Fondi europei - buone pratiche nell'uso dei finanziamenti FESR
Una rassegna di best practices nell'utilizzo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2007-2013 e 2014-2020, dal Trentino-Alto Adige alla Puglia.
> Corte Conti – Italia maglia nera per spesa fondi europei
> Fondi europei - bandi POR FESR
Dal restauro de La Venaria Reale a una piattaforma che riunisce pubblico, privato e consumatori per promuovere la crescita economica sostenibile. Una rassegna di best practices nell'utilizzo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2007-2013 e 2014-2020.
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Rigenerazione urbana: Modena best practice per il Politecnico di Milano
Ad indicare la città emiliana come una delle migliori realtà nazionali cui ispirarsi in merito alla gestione dei finanziamenti dell'Unione europea è l’Osservatorio eGovernment della School of management del Politecnico di Milano.
Tra gli esempi più recenti di utilizzo delle risorse del FESR 2014-2020 da parte del Comune di Modena figura il progetto di riqualificazione dell’edificio ex Aem, un tempo luogo destinato alla produzione di energia elettrica per l’alimentazione della rete tranviaria, destinato a trasformarsi in uno spazio pubblico per l’innovazione. L'intervento - che si inquadra in un più ampio progetto di rigenerazione dell’area dell’ex azienda municipalizzata Amcm, che sarà convertita per realizzare il Parco della Creatività, destinato ad ospitare spazi culturali, impianti sportivi e servizi - riguarda una superficie di 1.400 metri quadrati: previsti uno spazio di co-working, sale riunioni, ambienti Labspace e una sala conferenze. Sorgeranno tutti attorno a una galleria centrale, pensata come luogo di incontro e contaminazione.
Il primo stralcio dell’intervento, per un costo di 2 milioni e 400 mila euro, è finanziato per un milione e 800mila euro con il contributo del POR FESR e per 600mila euro dal Comune. Il Laboratorio sarà inaugurato entro la fine del prossimo anno e sarà operativo almeno fino al 2025.
> Progetto di riqualificazione dell’edificio ex Aem
Ambiente ed Energia: un edificio “green” in Val di Non
Premiato nel 2012 con la certificazione oro del LEED, il progetto “Un edificio high-tech e verde come punto di ritrovo per la comunità del paese di Dambel” rappresenta uno spazio ecocompatibile per la comunità in Provincia di Trento. Benché il Comune di Dambel conti poco più di 400 abitanti, si stima che circa 7mila persone l’anno usufruiranno della struttura.
L’edificio è attualmente sede del municipio (la cui sala principale è utilizzata per gli incontri organizzati dal Comune ed eventi pubblici), ospita l’ambulatorio, un asilo nido e spazi adibiti a magazzini. I telai principali dell’edificio rinnovato, aperto al pubblico a luglio 2012, sono stati realizzati utilizzando legname locale, e sul tetto è stato installato un sistema che consente di raccogliere l’acqua piovana, utilizzata per soddisfare il fabbisogno idrico della struttura e per irrigare i giardini circostanti. L’edificio è inoltre dotato di un avanzato sistema di domotica che permette di collegare gli impianti di illuminazione, riscaldamento e ventilazione a fonti rinnovabili e di avere un controllo centralizzato per massimizzare l’efficienza energetica della struttura.
L’investimento complessivo per il progetto ammonta a 2.983.009 euro, con un contributo del POR Competitività e occupazione FESR 2007-2013 della Provincia Autonoma di Trento superiore ai 624mila euro. Le risorse restanti, più di 2 milioni di euro, sono state messe a disposizione da Governo, Regione e Comune.
> Un edificio high-tech e verde come punto di ritrovo per la comunità del paese di Dambel
Cultura e Turismo: Venaria Reale, il più imponente progetto di ristrutturazione di un bene culturale
Un progetto che ha fatto rivivere lo splendore barocco della Reggia di Venaria, la residenza reale commissionata dal Duca Carlo Emanuele II di Savoia a metà del XVII secolo. Pur essendo dichiarato patrimonio dell’UNESCO, il palazzo era caduto in rovina a causa di secoli di incurie.
