Gestione rischio - Ismea, mercato assicurazioni agricole in crescita
Secondo il nuovo rapporto Ismea sulla gestione del rischio in agricoltura il mercato assicurativo italiano è in crescita. Un trend che coinvolge anche il Mezzogiorno, ancora indietro rispetto al Centro-Nord, ma con imprese assicurate e valori in aumento.
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Rispetto all'anno precedente, nel 2018 il mercato assicurativo agricolo agevolato è cresciuto in Italia del 5%, raggiungendo il valore di 7,8 miliardi di euro. Un risultato favorito, spiega il rapporto dell'Ismea, dall'entrata in vigore del Regolamento Omnibus, ma anche dalla crescente attenzione alla prevenzione dei rischi dopo le eccezionali perdite subite dagli agricoltori nel 2017.
Soddisfatto il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. “I recenti interventi normativi e lo sforzo nella semplificazione delle procedure burocratiche hanno dato un forte impulso. Abbiamo cominciato a sbloccare i ritardi accumulati negli anni per quanto riguarda i pagamenti in favore degli agricoltori e questo ha favorito un aumento di fiducia nell'utilizzo di questi strumenti a tutela delle produzioni agricole”, ha dichiarato commentando i dati del rapporto.
Le nuove regole per la gestione dei rischi in agricoltura
Il Regolamento UE 2017/2393, più noto come Regolamento Omnibus, ha determinato, a decorrere dal 1° gennaio 2018, un potenziamento delle misure di gestione del rischio nell’ambito dello sviluppo rurale, riducendo dal 30% al 20% la soglia minima di danno per l’accesso ai risarcimenti delle polizze agevolate e favorendo la creazione di fondi mutualistici e strumenti di stabilizzazione del reddito (IST).
Tra le novità rientrano infatti l’eliminazione del divieto di contribuire con risorse pubbliche alla formazione del capitale iniziale dei fondi, la possibilità di ricorrere all’uso di indici economici per la definizione delle perdite e la previsione di strumenti di stabilizzazione del reddito settoriali con soglia di danno ridotta al 20%. Infine, il tasso di contribuzione pubblica è stato innalzato per tutte le misure da un massimo del 65% alla soglia limite del 70%.
Queste opportunità sono state colte dall'Italia nell'ambito del Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2019, che in effetti eleva la percentuale di contribuzione al 70% per tutte le misure di gestione del rischio finanziate nell’ambito del Programma di sviluppo rurale nazionale 2014-2020, adegua le soglie di danno ai livelli minimi consentiti dal nuovo Regolamento UE e introduce uno strumento di stabilizzazione del reddito settoriale dedicato a ortofrutticoli, frumento duro, latte bovino, olivicoltura e avicoltura (Sottomisura 17.3).
Inoltre il PAAN 2019 prevede l’attivazione dei fondi di mutualità di cui alla Sottomisura 17.2 del PSRN, affianca alle polizze agricole finanziabili nell’ambito della Sottomisura 17.1 anche le polizze zootecniche e sulle strutture aziendali, le polizze index based, sebbene limitatamente alle produzioni di cereali, foraggere e oleaginose, e la polizza ricavo sul frumento duro e tenero.
> Le novita' del Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2019
Il mercato assicurativo agricolo nel 2018
Il nuovo contesto normativo ha contribuito ai risultati del 2018, che conferma il trend positivo iniziato nel 2017, raggiungendo il valore assicurato di 7,8 miliardi di euro, di cui 5,6 miliardi nel comparto delle coltivazioni, in crescita dell’8,7% su base annua.
In flessione, invece, il mercato assicurativo zootecnico, che perde circa l’1% e si attesta a poco più di 1,3 miliardi di euro, e le polizze agevolate sulle strutture aziendali, con 851 milioni di capitale assicurato e una contrazione su base annua del 7,2%.
Dato positivo per il numero delle aziende assicurate, in crescita del 4,9%, con circa 61.800 unità nel solo comparto delle colture vegetali e circa 77mila se si contano anche le polizze zootecniche e i contratti a protezione delle strutture aziendali. Anche le superfici assicurate sperimentano un aumento, oltre 1,4 milioni di ettari a livello nazionale, con un incremento di oltre il 40% rispetto al 2017.
A livello territoriale il rapporto Ismea registra un aumento di oltre il 20% dei valori assicurati e del 31% quanto ad aziende assicurate nel Mezzogiorno, che si conferma tuttavia l’area con la più bassa incidenza assicurativa in ambito agricolo, pari ad appena il 7,7% del valore complessivo.
Al Centro il mercato delle polizze agevolate è cresciuto di oltre il 5% su base annua, ma il Nord Italia si conferma su valori nettamente superiori, con un ammontare di 4,6 miliardi di capitale assicurato nel 2018 (+8% su base annua), e continua ad ospitare oltre tre quarti dell’intera platea delle imprese assicurate.
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L'avanzamento dei Programmi di sviluppo rurale
L'analisi Ismea si concentra anche sull'andamento della spesa dei fondi FEASR per la gestione del rischio in agricoltura.
L'allocazione delle risorse del PSRN 2014-2020 per la Misura 17 è confermata a quota un miliardo e 535,5 milioni di euro, di cui 1.341,5 milioni di euro allocati sulla Sottomisura 17.1 (polizze assicurative agevolate) e i restanti 194 milioni equamente suddivisi tra le Sottomisure 17.2 (fondi di mutualizzazione) e 17.3 (IST).
In termini di avanzamento della spesa, invece, la percentuale dei pagamenti rispetto al programmato sperimenta nel 2018 una forte accelerazione, dal 22,15% del terzo trimestre al 44,5% di fine anno, corrispondente ad oltre 620 milioni di euro, di cui 279 milioni a carico del FEASR, contribuendo ad evitare il disimpegno automatico dei fondi e a sbloccare la riserva di performance sulla Priorità 3.
Quanto ai PSR regionali, nel corso del 2018 diverse Autorità di gestione hanno modificato gli stanziamenti relativi alla gestione del rischio, allargando ulteriormente la forbice tra Centro-Nord e Sud, con il 39% (nel 2017 era il 35,7%) delle risorse destinate a questa finalità concentrate nel Mezzogiorno, a fronte di un 31% del Nord e il 30% del Centro Italia (nel 2017 erano rispettivamente il 34,5% e il 29,7%).
L'avanzamento della spesa risulta a livello regionale piuttosto contenuto: circa 25,5 milioni di euro alla data del 31 dicembre 2018, pari al 10,1% del totale programmato. A guidare la classifica sono Sardegna (58,2%), Campania (27,7%) e Piemonte (16,7%), seguite da Calabria, Umbria e Liguria, rispettivamente con l’11,8%, il 10,8% e il 10,3%. In tutte le altre Regioni, invece, la spesa non raggiunge la doppia cifra.