Erasmus+: nel 2016 piu' fondi UE per mobilita' cittadini europei
Nel 2016 il budget del programma Erasmus+ è aumentato del 7,5% rispetto all'anno precedente. La relazione annuale della Commissione Ue.
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In occasione delle celebrazioni finali del 30º anniversario del programma Erasmus, la Commissione Ue ha presentato i risultati di Erasmus+ per il 2016, che hanno confermato il ruolo fondamentale del programma nella costruzione di un'Europa più resiliente, unita intorno a valori europei comuni.
Programma Erasmus+
Erasmus+ e i suoi predecessori sono tra i programmi di maggior successo dell'Ue. Da tre decenni offrono ai giovani in particolare la possibilità di acquisire nuove esperienze e allargare gli orizzonti andando all'estero.
Iniziato nel 1987 come un semplice programma di mobilità per gli studenti dell'istruzione superiore, con solo 3.200 studenti partecipanti nel primo anno di attività, è divenuto un programma faro di cui usufruiscono circa 300mila studenti universitari all'anno.
L'attuale programma Erasmus+, che riguarda il periodo dal 2014 al 2020, ha una dotazione di bilancio di 14,7 miliardi di euro e offrirà al 3,7% dei giovani dell'Ue la possibilità di studiare, formarsi, acquisire esperienza professionale e fare volontariato all'estero (per un totale di circa 3,3 milioni di giovani nell'arco del periodo).
La portata geografica del programma è aumentata, passando dagli 11 paesi del 1987 agli attuali 33 (tutti i 28 Stati membri più la Turchia, l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Norvegia, l'Islanda e il Liechtenstein). Il programma è inoltre aperto ai paesi partner di tutto il mondo.
Relazione Erasmus+ 2016, crescono fondi Ue per la mobilità
Aumentando del 7,5% la dotazione di bilancio di Erasmus+ rispetto all'anno precedente, l'Ue ha investito la cifra record di 2,27 miliardi di euro per offrire a 725mila cittadini europei, attraverso una sovvenzione di mobilità, la possibilità di studiare, formarsi, insegnare, lavorare o fare volontariato all'estero.
Dalla data di avvio dell'attuale programma nel 2014, sono stati superati i due milioni di beneficiari. Nel 2016 il programma ha inoltre investito in 21mila progetti a cui hanno partecipato 79mila organizzazioni attive nei settori dell'istruzione, della formazione e dei giovani, con un aumento del 15% rispetto al 2015.
"Erasmus+ è ormai arrivato a metà del suo percorso di sette anni. Sono fiero di vedere come il programma sia stato un catalizzatore per l'unità in Europa e abbia contribuito a rafforzare la resilienza delle persone e della nostra società", ha commentato Tibor Navracsics, commissario per l'Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport.
"La mobilità nell'ambito di questo programma permette di sviluppare le capacità e le competenze e rafforza un'identità europea che integra e arricchisce l'identità nazionale e regionale. Per questo abbiamo incoraggiato i leader dell'Ue, riuniti a Göteborg il 17 novembre, a prevedere la creazione di uno Spazio europeo dell'istruzione e a fare della mobilità una realtà per tutti entro il 2025, raddoppiando il numero dei partecipanti del programma Erasmus+ e coinvolgendo le persone che provengono da contesti svantaggiati", ha aggiunto il commissario.
I risultati dimostrano che Erasmus+ è sulla buona strada per conseguire l'obiettivo di sostenere il 3,7% dei giovani dell'UE tra il 2014 e il 2020. Dai risultati si evince inoltre che il programma può contribuire a un'Europa aperta in cui la mobilità di chi studia rappresenti la norma, come stabilito dalla Commissione nella comunicazione "Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura", discussa dai leader dell'UE nel corso del pranzo di lavoro tenutosi a Göteborg il 17 novembre.
Nell'anno accademico 2015/2016, Erasmus+ ha permesso agli istituti di istruzione superiore di far partire e di ospitare 330mila persone tra studenti e membri del personale, di cui 26mila da e verso paesi partner. La Francia, la Germania e la Spagna sono stati i tre principali paesi di partenza, mentre la Spagna, la Germania e il Regno Unito sono stati i tre paesi ospitanti preferiti.
