Mercato unico digitale: innovazione e IA per favorire investimenti
Tecnologie innovative per favorire il libero flusso di dati non personali e intelligenza artificiale per accrescere gli investimenti pubblici e privati. Sono alcune delle nuove iniziative presentate dalla Commissione UE per completare il mercato unico digitale.
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La Commissione europea ha presentato, nell'ambito della strategia per il mercato unico digitale, una serie di misure per accrescere la disponibilità dei dati e per mettere l'intelligenza artificiale (IA) al servizio dei cittadini europei.
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Libero flusso di dati non personali
Le proposte del Collegio dei commissari per favorire il libero flusso di dati non personali nel mercato unico digitale si basano sul regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD), che entrerà in applicazione il 25 maggio 2018.
Gli interventi permetteranno di conseguire:
- un accesso e un riutilizzo migliori dei dati del settore pubblico: una legge riveduta sull'informazione del settore pubblico riguarda i dati di cui sono in possesso le imprese pubbliche operanti nei settori dei trasporti e dei servizi di pubblica utilità. Le nuove norme limitano le eccezioni che consentono agli enti pubblici di applicare al riutilizzo dei loro dati oneri superiori ai costi marginali connessi alla diffusione dei dati. Inoltre agevolano la riutilizzabilità di dati aperti della ricerca finanziata con fondi pubblici e vincolano gli Stati membri a sviluppare politiche di accesso aperto. Infine impongono il ricorso, dove possibile, a soluzioni tecniche, quali le interfacce per programmi applicativi (API), per fornire l'accesso ai dati in tempo reale;
- la condivisione di dati scientifici nel 2018: una nuova serie di raccomandazioni riguarda i cambiamenti occorsi a livello politico e tecnologico dall'ultima proposta della Commissione UE sull'accesso all'informazione scientifica e sulla sua conservazione. Offrono orientamenti in merito all'attuazione di politiche di accesso aperto in linea con gli obiettivi di scienza aperta (Open Science), per i dati della ricerca e la gestione dei dati, la creazione di un cloud europeo per la scienza aperta e l'estrazione di testi e dati. Evidenziano inoltre l'importanza di incentivi, premi, competenze e parametri adeguati per una nuova epoca della ricerca in rete;
- la condivisione dei dati del settore privato in contesti di interazione tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione: una nuova comunicazione intitolata "Verso uno spazio comune europeo dei dati" fornisce orientamenti per le imprese operanti nell'UE sui principi tecnici e giuridici che dovrebbero disciplinare la collaborazione in tema di condivisione dei dati nel settore privato;
- la garanzia della sicurezza dei dati sull'assistenza sanitaria ai cittadini promuovendo al contempo la cooperazione a livello europeo: un piano d'azione che mette i cittadini al primo posto quando si parla di dati riguardanti la salute garantendo l'accesso dei cittadini ai propri dati sanitari e introducendo la possibilità di condividerli a livello transfrontaliero; utilizzando insiemi di dati più ampi per consentire diagnosi e cure mediche più personalizzate e per meglio prevedere le epidemie; incentivando l'utilizzo di adeguati strumenti digitali che consentano alle autorità pubbliche di utilizzare meglio i dati sanitari a fini di ricerca e adozione di riforme nell'ambito del sistema sanitario. La proposta contempla anche l'interoperabilità delle cartelle sanitarie elettroniche e un meccanismo di coordinamento volontario per la condivisione dei dati, compresi i dati genomici, a fini di ricerca e prevenzione delle malattie.
La Commissione UE invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare le proposte di norme rivedute sull'informazione del settore pubblico. La Commissione europea istituirà inoltre una tavola rotonda ad alto livello per discutere la tematica della condivisione dei dati del settore privato nel contesto delle interazioni tra imprese e pubblica amministrazione nella seconda metà del 2018 e i primi sei mesi del 2019.
> Proposta di revisione della direttiva relativa al riutilizzo dell'informazione del settore pubblico
> Comunicazione Verso uno spazio comune europeo dei dati
> Raccomandazione sull'accesso alle informazioni scientifiche
Intelligenza artificiale per accrescere gli investimenti
La Commissione UE ha proposto un triplice approccio volto ad aumentare gli investimenti pubblici e privati, a prepararsi per i cambiamenti socio-economici e ad assicurare un quadro etico e giuridico adeguato. L'iniziativa fa seguito alla richiesta dei leader europei di definire l'approccio dell'Europa all'intelligenza artificiale.
L'Europa dispone di ricercatori, laboratori e startup di altissimo livello nel campo dell'IA, occupa posizioni di eccellenza nella robotica e ospita società tra le più avanzate, nei settori dei trasporti, dell'assistenza sanitaria e della produzione industriale, che dovrebbero adottare l'Intelligenza artificiale per rimanere competitive. L'agguerrita concorrenza internazionale impone però all'UE di agire in maniera coordinata per essere all'avanguardia nello sviluppo dell'IA.
