Commercio – CETA, ok CdM a ddl ratifica accordo Ue-Canada
Luce verde del Consiglio dei Ministri al disegno di legge di ratifica del CETA, l'accordo economico e commerciale tra Ue e Canada.
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Dopo il via libera di Strasburgo, anche da Roma arriva l'ok alla ratifica del CETA. Su proposta del ministro degli Esteri Angelino Alfano, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione del CETA, l'accordo volto a migliorare lo scambio reciproco di beni e servizi e gli investimenti tra Unione europea e Canada.
Ok del CdM anche alla ratifica dell'Accordo strategico di partenariato (Strategic Partnership Agreement), sempre tra Ue e Canada, con lo scopo di migliorare la cooperazione bilaterale su un'ampia serie di questioni non connesse al commercio, dalla politica estera e di sicurezza alla lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, passando per lo sviluppo sostenibile, la ricerca e la cultura.
I due testi passano ora in Parlamento per il via libera definitivo.
L'accordo UE-Canada in 7 punti
Il CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement) prevede:
- l'eliminazione dei dazi doganali,
- l'apertura del mercato degli appalti pubblici,
- la semplificazione degli scambi di servizi,
- la promozione della cooperazione in campo normativo,
- la tutela delle innovazioni e dei prodotti agricoli con un'origine geografica specifica,
- l'incentivazione e la protezione degli investimenti,
- la salvaguardia della democrazia e delle norme di protezione dei consumatori e dell’ambiente.
CETA: i benefici per l'Italia
“Si creano nuove opportunità per il commercio e gli investimenti tra le due sponde dell’Atlantico grazie a un migliore accesso al mercato per le merci e i servizi e a norme rafforzate in materia di scambi commerciali per gli operatori economici”, si legge nella nota del Consiglio dei Ministri. “Sul piano commerciale, si stima che il CETA determinerà una crescita dell’interscambio di beni e servizi con l’Ue del 22,9%, per circa 26 miliardi di euro. Benefici sono attesi anche per gli scambi con l’Italia, che nel 2015 è stata l’ottavo maggiore Paese fornitore ed il tredicesimo mercato di destinazione, con esportazioni verso il Canada per circa 7,3 miliardi di dollari canadesi”.
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L’Accordo, precisa il CdM, garantirà comunque il diritto dei Governi di legiferare nel settore delle politiche pubbliche, salvaguardando i servizi pubblici (approvvigionamento idrico, sanità, servizi sociali, istruzione) e dando la facoltà agli Stati membri di decidere quali servizi desiderano mantenere universali e pubblici e se sovvenzionarli o privatizzarli in futuro.
Per entrare ufficialmente in vigore il CETA avrà bisogno della ratifica di tutti i Parlamenti nazionali e regionali dell'Unione.