Commercio - UE giudica illegittime tariffe USA su auto e minaccia contromisure
Nel documento presentato al Dipartimento del Commercio statunitense sui possibili rischi per la sicurezza nazionale USA derivanti dalle importazioni di auto UE, Bruxelles ritiene eventuali tariffe ai danni degli esportatori europei illegittime e minaccia contromisure dal valore di 294 miliardi di dollari.
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In risposta alla minaccia di Donald Trump di imporre dazi del 25% sulle auto europee esportate in territorio statunitense, la Commissione europea ha presentato al Dipartimento del Commercio USA un documento in cui afferma che l'inchiesta della Casa Bianca "manca di legittimità, base fattuale e viola le norme commerciali internazionali".
Bruxelles ribadisce la sua "ferma opposizione alla proliferazione di misure adottate per presunti motivi di sicurezza nazionale", poichè un simile comportamento non solo danneggia il commercio, la crescita e l'occupazione negli Stati Uniti e all'estero, ma "indebolisce i legami con amici e alleati e sposta l'attenzione lontano dalle sfide strategiche condivise che minacciano realmente il modello economico occidentale basato su leggi di mercato".
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Le importazioni di automobili europee negli Stati Uniti sono stabili, in linea con la produzione statunitense e rispondenti ai segnali del mercato, spiega nel documento l'Esecutivo UE, e dunque "non minacciano o danneggiano la salute dell'industria e dell'economia USA". L'industria europea e quella degli Stati Uniti sono specializzate in segmenti di mercato completamente diversi, continua l'analisi di Bruxelles. Non vi è, dunque, alcuna minaccia economica all'industria automobilistica statunitense, si legge nel rapporto della Commissione.
L'imposizione di misure restrittive, prosegue il documento inviato al Dipartimento del Commercio americano, minerebbe gli attuali trend positivi del settore automobilistico USA e inciderebbe negativamente sul PIL degli States fino a 13-14 miliardi di dollari.
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Le aziende automobilistiche UE, si legge ancora, sono ben integrate nella catena del valore degli Stati Uniti, in quanto forniscono 120mila posti di lavoro diretti a monte negli stabilimenti di produzione e altri 420mila nell'ambito della vendita. Eventuali restrizioni commerciali potrebbero, quindi, comportare "maggiori costi di produzione per i produttori statunitensi" e, dunque, una "tassa sul popolo americano".
L'impatto sull'economia statunitense sarà aggravato in modo significativo dalle probabili contromisure dei partner commerciali degli Stati Uniti, così come è successo per i dazi su acciaio e alluminio. In base ai calcoli di Bruxelles, le misure restrittive di equilibrio nei confronti di Washington potrebbero determinare un danno all'export statunitense stimato in 294 miliardi di dollari, pari a circa il 19% delle esportazioni totali USA registrate nel 2017.
In assenza di una reale minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti, eventuali misure restrittive sulle esportazioni UE di prodotti automobilistici sarebbero, inoltre, "contrarie alle regole del commercio internazionale" stabilite dall'OMC (Organizzazione mondiale del commercio), conclude la Commissione, che chiede infine di poter partecipare all'audizione pubblica che si terrà presso il Dipartimento del Commercio statunitense il 19 e il 20 luglio prossimi.
Photo credit: Gage Skidmore