Mae: 7 accordi di cooperazione con l'Egitto
Si fa sempre più solido il matrimonio fra Italia e Egitto. Un legame che passa attraverso 7 accordi di cooperazione. Fra questi, un piano di azione sulla cooperazione economica bilaterale per il periodo 2012-2015, che stabilisce ambiti e modalità di partnership fra i due paesi, e quattro dichiarazioni congiunte fra il ministro degli Esteri Giulio Terzi e l'omologo egiziano Kamel Amr per aprire nuove prospettive di sviluppo in vari settori. Prossimo passo: "negoziati per l'apertura di linee di credito bilaterali, del valore di 45 milioni di euro, per lo sviluppo delle pmi egiziane".
Negli ultimi nove mesi Terzi si è recato tre volte nel paese. A dimostrazione del fatto che l'Egitto "è per l'Italia un partner assolutamente strategico sul piano bilaterale e regionale". E, in occasione dell'ultima visita, il ministro ha insistito sulla "forte domanda di Italia" proveniente dal Cairo, "una generalizzata richiesta di sostegno e presenza politica, economica e culturale del nostro paese".
"La Cooperazione italiana sta per avviare i negoziati per l'apertura di linee di credito bilaterali, del valore di 45 milioni di euro, per lo sviluppo delle pmi egiziane", ha ricordato Terzi. Negoziati che vanno ad aggiungersi ai 7 accordi firmati fra i due paesi.
Di questi, la dichiarazione congiunta fra i premier Mario Monti e Mohamed Morsi sulla cooperazione bilaterale è il documento con la maggior valenza politica. Mentre gli altri puntano maggiormente a stringere patti commerciali e industriali con il paese che si trova sull'altra sponda del Mediterraneo.
A partire dal piano di azione sulla cooperazione economica bilaterale per il periodo 2012-2015 siglato da Terzi e dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera con i loro omologhi egiziani, che definisce gli ambiti e le modalità della partnership italo-egiziana. Sarà affidata ai due ministeri italiani la regia delle iniziative volte sia al rilancio e allo sviluppo ulteriore delle relazioni economico-commerciali, che alla promozione degli investimenti.
Altre quattro dichiarazioni congiunte puntano a sviluppare settori come il turismo, l'attività delle pmi, i panifici e la formazione tecnico-professionale. Infine, un accordo per definire in dettaglio le iniziative che daranno il via alla seconda fase di un importante progetto di assistenza italiana all'Egitto per lo sviluppo del settore ferroviario.
Che la relazione fra i due paesi è stretta, lo dimostra la presenza delle imprese italiane nel paese, circa 800: "Il sistema Italia dà lavoro e prosperità a migliaia di egiziani. Ma in questo periodo cruciale per il futuro della democrazia della sponda sud del Mediterraneo, tale privilegiato rapporto economico diventa ancora più importante, assume un significato che trascende gli aspetti commerciali e acquista forti connotati politici", ha dichiarato Terzi, auspicando un rinnovamento degli impegni da parte del Cairo, soprattutto per quanto riguarda "la protezione degli investimenti, la certezza del diritto e la tutela di un clima generale di sicurezza", fattori cruciali quando si parla di imprese e dell'afflusso di investitori stranieri.