Mobilita' intelligente - l’Italia parte dalla Salerno-Reggio Calabria
Mentre da Nord a Sud fioriscono laboratori per la mobilità connessa e automatizzata, Anas e Scania puntano sulle tecnologie Smart Road.
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“Entro il 2019 vedremo veicoli collegati alle infrastrutture che interagiscono tra loro sulle strade europee”. L'annuncio è della commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc, che in occasione della Conferenza internazionale sulla Guida connessa ed automatica, organizzata da Anas e World Road Association a Roma, ha ribadito la volontà di Bruxelles di fare dell’Europa la numero uno nel campo della mobilità intelligente. L’Italia non vuol essere da meno e investe nel settore partendo dal Mezzogiorno.
Smart Road: prime applicazioni sulla Salerno-Reggio Calabria
Nel corso della conferenza, Anas e Scania, uno dei principali produttori mondiali di veicoli industriali, hanno annunciato l’avvio di una collaborazione nello sviluppo delle tecnologie per le Smart Road.
In particolare, il progetto consiste nell’integrazione di informazioni generate dai veicoli Scania (tra cui le modalità di utilizzo dei mezzi, la segnalazione di eventuali anomalie, i livelli calcolati di emissioni) con informazioni provenienti dalle infrastrutture Smart Road Anas, a partire dall’A2 “Autostrada del Mediterraneo”, la prima delle arterie in gestione che vedrà l’impiego di queste tecnologie.
Chi si trova alla guida dei veicoli potrà dialogare con chi li gestisce attraverso l’integrazione e l’elaborazione di dati forniti da diversi stakeholder, per una maggiore sicurezza ed una migliore fruizione dell’infrastruttura.
Il progetto di collaborazione prevede inoltre, in una fase successiva, lo studio del possibile utilizzo della futura rete Anas di hot spot wi-fi, sia per il flusso di dati da e verso la piattaforma Scania, sia per lo scambio diretto di informazioni con l’unità comunicatrice del veicolo, che oggi si appoggia normalmente alle reti 3G.
L’obiettivo è quello di testare forme di comunicazione ibrida attraverso lo switch automatico tra le diverse modalità e di comprendere le potenzialità di una simile forma di connettività Vehicle to Infrastructure.
Da Nord a Sud fioriscono laboratori per la mobilità intelligente
Investire nella mobilità intelligente significa anche puntare sulla ricerca applicata al settore. È la premessa alla base dell’intesa siglata da FCA e Trentino Sviluppo per far nascere presso il Polo Meccatronica di Rovereto una pista per provare, su un percorso urbano chiuso, le tecnologie della guida autonoma.
La pista, chiusa al traffico e adattabile a tutte le esigenze simulative, servirà a studiare e sperimentare sistemi avanzati per la sicurezza preventiva, basati sulle applicazioni di sistemi connessi e cooperativi che permettono di vedere “oltre il campo di vista” dei sensori ad oggi presenti sui veicoli (es.: camera; radar; ecc); il tutto in un contesto urbano, che presenta un maggior numero di variabili capaci di influenzare lo scorrimento viario rispetto a quello autostradale: la presenza di ostacoli, pedoni, animali, incroci, rotatorie, piste ciclabili, semafori, segnaletica stradale, richiede infatti un’adeguata validazione delle tecnologie coinvolte.
Attraverso le tecnologie di connettività di nuova generazione (verso il 5G), le auto e i centri di controllo del traffico potranno presto scambiarsi informazioni, aumentando il margine di sicurezza dei veicoli, con l’obiettivo di estendere la capacità dei mezzi di interpretare gli scenari che si presentano di continuo sulla strada, attraverso un miglioramento delle funzioni rese disponibili dagli attuali sistemi di ausilio alla guida (ADASa).
Parallelamente, il colosso cinese Zte ha deciso di investire sul Belpaese creando un Centro di ricerca e innovazione all’Aquila, grazie ad un accordo con l’università. Nella fase iniziale il centro si occuperà di soluzioni pre-5G, 5G, NB-IoT (Narrowband Internet of Things), Smart City, supporto alla mobilità (V2X). Successivamente punterà sulle evoluzioni dello scenario mondiale delle telecomunicazioni fisse e mobile oltre il 5G (Beyond - B5G).
