Commercio - CETA, i vantaggi per le imprese UE
Da oggi in vigore l'accordo che promette alle imprese UE di risparmiare 590 milioni l'anno di dazi doganali su merci esportate in Canada.
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Il 21 settembre 2017 entra in vigore, a titolo provvisorio, l'accordo economico e commerciale globale (Comprehensive Economic and Trade Agreement, CETA) tra l'Unione europea e il Canada.
L'entrata in vigore provvisoria del CETA, lo ricordiamo, è diventata realtà solo dopo la decisione di Bruxelles di lasciare fuori dall'applicazione dell'accordo tutta la parte relativa agli investimenti. Era questo, infatti, il capitolo del testo che non ha mai convinto la regione belga della Vallonia, tanto da portarla ad apporre il proprio veto sull'intero trattato.
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Ma vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi che, negli intenti della Commissione UE, il CETA dovrebbe garantire da oggi in poi alle imprese europee.
Principali vantaggi del CETA per le imprese UE
Dazi doganali ridotti all'osso
L'accordo prevede l'eliminazione dei dazi doganali sul 98% dei prodotti esportati dalle imprese dell'UE verso il Canada. Bruxelles ipotizza che la misura possa produrre un risparmio complessivo annuo di 590 milioni di euro.
Accesso al mercato degli appalti
Tra i punti cardine del CETA vi è l'apertura alle imprese europee del mercato degli appalti pubblici in Canada. Il che significa che, d'ora in avanti, anche gli operatori dell'UE potranno presentare offerte per le gare d'appalto emanate dall'amministrazione canadese, non solo a livello federale ma anche a livello provinciale e municipale.
Taglio della burocrazia
L'accordo punta, poi, alla semplificazione degli oneri burocratici per le imprese UE che vogliono affacciarsi al mercato canadese. Negli intenti di Bruxelles questa misura dovrebbe portare particolari vantaggi alle aziende di piccole dimensioni, che meno delle altre “possono farsi carico dei costi della burocrazia connessi all'esportazione in Canada”.
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Apertura del mercato agroalimentare
Il trattato garantisce un migliore accesso al mercato canadese per alcuni prodotti agroalimentari europei di esportazione, quali: formaggi, vini e liquori, frutta, verdura e prodotti trasformati. L'intervento, assicura Bruxelles, apre nuove opportunità per gli agricoltori e i produttori europei del comparto agribusiness, pur sempre nella “piena tutela dei settori sensibili dell'UE”.
Ad ulteriore riprova dell'intenzione della Commissione di proteggere i prodotti agroalimentari europei da possibili minacce dovute all'apertura del mercato, i negoziatori europei sono riusciti a far riconoscere, all'interno del CETA, “143 indicazioni geografiche UE in Canada e prodotti alimentari e bevande regionali di alta qualità”.
Più scelta per i consumatori
L'accordo non è rivolto solo alle imprese, ma anche ai consumatori. A questi ultimi, infatti, sarà garantito maggiore accesso per quanto riguarda i prodotti di qualità non UE. Al mercato UE, rassicura l'Esecutivo, avranno accesso solo “i prodotti e i servizi pienamente conformi alla regolamentazione" comunitaria.
Il CETA, continua la Commissione, non modifica il modo in cui l'UE disciplina la sicurezza alimentare, in materia, ad esempio, di prodotti geneticamente modificati, né tanto meno il divieto di commercializzare carne bovina trattata con ormoni.
Altri vantaggi
Il trattato, aggiunge Bruxelles, assicura maggiore certezza giuridica nell'economia dei servizi. In ogni caso, specifica la Commissione, le nuove norme previste dal CETA non impediranno agli Stati membri di “continuare a organizzare i servizi pubblici come desiderano”.
Tra i vantaggi principali del trattato, anche una maggiore mobilità per i dipendenti delle aziende e un quadro di riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali.
L'accordo prevede, infine, la messa a punto di uno “strumento interpretativo comune” dotato di forza giuridica e preposto a chiarire “senza ambiguità” i contenuti di quanto concordato tra Canada e UE negli articoli più controversi del CETA.
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Photo credit: abdallahh