MISE – investimenti in cinque nuove aree di crisi industriale complessa
Agevolazioni in arrivo per cinque aree di crisi industriale complessa su cui avviare Progetti di riconversione e riqualificazione (PRRI)
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Liguria, Umbria, Lazio e Sardegna sono le Regioni in cui ricadono le cinque nuove aree di crisi industriale complessa individuate dal Ministero dello Sviluppo economico. Gli investimenti di riconversione e riqualificazione industriale potranno essere finanziati a valere su risorse regionali e nazionali nell'ambito di appositi Accordi di programma.
Scade invece il 3 novembre 2016 il termine per proporre un elenco di territori da ammettere alle agevolazioni previste per le aree di crisi industriale non complessa.
Le aree di crisi industriale complessa nel decreto Sviluppo
Il decreto-legge Sviluppo n. 83 del 2012 ha riordinato le norme in materia di riconversione e riqualificazione produttiva delle aree di crisi industriale complessa, i cui criteri di individuazione sono stati poi dettati con decreto del ministro dello Sviluppo economico del 31 gennaio 2013.
La prassi prevede che la Regione interessata, mediante deliberazione della Giunta, presenti al Ministero dello Sviluppo economico un'istanza di riconoscimento della situazione di crisi industriale complessa, comprendente la descrizione dei fattori di complessità in termini di significatività sulla politica industriale nazionale, l’individuazione dei territori interessati dalla crisi con riferimento ai parametri statistici dei Sistemi Locali di Lavoro (SLL) e la proposta di massima dei contenuti del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale (PRRI).
In caso di istruttoria positiva, il MISE riconosce con proprio decreto la crisi industriale complessa, cui segue la costituzione del Gruppo di coordinamento e controllo chiamato a collaborare con Invitalia alla definizione del PRRI.
I Progetti, attivabili a valere su fonti finanziarie regionali e nazionali, possono riguardare investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture funzionali agli interventi.
Le nuove aree di crisi industriale complessa
Le nuove aree di crisi industriale complessa riconosciute dal MISE sono:
- l’area della Provincia di Savona, ricomprendente i Comuni del Sistema Locale del Lavoro di Cairo Montenotte e i Comuni di Vado Ligure, Quiliano e Villanova d’Albenga, nella Regione Liguria (testo del decreto 21 settembre 2016);
- il territorio del SLL di Terni, comprendente i Comuni di Acquasparta, Amelia, Arrone, Calvi Dell'Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni, Avigliano Umbro, Configni, nella Regione Umbria (testo del decreto 7 ottobre 2016);
- il territorio di Frosinone e dei Comuni ricompresi nel relativo Sistema Locale del Lavoro nella Regione Lazio (testo del decreto 12 settembre 2016);
- il polo industriale di Portovesme, corrispondente ai Sistemi Locali del Lavoro di Carbonia, Iglesias e Teulada, nella Regione Sardegna (testo del decreto 13 settembre 2016);
- l’area di Porto Torres, ricomprendente i Comuni di Porto Torres e Sassari, sempre in Sardegna (testo del decreto 7 ottobre 2016).
Si avvia così l’iter di predisposizione dei Progetti di riconversione e riqualificazione, che dovranno essere presentati da Invitalia entro tre mesi dall'adozione dei decreti del MISE.
Ottenuto il via libera del Gruppo di coordinamento e controllo, Invitalia passerà alla fase due, che consiste nell'individuazione delle proposte di investimento attraverso una procedura di evidenza pubblica, mentre spetterà al Gruppo di coordinamento definire gli strumenti agevolativi per il cofinanziamento degli interventi che poi saranno riportati nell'Accordo di programma.
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