Farm to fork: eurodeputati Isole, tutelare il reddito delle imprese agricole
Gli obiettivi ambientali della strategia UE Farm to fork sono condivisibili, ma l'impegno per la sostenibilità delle imprese agricole e della pesca deve essere adeguatamente compensato e non deve tradursi in una penalizzazione rispetto ai competitor di Paesi Terzi.
> Farm to Fork: la strategia UE per agroalimentare sostenibile
E' quanto emerso dal dibattito sul futuro dell'agricoltura e della pesca in Sicilia alla luce della nuova strategia UE Farm to fork, del Green deal e della nuova Politica agricola comune (PAC) organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, insieme alla Rappresentanza in Italia della Commissione UE e all’Euromed Carrefour Sicilia-Antenna Europe Direct di Palermo.
Una discussione che ha coinvolto gli eurodeputati eletti nella circoscrizione Isole, le istituzioni regionali, le associazioni di categoria e i responsabili dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e dei Gruppi di Azione Costiera (GAC), all'indomani dell'accordo del Consiglio europeo sul Recovery fund e sul Quadro finanziario pluriennale 2021-27. Una risposta storica ad una sfida senza procedenti, ha sottolineato il capo dell'Ufficio informazione del Parlamento europeo, Carlo Corazza, che viene finanziata per la prima volta attraverso un'operazione di mutualizzazione del debito, ha aggiunto Roberto Santaniello, consigliere speciale della DG COMM Media e Comunicazione della Rappresentanza della Commissione UE in Italia.
Gli obiettivi della strategia Farm to fork
La strategia Farm to fork mira ad aumentare la sostenibilità della produzione agricola e la sicurezza alimentare attraverso una serie di target al 2030:
- ridurre del 50% l'uso dei pesticidi chimici,
- ridurre di almeno il 20% l'uso dei fertilizzanti,
- ridurre del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l'acquacoltura,
- destinare almeno il 25% della superficie agricola all'agricoltura biologica.
Inoltre, la strategia mira a garantire l'accesso a Internet veloce a banda larga in tutte le zone rurali entro il 2025 e prevede che la Commissione Ue presenti una proposta sull'etichettatura nutrizionale obbligatoria degli alimenti, valutando anche l'estensione a determinati prodotti dell'obbligo delle indicazioni di origine o di provenienza.
Attenzione alla sostenibilità economica
In linea generale, hanno convenuto gli eurodeputati eletti nella circoscrizione Isole intervenendo al seminario, gli obiettivi della strategia UE riflettono la necessità di ridurre la pressione sulle risorse naturali e l'impatto climatico delle attività produttive connesse all'alimentazione. Allo stesso tempo, la crisi del Covid-19 ha reso evidente che la sicurezza alimentare dell'UE non può prescindere dalla solidità e dalla resilienza delle imprese dell'agricoltura e della pesca.
Per questo, insieme alla sostenibilità ambientale, è importante puntare a preservare la sostenibilità economica, hanno sottolineato gli eurodeputati, in linea con i rilievi mossi in occasione dell'ultimo Consiglio Agrifish dalla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova.
L'impostazione green, così come prevista, rischia di compromettere la redditività delle imprese agricole europee, se non è accompagnata da un maggiore sostegno al reddito, ha sottolineato Francesca Donato (Lega), membro sostituto della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale al PE.
Sulla stessa linea Raffaele Stancanelli (Fratelli d'Italia), membro della commissione Pesca. Gli obiettivi della strategia sono condivisibili, ma bisogna evitare che il percorso per il loro conseguimento produca risultati contrari alle intenzioni: non è possibile penalizzare la redditività delle imprese di pesca e attendersi che il settore svolga il suo ruolo nel garantire la sicurezza alimentare dell'Europa, ha detto.
Premiare gli sforzi ambientali delle imprese europee
Tra l'altro, ha sottolineato Pietro Bartolo (Pd), anch'egli membro della commissione Pesca del PE, il testo della Commissione europea cita solo marginalmente il settore ittico, trascurando di chiarire la relazione tra la strategia UE e il FEAMP, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, in particolare relativamente alle forme di compensazione che dovrebbero accompagnare gli sforzi ambientali richiesti ai pescatori.
C'è poi il tema dell'etichettatura, che dovrebbe permettere di riconoscere la provenienza del pescato e aiutare i consumatori a privilegiare tracciabilità, qualità e filiera corta, evitando quanto già accaduto per i prodotti agricoli con il sistema a semaforo.
L'intervento normativo sull'etichettatura dovrebbe poi accompagnarsi ad ulteriori azioni per difendere meglio le imprese europee dalla concorrenza delle importazioni da Paesi terzi, ha sottolineato Dino Giarrusso (M5S). Non si possono chiedere ai nostri produttori sforzi ulteriori sul fronte ambientale e poi far entrare in Europa prodotti che non rispettano i nostri standard.
Photo credit: Rogério Martins da Pexels