Il completamento del restauro della Reggia e dei Giardini ha richiesto diversi anni e un investimento finanziario di oltre 200 milioni di euro. Nella sola programmazione del POR FESR 2007-2013 sono stati stanziati 18 milioni di euro a valere sull'Asse III Riqualificazione territoriale e 2 milioni e mezzo a valere sull'Asse II Sostenibilità ed efficienza energetica. Il recupero del complesso rappresenta il più imponente progetto europeo di restauro e valorizzazione di un bene culturale, che ha trasformato un “rudere” nella prima destinazione turistica del Piemonte.
La Reggia si propone come centro di produzione e luogo di svago culturale: non un museo, ma una “reggia per i contemporanei” in cui quasi ogni giorno si alternano concerti, spettacoli, esibizioni, attività culturali e di divertimento che coinvolgono ogni tipo di pubblico in uno spazio strepitoso che sembra amplificarsi con sorprese e rimandi continui.
> Restauro de La Venaria Reale
> I finanziamenti per il restauro
Trasporti: il Sistema Terminalistico Integrato di Padova
Con 5 milioni e mezzo di euro provenienti dal FESR sono stati realizzati gli 81.500 metri quadrati che completano il Nuovo Grande Terminal di Interporto di Padova (un terzo dell’area preesistente) divenuto un punto di riferimento di livello europeo per lo scambio intermodale, in grado di rispondere alle esigenze di un territorio a vocazione industriale fortemente orientato all’export come il Veneto.
Un importante snodo per il trasporto e la distribuzione delle merci, la cui ricaduta è non solo di occupazione e filiera, ma soprattutto di servizio a beneficio delle imprese venete, all’insegna di una mobilità sostenibile anche sul piano economico. Basti considerare che i circa 14 treni che settimanalmente arrivano o partono per il porto di Trieste spostano su rotaia l’equivalente di circa 560 camion. Il finanziamento FESR ha permesso di portare a compimento i binari raccordandoli al Fascio Base che conduce alla stazione merci potenziando di un terzo la capacità intermodale dell’Interporto.
> Sistema terminalistico integrato - Interporto di Padova
Innovazione, PMI e startup: Apulian ICT Living Labs
Oltre 39 milioni di euro investiti, di cui 22.178.564 dal FESR Puglia 2007-2013. Sono i numeri del progetto Apulian ICT Living Labs, che riunisce i soggetti interessati dei settori pubblico e privato e i consumatori per promuovere la crescita economica sostenibile.
Il progetto si propone di introdurre un sistema innovativo che consenta alle imprese locali di rispondere alle esigenze del settore pubblico attraverso l’innovazione tecnologica. Living Lab intende creare una comunità ad alta intensità di conoscenza con l'intento di ridurre il tempo che intercorre tra la nascita di un’idea innovativa e il relativo lancio sul mercato.
Attraverso la raccolta di esigenze specifiche della collettività e l’organizzazione di una risposta tecnologica in un database online dedicato - il Catalogo dei Fabbisogni -, i principali soggetti interessati della Regione Puglia (autorità pubbliche, organizzazioni del terzo settore, associazioni di cittadini e consumatori...) hanno potuto pubblicare liberamente le proprie esigenze.
E' stato così realizzato una sorta di “censimento” dei potenziali utenti finali delle future prove delle applicazioni, che sono stati raccolti in un altro database online, il Catalogo Partner Living Labs. Al 2015 il Catalogo dei Fabbisogni ha raccolto più di 400 esigenze e il Catalogo Partner oltre 200 diversi enti. Sono state presentate complessivamente 79 proposte Living Lab da 202 PMI (25 PMI individuali e 56 network di imprese).
Photo credit: keltikee via Foter.com / CC BY-NC-SA