La scelta come sede del centro della città dell'Aquila non è casuale, ma dettata dalle iniziative messe in campo dalla città e dalla sua università all’indomani del terremoto del 2009, tese a realizzare un laboratorio urbano orientato all'innovazione. Il capoluogo abruzzese, insieme alla città di Prato, si è aggiudicato, lo scorso settembre, il bando del Ministero dello Sviluppo economico per la sperimentazione del 5G, che verrà realizzato da Open Fiber, società compartecipata al 50% da Enel e Cassa depositi e prestiti, e Wind Tre.
La tecnologia 5G non rappresenta una semplice evoluzione delle attuali reti, ma si tratta di una nuova tecnologia la cui diffusione su larga scala permetterà di migliorare il sistema di assistenza alla salute, ottimizzare la distribuzione dell’energia elettrica e sviluppare sistemi di mobilità intelligente.
Intanto Bruxelles accelera: consultazione su C-ITS e call per auto connesse
Il mercato europeo della guida connessa e automatizzata dovrebbe raggiungere i 16,4 miliardi di euro di fatturato entro fine anno, ma in futuro i volumi d'affari sono destinati ad aumentare considerevolmente, sino alla conquista della leadership mondiale, prevista ai danni degli Stati Uniti nel 2022. Secondo le previsioni effettuate dall'Osservatorio Autopromotec, sulla base di uno studio realizzato dalla società di consulenza internazionale PwC, in futuro si assisterà a una crescita esponenziale del settore: nel 2022 l'Europa dovrebbe diventare il primo mercato al mondo con un fatturato stimato in 48,4 miliardi di euro (+195,1%), mentre gli USA dovrebbero attestarsi sui 46,5 miliardi di euro (+162,7%).
In tale contesto vanno inquadrate una serie di azioni portate avanti dalla Commissione, a partire dall’avvio – a metà settembre - di una cooperazione con gli Stati membri e l'industria per effettuare test transfrontalieri con veicoli connessi (che verranno effettuati in Finlandia, Norvegia, Svezia, Spagna e Portogallo).
Poco dopo, Palazzo Berlaymont ha lanciato una consultazione pubblica sui sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS), quelli che consentiranno agli utenti della strada e ai gestori del traffico di condividere e utilizzare le informazioni e coordinare le loro azioni.
La strategia dell’UE del 2016 in materia di C-ITS prevede una revisione della direttiva 2010/40 sui sistemi di trasporto intelligenti per quanto riguarda gli aspetti in cui è necessaria la certezza del diritto, mediante l’elaborazione di un regolamento delegato riguardante i C-ITS.
La consultazione – che resterà aperta fino al 5 gennaio 2018 – si concentra appunto sulla revisione della direttiva e si rivolge agli operatori dei trasporti e conducenti (oltre alle organizzazioni dei conducenti e dei consumatori), ai fabbricanti e fornitori di veicoli, ai fornitori dei sistemi C-ITS e della manutenzione (compreso il mercato postvendita), ai fornitori di servizi di telecomunicazioni, agli operatori stradali, alle autorità competenti per le strade e i trasporti, alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini.
> Consultazione pubblica sui sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-ITS)
Infine, il progetto europeo IMPACT Connected Car che promuove un programma di accelerazione per startup in fase di crescita e con una tecnologia altamente scalabile nel settore automotive, lancia una call per lo sviluppo di progetti da parte delle PMI.
I progetti proposti – che dovranno avere un TRL (Technology Readiness Level) tra il 7 (System prototype demonstration in operational environment) e il 9 (Actual system proven in operational environment) - dovranno riguardare uno dei seguenti ambiti:
- Safety and security
- Driver assistance
- Well-being
- Mobility management
- Vehicle management
- Infotainment.
I beneficiari riceveranno un finanziamento a fondo perduto fino a 60mila euro e potranno beneficiare di un programma di accelerazione di 6 mesi e di servizi dedicati di mentoring e supporto.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 10 gennaio 2018.