Smart Road - nuove regole UE per i sistemi di trasporto intelligenti
Le nuove regole per potenziare i sistemi di trasporto intelligenti sulle strade europee sarebbero già superate, sostengono gli operatori mobili.
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“Se Bruxelles rimarrà su questa strada, si isolerà ulteriormente nella corsa globale al 5G e danneggerà gravemente gli investimenti su questa tecnologia in Europa”.
La denuncia viene da GSMA, associazione mondiale degli operatori mobili, che in una nota sostiene che “l’UE ha scelto di ignorare l’innovazione e le scelte tecnologiche, e invece ha scelto una tecnologia wi-fi 802.11p obsoleta per i veicoli connessi”.
Il riferimento è all’atto delegato sulle Smart Road adottato dalla Commissione, che prevede nuove regole per potenziare l’impiego di sistemi di trasporto intelligenti cooperativi (C-Its) sulle strade europee.
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Cosa prevede la strategia UE per i trasporti intelligenti C-ITS
Il C-Its consente sostanzialmente la comunicazione tra i veicoli, le strade e i segnali stradali.
La strategia europea parte cauta: in un primo momento cioè si tratterà soprattutto di un servizio informativo, che avviserà il conducente circa eventuali ingorghi; in seguito, tali comunicazioni potranno estendersi anche ai pedoni o ai ciclisti, informandoli dell’approssimarsi di un veicolo.
Grande attenzione nella strategia europea è dedicata alla protezione della privacy: la comunicazione tra veicoli, quindi, non rappresenterà una diffusione dei dati personali di chi li guida.
Secondo la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc, l’atto delegato “offre ai produttori di veicoli, agli operatori stradali e ad altri, la tanto attesa certezza giuridica necessaria per avviare l’implementazione su larga scala dei servizi C-ITS in Europa, rimanendo aperti allo sviluppo di nuove tecnologie e di forme di mercato. Questo contribuirà in modo significativo a realizzare le nostre ambizioni in materia di sicurezza stradale, ed è un importante passo verso una mobilità più connessa e automatizzata”.
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Il passaggio della strategia europea che non piace agli operatori mobili riguarda la scelta della tecnologia utilizzata per queste comunicazioni. Al 5G, infatti, la Commissione ha preferito la tecnologia wi-fi 802.11p, che GSMA definisce “obsoleta per i veicoli connessi”.
L’associazione invita quindi gli Stati membri e il Parlamento europeo “a respingere le norme proposte per collegare le auto in tutta Europa, e invece mantenere la flessibilità per incoraggiare la diffusione di tecnologie più avanzate, come la connettività Cellular-V2X (C-V2X)”. Dopo l’approvazione di un atto delegato, infatti, le due istituzioni hanno due mesi di tempo per opporsi alla sua entrata in vigore.
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Il provvedimento, aggiunge GSMA in una nota, “infligge un duro colpo ai piani di lancio del 5G in tutta Europa: il sistema “C-V2X offre più sicurezza, autonomia e qualità del servizio rispetto al WI-FI 802.11 p., non sorprende quindi che il C-V2X stia rapidamente diventando lo standard mondiale per la comunicazione tra veicoli e le infrastrutture stradali”.
Sebbene l’atto della Commissione, in realtà, contenga una clausola di revisione per consentire l’utilizzo futuro di nuove tecnologie, “la decisione di iniziare con la tecnologia già obsoleta come standard bloccherà il C-V2X in Europa per il prossimo futuro – afferma GSMA – sprecando miliardi di euro in denaro dei contribuenti per investimenti infrastrutturali su strada”.