UE-Giappone: perche' e' importante l'accordo sul commercio
L'intesa sul partenariato economico UE-Giappone promette interessanti opportunità di business e sviluppo per le imprese europee. Ecco quali.
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La commissaria al Commercio Cecilia Malmstroem e il ministro degli Esteri giapponese Taro Kono hanno annunciato la conclusione delle discussioni finali sull'accordo di partenariato economico UE-Giappone.
Basandosi sull'accordo politico di massima raggiunto durante il vertice UE-Giappone di luglio 2017, i negoziatori di entrambe le parti hanno definito gli ultimi dettagli per completare il testo giuridico.
La conclusione di questi negoziati, si legge in una nota di Bruxelles, è "un'importante pietra miliare" poichè riguarda "il più ampio accordo commerciale bilaterale mai negoziato dall'Unione europea".
Negli intenti della Commissione, l'intesa contribuirà a:
- aprire "enormi opportunità di mercato" per entrambe le parti,
- rafforzare la cooperazione tra Europa e Giappone in una serie di settori,
- riaffermare l'impegno comune per lo sviluppo sostenibile,
- stabilire per la prima volta un impegno specifico sull'accordo sul clima di Parigi.
Le discussioni tecniche che hanno avuto luogo da luglio ad oggi hanno riguardato, in particolare:
- la stabilizzazione degli impegni dell'UE e del Giappone in materia di tariffe e servizi;
- la messa a punto delle disposizioni finali per la protezione delle indicazioni geografiche europee e giapponesi;
- la conclusione dei capitoli sulle buone pratiche regolamentari, oltre che sulla cooperazione normativa e sulla trasparenza;
- il rafforzamento dell'impegno sulla COP21 nel capitolo del commercio e dello sviluppo sostenibile;
- il chiarimento di una serie di problemi minori in diverse parti dell’accordo.
Di seguito riportiamo gli elementi principali dell'accordo.
L'intesa eliminerà la stragrande maggioranza del miliardo di euro di dazi pagati ogni anno dalle imprese UE che esportano in Giappone, oltre che una serie di ostacoli normativi di lunga data.
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Export agricolo: un mercato da 127 milioni di consumatori
L'accordo, spiega Bruxelles nella sua nota, aprirà alle principali esportazioni agricole comunitarie un mercato - quello nipponico - costituito da oltre 127 milioni di consumatori.
Per quanto riguarda l'export agricolo, l'accordo definisce, in particolare:
- l'eliminazione dei dazi su molti formaggi, come il Gouda e il Cheddar (che attualmente sono al 29,8%) e sulle esportazioni di vino (attualmente al 15% in media);
- l'aumento sostanziale delle spedizioni di carni bovine verso il Giappone. Per quanto riguarda la carne suina, invece, saranno garantite vendite esentasse per le carni trasformate e “quasi esentasse” per le carni fresche;
- la protezione di oltre 200 prodotti agricoli europei di alta qualità, le cosiddette indicazioni geografiche, in Giappone.
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Altri settori: servizi, appalti e trasporti
L'accordo, continua l'analisi della Commissione UE, aprirà anche i mercati dei servizi - in particolare i servizi finanziari - oltre che l'e-commerce, i mercati delle telecomunicazioni e dei trasporti.
L'intesa siglata da Bruxelles e Tokyo prevede, poi l'accesso da parte delle aziende europee ai grandi mercati degli appalti in 48 grandi città giapponesi e la rimozione degli ostacoli agli appalti nel settore ferroviario nazionale, un comparto "economicamente importante".
Sono poi state affrontate questioni particolarmente sensibili per l'UE, come quella del settore automobilistico, per il quali è previsto un periodo di transizione prima dell'apertura del mercato.
Dal punto di vista sociale, infine, l'accordo prevede:
- un intero capitolo sul commercio e sviluppo sostenibile;
- i più alti standard in materia di lavoro, sicurezza, ambiente e tutela dei consumatori;
- azioni concrete sui cambiamenti climatici,
- piena salvaguardia dei servizi pubblici.
Prossimi passi per l'entrata in vigore dell'accordo
Con l'annuncio della conclusione delle discussioni finali, ora UE e Giappone inizieranno la verifica legale del testo. Una volta completata questa fase, il testo dell'accordo sarà tradotto in tutte le lingue ufficiali dell'UE, oltre che in giapponese.
La Commissione presenterà quindi il documento a Paralmento e Stati membri, che dovranno approvare l'accordo. L'obiettivo, spiega Bruxelles, è quello di far entrare in vigore l'intesa "prima della fine dell'attuale mandato della Commissione europea", previsto nel 2019.
Contemporaneamente, proseguiranno i negoziati sugli standard di protezione degli investimenti e sulla risoluzione delle controversie in materia di investimenti.