CETA - no a ratifica, l’accordo non tutela prodotti tipici made in Italy
L’Italia non intende ratificare il CETA, l’Accordo economico e commerciale tra UE e Canada. A dirlo è il neo ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio, secondo cui il trattato con Ottawa finirebbe per tutelare "solo una minima parte dei prodotti italiani DOP e IGP".
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L'Italia dice no al CETA
Il ministro Centinaio ha dichiarato che il Governo ha intenzione di chiedere al Parlamento di non ratificare il CETA, nè tutti gli altri accordi dello stesso tipo. Non si tratta solo di una posizione dell’Esecutivo italiano, ha aggiunto il responsabile del MiPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), ma “i dubbi su questo accordo sono comuni a tanti colleghi europei”. I maggiori rischi per Roma, ha spiegato Centinaio, derivano dal fatto che l'intesa tutela solo una minima parte dei prodotti DOP e IGP made in Italy.
Positiva la reazione del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, secondo cui “la decisione di non ratificare il trattato di libero scambio con il Canada è una scelta giusta di fronte ad un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia”. Con il CETA, “per la prima volta nella storia l'Unione europea legittima in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti made in Italy più prestigiosi, - ha aggiunto Moncalvo - accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali”.
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CETA: i benefici previsti da Bruxelles
L'accordo economico e commerciale globale (Comprehensive Economic and Trade Agreement, CETA) tra l'Unione europea e il Canada, lo ricordiamo, è entrato in vigore a titolo provvisorio il 21 settembre 2017 con l’intento di migliorare lo scambio reciproco di beni e servizi e gli investimenti tra le due grandi economie mondiali.
Secondo Bruxelles il CETA permetterà un risparmio annuo di 590 milioni di euro per le imprese esportatrici UE, grazie al taglio dei dazi doganali sul 98% dei prodotti esportati dalle aziende europee verso il Canada.
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In particolare, per quanto riguarda il comparto agricolo la Commissione assicura che il trattato garantirà un migliore accesso al mercato canadese per alcuni prodotti agroalimentari europei di esportazione, quali: formaggi, vini e liquori, frutta, verdura e prodotti trasformati. L’intesa aprirà nuove opportunità per gli agricoltori e i produttori europei del comparto agribusiness ma, garantisce ancora Bruxelles, il tutto avverrà nella “piena tutela dei settori sensibili dell’UE”.
Proprio nell’ottica di proteggere i prodotti agroalimentari europei da possibili minacce dovute all'apertura del mercato, i negoziatori europei sono riusciti a far riconoscere, nell’ambito del CETA, 143 indicazioni geografiche UE in Canada e specifici “prodotti alimentari e bevande regionali di alta qualità”.
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