definita l’era delle accelerazioni, in cui la velocità dei cambiamenti sarà superiore rispetto al passato. L’incertezza deriva da fattori economici ma anche dalla politica, la geopolitica, le relazioni tra stati e popoli. Siamo in una fase difficile ma Italia e Germania sono convinte della straordinaria importanza del futuro dell’Ue”, ha commentato il presidente del Consiglio italiano.
Alla base della digitalizzazione dell'industria europea deve esserci un chiaro impegno sul fronte della formazione e dell'apprendimento permanente, ha proseguito il ministro tedesco Sigmar Gabriel. Messaggio ribadito dal ministro Calenda: "gli investimenti in formazione sono l’antidoto più efficace contro il populismo. La modernità fa paura. Infatti dobbiamo investire prima di tutto per capire e dobbiamo ridare all’Occidente la fiducia nel futuro; la collaborazione su questa strada tra i Paesi fondatori è fondamentale per ricostruire l’Europa”.
Confindustria-BDI, proposte su corporate banking
Durante la conferenza Boccia e Kempf hanno presentato, in un documento congiunto, una serie di proposte per rafforzare il corporate banking in Italia, Germania e nell'Ue. Nel documento si ribadisce come l’insufficiente disponibilità di finanziamenti sia uno dei motivi della lenta crescita in alcuni Paesi dell'Eurozona; in particolare, la carenza di credito bancario limita gli investimenti e le attività imprenditoriali.
Per favorire la crescita e creare posti di lavoro, secondo Confindustria e BDI, è necessario risolvere i problemi del sistema bancario, riducendo l’avversione al rischio delle banche e facendo ripartire i prestiti alle imprese. Occorre pertanto sviluppare un settore bancario che sia in grado di offrire una vasta gamma di servizi finanziari alle imprese; questo comprende il regolare finanziamento alle imprese di tutte le dimensioni, settori produttivi e modelli di business, nonché la realizzazione di operazioni di copertura del rischio e l’offerta di servizi di pagamento e di investment banking.
In merito all’integrazione dei mercati bancari europei, anche il sistema giuridico, normativo e di vigilanza deve svolgere un ruolo cruciale. In troppi casi, il capitale, la liquidità e le strutture giuridiche sono progettate sulla base di prerogative nazionali che ostacolano il pieno sviluppo di un mercato bancario integrato. C'è pertanto la necessità di sviluppare un quadro normativo che promuova l’evoluzione di un sistema di banche paneuropeo, specializzato su determinate attività e altre istituzioni finanziarie grandi, ben diversificate e adeguatamente capitalizzate per adempiere a tale compito.
Infine, per dare attuazione all'Unione bancaria, il prossimo passo logico, evidenziano Confindustria e BDI, è la creazione di un sistema unico europeo di assicurazione dei depositi per tutte le banche dell’area euro.