Private debt: AIFI, un confronto Italia-Francia
Dal 2012 al 2017 i fondi francesi hanno raccolto complessivamente 10,7 miliardi di euro, contro gli 1,7 miliardi del mercato italiano. AIFI mette a confronto il Private Debt in Italia e in Francia.
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L’Associazione italiana del Private Equity e Venture Capital (AIFI) analizza i dati del mercato del private debt in Francia, mettendoli a confronto con quelli italiani.
I numeri sono stati presentati da France Invest (Associazione Francese del Private Equity e Venture Capital) e si tratta della prima analisi sul mercato francese del private debt, che ha preso in considerazione l’attività di 15 fondi, un numero di operatori molto simile a quello riscontrato per il mercato italiano.
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Private debt: confronto Italia-Francia
Dall’inizio dell’attività, nel 2012, al 2017, i fondi francesi hanno raccolto complessivamente 10,7 miliardi di euro, contro gli 1,7 del mercato italiano.
Nel 2017, in particolare, in Francia 5 fondi hanno raccolto 2,3 miliardi, contro i 292 milioni raccolti da 6 fondi nel nostro Paese.
Con riferimento all’attività di investimento, nel periodo 2016-2017 in Francia sono stati investiti 5,6 miliardi di euro (3 nel 2017) in 161 operazioni (88 nel 2017). In Italia, nello stesso periodo, l’ammontare investito è stato pari a 1,1 miliardi (0,6 miliardi nel 2017), distribuito su 188 investimenti (104 nel 2017).
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Con riferimento al mercato francese si sottolinea che, a differenza di quanto avviene in Italia, dove la maggior parte delle operazioni ha come obiettivo lo sviluppo delle imprese, sono state mappate prevalentemente operazioni di debito per gli LBO (leveraged buyout, un'operazione utilizzata per l'acquisizione di una società mediante lo sfruttamento della capacità di indebitamento della società stessa). Questa categoria ha rappresentato nel 2017 il 59% in termini di numero e il 69% in termini di ammontare.
Infine, a testimonianza del legame tra private equity e private debt, il 72% delle operazioni mappate nell’analisi francese nel 2017 ha riguardato imprese già oggetto di investimento da parte di operatori di private equity.
“È evidente come in Italia questo mercato abbia ampia possibilità di crescita” - afferma Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI - “e possa diventare un nostro modello allo sviluppo d’impresa”.