La relazione mostra anche come nel 2016 il programma abbia contribuito alla gestione di sfide sociali più ampie, ad esempio tramite azioni volte a promuovere l'inclusione sociale e a garantire che i giovani acquisiscano competenze sociali, civiche e interculturali e imparino a pensare in modo critico:
Ad esempio:
- nel 2016, 200 milioni di euro provenienti dal programma Erasmus+ hanno permesso di finanziare 1.200 progetti di cooperazione incentrati sulla promozione della tolleranza, della non discriminazione e dell'inclusione sociale;
- il settore dei giovani, con progetti rivolti a rifugiati, richiedenti asilo e migranti, è stato particolarmente attivo in questo ambito;
- è stato varato uno specifico invito a presentare proposte (13 milioni di euro) per l'elaborazione di politiche e strategie volte a prevenire la radicalizzazione violenta e a promuovere l'inclusione di studenti svantaggiati, anche provenienti da un contesto migratorio. In tale contesto sono stati finanziati 35 progetti a cui hanno partecipato 245 organizzazioni.
30° anniversario di Erasmus+: una campagna di successo
La pubblicazione della relazione di Bruxelles coincide con la chiusura della campagna per la celebrazione del 30° anniversario del programma Erasmus e con la presentazione della dichiarazione della generazione Erasmus+ sul futuro di questo strumento.
Durante tutto il 2017, più di 750mila persone hanno partecipato a oltre 1.900 eventi in 44 paesi per celebrare il programma Erasmus+, discutere del suo impatto e dibattere sul suo futuro. Sul programma sono stati pubblicati 65mila articoli, che hanno totalizzato più di due milioni di condivisioni sui social media e raggiunto oltre 90 milioni di persone. La nuova app Erasmus+ per dispositivi mobili, lanciata nel giugno 2017, è già stata scaricata più di 22mila volte.
A Göteborg il Presidente Juncker ha invitato i leader dell'UE a raddoppiare il numero dei giovani dell'Ue che partecipano al programma Erasmus+ (dal 3,7% al 7,5 %) entro il 2025; per questo sarà necessaria una dotazione di 29,4 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Durante la riunione i leader dell'UE hanno convenuto di potenziare la mobilità e gli scambi, anche attraverso un programma Erasmus+ notevolmente rafforzato, inclusivo ed esteso a tutte le categorie di discenti.
La Commissione ha inoltre invitato i giovani a partecipare al dibattito e ha creato il Punto d'incontro online della generazione Erasmus+. Queste discussioni hanno portato a 30 raccomandazioni su come trasformare Erasmus+ in "un programma più ampio" con "una maggiore incidenza sul futuro dell'Europa".
Erasmus del Mediterraneo
Nel corso della terza edizione del “Rome – Med Mediterranean Dialogues” è stata firmata una dichiarazione congiunta sull’iniziativa “Erasmus del Mediterraneo”.
La dichiarazione è stata firmata dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano, dal vice-presidente del Consiglio Presidenziale della Libia Ahmed Maitig, dal ministro degli Affari Esteri della Repubblica Algerina Democratica e Popolare Abdelkader Messahel, dal ministro degli Affari Esteri della Repubblica Araba d'Egitto Sameh Shoukry, dal ministro degli Affari Esteri della Repubblica Tunisina Khemaies Jhinaoui e dall’ambasciatrice della Repubblica Libanese Mira Daher Violides.
Scopo del progetto è ribadire la centralità del Mediterraneo per la politica estera italiana e l’importanza degli incontri e degli scambi tra studenti e giovani ricercatori, quale strumento fondamentale per rafforzare la conoscenza e la comprensione reciproca tra i Paesi mediterranei.
L’idea di un Erasmus del Mediterraneo costituisce una continuazione concreta del percorso avviato con il programma della Farnesina, “Italia, Culture, Mediterraneo”, lanciato a margine della Conferenza OSCE di Palermo del 24 e 25 ottobre.
Con la firma della dichiarazione, l’Italia si impegna su due fronti:
- aumentare il contingente di borse di studio a favore di studenti dei paesi interessati;
- favorire, in ambito Ue, il rafforzamento del programma Erasmus+, in modo che ai programmi di mobilità da e verso questi paesi della sponda Sud del Mediterraneo sia riconosciuto un carattere prioritario e siano attribuite maggiori risorse finanziarie.
La Dichiarazione sancisce inoltre l’impegno comune a promuovere e sostenere ulteriormente la cooperazione interuniversitaria e favorire la creazione di programmi volti al conseguimento di titoli di studio riconoscibili nei rispettivi ordinamenti.
> Relazione annuale Erasmus+ 2016