Guida autonoma - Aci, adeguare norme a tecnologie in arrivo
L’Aci analizza il futuro prossimo delle auto a guida autonoma. Già nel 2019 vedremo le prime grandi innovazioni.
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Sicurezza e privacy. Mentre la tecnologia avanza in maniera rapidissima, l’Italia deve iniziare a lavorare a un quadro che consenta al mercato delle auto a guida autonoma di svilupparsi in maniera armoniosa. Se già tra un paio d’anni le prime vetture connesse saranno sul mercato, bisogna lavorare da adesso ad un quadro normativo che affronti alcuni aspetti. Quello più ovvio riguarda la sicurezza dei mezzi e delle persone. Ma non è l’unico: c’è, ad esempio un grande tema legato alla privacy e alla diffusione di informazioni sensibili. E’ questo, in estrema sintesi, il senso dello studio sulle auto a guida autonoma, appena presentato dall’Aci.
Cosa dice lo studio
Lo studio Aci analizza le opportunità e i principali problemi legati all’evoluzione dell’auto, concentrandosi su due aspetti: la connettività e l’automazione, che sono da qualche anno oggetto di notevole interesse internazionale, di progetti di ricerca e sperimentazione, di iniziative di supporto all’introduzione sul mercato.
Il processo in corso
Le varie azioni in atto sul mercato mostrano, secondo quanto spiega l’analisi, che “un processo innovativo, con caratteristiche anche “disruptive” è in corso: questo sviluppo potrebbe portare, in ultima analisi, ad un’auto totalmente nuova, capace di muoversi senza conducente, su strade pubbliche, in diversi contesti urbani ed extraurbani, in condizioni reali di traffico”. L’esito finale di questo processo “non è completamente prevedibile”, ma gli obiettivi strategici sono ben chiari, dall’aumento della sicurezza e dell’efficienza del traffico al mantenimento della competitività del settore automobilistico.
I tempi del mercato
Una prima conclusione interessante arriva sui tempi. Anche indipendentemente dal raggiungimento del dichiarato obiettivo finale (auto completamente automatizzata), gli sviluppi in corso produrranno certamente, anche in tempi molto rapidi, ricadute significative sui veicoli stradali: si passerà progressivamente da quelli attuali a quelli con livelli di automazione e connessione sempre più efficienti.
La sostituzione del parco circolante
Il processo di innovazione, però, “sarà di lungo periodo e dovrà tener conto dei tempi di sostituzione del parco circolante”. Sarà fondamentale, allora, che tutto avvenga in modo coordinato e che sia garantito l’orientamento alla sicurezza.
Cosa deve fare l'Italia
Venendo al ruolo del nostro paese, l’Aci evidenza come sia necessario mettere in atto azioni più incisive, per partecipare meglio al processo e per preparare il quadro legislativo e normativo, facilitare la penetrazione dei risultati dell’innovazione e orientare le ricerche ai temi di interesse nazionale.
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Le azioni prioritarie
In questo senso, lo studio individua alcune azioni prioritarie: la creazione di un 'Osservatorio dell’evoluzione dell’auto' e lo studio (e la successiva realizzazione) di due 'Piattaforme di servizio' nazionali. L’Osservatorio deve “monitorare gli sviluppi, favorire il dibattito tra gli operatori nazionali, facilitare il consenso tra i vari attori, contribuire alla definizione delle strategie nazionali, aumentare la comprensione delle opportunità e dei rischi con studi mirati, dare supporto alle discussioni internazionali, portando nei vari consessi il punto di vista nazionale e proporre le azioni necessarie”.
Le due piattaforme
Le due piattaforme proposte hanno invece l’obiettivo di facilitare e rendere efficiente l’uso delle auto di nuova generazione. La prima riguarda le auto connesse nelle modalità che saranno in uso a partire dal 2019, che dialogano in modo “cooperativo” con l’infrastruttura: essa prevede una struttura nazionale, neutrale e aperta che provveda alla condivisione efficiente dei dati scambiati tra veicoli e infrastruttura, a disposizione dei vari gestori stradali e dei terzi interessati.
Sicurezza e privacy
La piattaforma ermetterà la diffusione su larga scala dei servizi cooperativi, favorendo il raggiungimento dei benefici attesi e potrà eventualmente evolvere in una struttura di base – neutrale e condivisa – per i futuri servizi generalizzati ai veicoli. Dovrà occuparsi di temi come la sicurezza ma anche della privacy e dello scambio di dati sensibili.
I veicoli ad alta automazione
La seconda riguarda i veicoli ad alta automazione, per i quali è necessario (come mostra in modo approfondito lo studio) monitorare, registrare e analizzare i dati relativi agli eventuali incidenti e alle infrazioni, allo scopo di verificare in continuo il rispetto dei principi di funzionamento.