Agroalimentare - accordi commerciali aumentano export UE
Secondo uno studio recente gli accordi commerciali favoriscono l'aumento dell'export e l'occupazione nel settore agroalimentare UE
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Sono stati presentati oggi dal commissario europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale Phil Hogan i risultati di un nuovo studio indipendente commissionato da Bruxelles riguardo all'impatto, in termini di vendite e occupazione, degli accordi commerciali UE in settori chiave dell'economia europea. Nello specifico, lo studio analizza dettagliatamente gli accordi commerciali stretti dall'Unione con Messico, Corea del Sud e Svizzera.
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Dal rapporto emerge che le intese commerciali hanno contribuito a "intensificare gli scambi in entrambe le direzioni", quindi in termini sia di importazioni che di esportazioni. Il che ha, di conseguenza, migliorato l'accesso ai prodotti alimentari per i consumatori e per le imprese dell'Unione. Di seguito, i principali risultati dello studio per singoli accordi.
Accordo UE-Messico
Nel 2013, a tre anni dalla soppressione di tutte le barriere commerciali che Unione europea e Messico si erano impegnati ad eliminare in fase di firma dell'accordo (nel 1999), si è registrato un aumento di 105 milioni di euro in esportazioni UE di prodotti agroalimentari. Per la maggior parte, si tratta di alimenti trasformati e bevande. Sempre nel 2013, le "importazioni supplementari" hanno raggiunto quota 316 milioni di euro, costituite soprattutto da prodotti di base.
Lo studio prevede per il settore agroalimentare dell'UE interessanti potenzialità derivanti da un'ulteriore riduzione delle attuali tariffe e barriere.
Bruxelles, lo ricordiamo, ha da alcuni mesi (maggio 2016) ripreso i negoziati con Città del Messico in vista di un aggiornamento dell'accordo per rispondere alle esigenze del mutato contesto commerciale ed economico internazionale.
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Accordo UE-Corea del Sud
L'accordo di libero scambio UE-Corea del Sud, entrato in vigore a luglio 2011, ha avviato un processo di eliminazione dei dazi per i beni agricoli e industriali di tipo progressivo.
Sebbene ancora non del tutto attuato, spiega lo studio, l'accordo di libero scambio tra le due parti ha dato luogo a "esportazioni agroalimentari supplementari dell'UE per un valore di 439 milioni di euro nel 2015", soprattutto per quanto riguarda i prodotti di base. Le importazioni supplementari registrate nello stesso periodo hanno raggiunto un valore di 116 milioni di euro, principalmente alimenti trasformati e bevande.
Accordo UE-Svizzera
Il cardine delle relazioni UE-Svizzera è l'accordo di libero scambio del 1972, che ha creato una zona di libero scambio per i prodotti industriali e disciplina il commercio di prodotti agricoli trasformati.
Ciò ha consentito di registrare, nel 2010, un aumento delle esportazioni di prodotti agroalimentari dell'UE pari a 532 milioni di euro. Si è trattato anche in questo caso soprattutto di alimenti trasformati e bevande. Nello stesso anno sono state segnalate "importazioni supplementari per un valore di 1,17 milioni di euro".
I tre accordi commerciali presi in esame, scrive Bruxelles in un comunicato di commento allo studio, hanno infine contribuito a rendere il 2016 un anno record per le esportazioni agroalimentari UE, con un volume totale di 130,7 miliardi di euro. Gli aumenti maggiori, si chiude la nota della Commissione, sono stati registrati nelle esportazioni annuali verso Stati Uniti (+1,26 miliardi di euro) e Cina (+1,06 miliardi di euro).
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