Emilia-Romagna – fondi Ue per sviluppo di alte competenze
Un piano da 22 milioni di euro per acquisire conoscenze strategiche, innovare l'economia regionale e stimolare Partenariati pubblico-privato
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Oltre 22 milioni di euro del Fondo sociale europeo per permettere a 600 giovani e 3mila imprese del territorio di acquisire competenze per affrontare le sfide del cambiamento e fare quel salto, in termini di specializzazione, internazionalizzazione e digitalizzazione, indispensabile per competere a livello globale.
E' il piano di interventi messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, volto a sviluppare, diffondere e applicare conoscenze strategiche attraverso borse di dottorato, assegni di ricerca, apprendistato di alta formazione, assegni formativi, percorsi rivolti a imprenditori e figure chiave che operano nelle imprese regionali.
Il piano si articola in tre interventi.
Risorse umane per un’economia digitale e specializzazioni intelligenti
Il primo intervento risponde ad una triplice finalità: sostenere le persone nell’acquisizione di competenze spendibili nei contesti di impresa, promuovere la collaborazione tra atenei, sistema pubblico e privato della ricerca e sistema economico-produttivo, e portare capacità di innovazione anche nelle PMI. Ammontano a 10 milioni di euro (5 milioni nella prima fase e altrettanti tra giugno e settembre 2016) le risorse destinate a tali obiettivi.
Il primo passo della Regione in tal senso consiste nella pubblicazione di un invito ad atenei, centri di ricerca, laboratori, imprese, consorzi e reti d'imprese a presentare progetti per sostenere la partecipazione a percorsi di formazione e ricerca che consentano di acquisire nuove conoscenze e competenze, favorendo un inserimento lavorativo qualificato.
I progetti, che possono essere inviati entro il 3 maggio, dovranno essere focalizzati su specifici ambiti:
- Risorse umane per un’economia digitale: digital humanities e social science, e-commerce, industria 4.0, scienze della vita e big data. Per favorire l’aggregazione tra più soggetti e il generarsi di sinergie, la Regione selezionerà un solo progetto per ciascuna tematica;
- Risorse umane per la specializzazione intelligente: potranno essere candidati progetti che concorrono agli obiettivi generali e specifici della Strategia di specializzazione intelligente, di cui la Regione si è dotata per investire sui settori trainanti dell’economia regionale (sistema agroalimentare, sistema delle industrie e delle attività dell’edilizia e delle costruzioni, sistema della meccatronica e della motoristica) e sulle filiere emergenti delle scienza della vita e dell’economia creativa. Ogni progetto dovrà articolarsi in una o più misure e dovrà essere candidato da un Partenariato pubblico-privato.
La Regione investirà inoltre le risorse a disposizione per permettere a giovani laureati - attraverso assegni annuali di ricerca, borse triennali di dottorato, contratti di alto apprendistato, assegni formativi per la frequenza di Academy universitarie - di intraprendere percorsi progettati e realizzati congiuntamente da università, enti e laboratori di ricerca e imprese per sviluppare nuove conoscenze, misurandone la trasferibilità in una dimensione produttiva.
Risorse umane per l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e lo sviluppo sostenibile delle imprese
Il secondo intervento, che può contare su 10 milioni di euro, intende finanziare interventi che incentivino e sostengano processi diffusi di internazionalizzazione, digitalizzazione e sviluppo sostenibile, di riposizionamento competitivo della manifattura e dei servizi connessi e delle imprese del terziario e del turismo.
Articolato in percorsi formativi, seminari e azioni personalizzate, l'intervento in questione focalizza l’attenzione su circa 7mila imprenditori e altre figure chiave dell'economia regionale, che hanno la responsabilità di elaborare e implementare strategie per governare il cambiamento e cogliere le opportunità di crescita e innovazione.
Risorse umane per le grandi infrastrutture di ricerca
Il terzo intervento prevede una forte integrazione tra FSE e Fondo europeo di sviluppo regionale, FESR. L'obiettivo è investire sulle infrastrutture di ricerca che presentano le potenzialità scientifiche, tecnologiche ed organizzative per rafforzare le capacità competitive delle imprese e migliorare i servizi resi ai cittadini.
Nello specifico: supercalcolo e big data; materiali avanzati e sistemi di produzione innovativi; genomica, medicina rigenerativa e biobanche, anche in relazione con le attività finanziate con il POR FESR.
Attraverso le risorse FSE, pari a 2,5 milioni di euro, si intende invece finanziare un programma di sviluppo di alte competenze che preveda il coinvolgimento di un numero significativo di giovani ricercatori attraverso il cofinanziamento di assegni di ricerca.