Irrobustire il sostegno finanziario e incoraggiare l'adozione nel settore pubblico e privato
L'UE (settore pubblico e privato) dovrebbe aumentare gli investimenti nella ricerca e nell'innovazione per l'IA di almeno 20 miliardi di euro entro la fine del 2020. A sostegno di tali sforzi la Commissione sta aumentando i propri investimenti fino a 1,5 miliardi di euro per il periodo 2018-2020 nel quadro del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020.
Si prevede che tale investimento mobiliterà altri 2,5 miliardi di euro di finanziamenti dei partenariati pubblico-privato esistenti, ad esempio in materia di big data e robotica. Fornirà sostegno allo sviluppo dell'IA nei settori principali, dai trasporti alla sanità; metterà in contatto e rafforzerà i centri di ricerca sull'IA nell'Europa intera e incentiverà le prove e la sperimentazione. La Commissione fornirà inoltre appoggio all'elaborazione di una "piattaforma di IA a richiesta" che offrirà l'accesso alle risorse pertinenti all'IA nell'UE a tutti gli utilizzatori.
Sarà inoltre mobilitato il Fondo europeo per gli investimenti strategici per fornire a imprese e startup un sostegno aggiuntivo finalizzato agli investimenti in IA. Grazie al Fondo europeo per gli investimenti strategici si mira a mobilitare oltre 500 milioni di euro di investimenti complessivi entro il 2020 in diversi settori chiave.
La Commissione continuerà inoltre a creare un ambiente favorevole agli investimenti.
Prepararsi per i mutamenti socioeconomici apportati dall'IA
Nell'epoca dell'intelligenza artificiale molti lavori faranno la loro comparsa, ma altri scompariranno e la maggior parte subirà una trasformazione. La Commissione incoraggia pertanto gli Stati membri a modernizzare i propri sistemi di istruzione e formazione e a sostenere le transizioni nel mercato del lavoro sulla base del pilastro europeo dei diritti sociali.
La Commissione fornirà appoggio ai partenariati imprese-istruzione al fine di attirare e trattenere in Europa sempre più talenti nel campo dell'IA, istituirà programmi di formazione dedicati grazie al sostegno finanziario del Fondo sociale europeo e sosterrà le abilità digitali e le competenze in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM), l'imprenditoria e la creatività. Le proposte del prossimo quadro finanziario pluriennale dell'UE (2021-2027) comprenderanno maggiore sostegno alla formazione dedicata alle abilità digitali avanzate, tra cui le competenze riguardanti specificamente l'IA.
Assicurare un quadro giuridico ed etico adeguato
Come tutte le tecnologie trasformative, l'intelligenza artificiale può suscitare nuovi interrogativi etici e giuridici riguardanti la responsabilità o decisioni potenzialmente non imparziali. Nuove tecnologie non dovrebbero significare nuovi valori. Entro la fine del 2018 la Commissione presenterà orientamenti etici sullo sviluppo dell'IA, basati sulla Carta dei diritti fondamentali dell'UE, tenendo presenti principi come la protezione dei dati e la trasparenza e sulla base del lavoro del Gruppo europeo per l'etica delle scienze e delle nuove tecnologie.
Per la stesura di tali orientamenti la Commissione sarà inoltre assistita da tutti i pertinenti portatori di interessi riuniti nell'Alleanza europea per l'IA. Entro la metà del 2019 la Commissione pubblicherà anche orientamenti sull'interpretazione della direttiva sulla responsabilità per danno da prodotti alla luce dell'evoluzione tecnologica, in modo da garantire chiarezza sul piano giuridico ai consumatori e ai produttori in caso di prodotti difettosi.
Sulla base della dichiarazione di cooperazione firmata da 24 Stati membri e dalla Norvegia il 10 aprile 2018, la Commissione comincerà insieme agli Stati membri a lavorare all'elaborazione di un piano coordinato in materia di IA da produrre entro la fine dell'anno. I principali obiettivi sono massimizzare l'impatto degli investimenti a livello dell'UE e nazionale, incoraggiare la cooperazione nell'intera UE, effettuare scambi di pratiche ottimali e definire il percorso futuro comune per assicurare la competitività mondiale dell'UE in questo settore.
La Commissione continuerà inoltre a investire in iniziative di grande importanza per l'IA, tra cui lo sviluppo di componenti e sistemi elettronici più efficienti (come i chip prodotti appositamente per eseguire operazioni di IA), computer ad alte prestazioni all'avanguardia e progetti faro sulle tecnologie quantistiche e sulla mappatura del cervello umano.
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