UE - 2018 Anno patrimonio culturale
La Commissione europea ha proposto ufficialmente che il 2018 sia l'anno del patrimonio culturale.
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Dopo mesi di dibattiti e attività di lobby a Bruxelles e nei Paesi membri, le associazioni che operano nel settore e alcuni eurodeputati, prima fra tutti Silvia Costa, sono riusciti a convincere la Commissione europea a presentare una proposta ufficiale e ad avviare l'iter legislativo affinchè il 2018 possa essere l'anno europeo del patrimonio culturale.
Ad annunciarlo è stato il commissario europeo Tibor Navracsics, nel corso del Forum della Cultura che si è svolto a Bruxelles, nella cornice dello storico palazzo Flagey. "Sono lieto di dare il via alla procedura legislativa e di lavorare con gli Stati membri, il Parlamento e gli altri stakeholder, affinchè quest'obiettivo possa divenire realtà", ha detto il commissario.
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Silvia Costa (Pe), messaggio culturale in risposta a crisi UE
Per l'eurodeputata Pd Silvia Costa si tratta di "una vittoria della Commissione Cultura e del Parlamento europeo. Ma soprattutto una grande soddisfazione per tutte quelle associazioni, come Europa nostra, che si sono battute per questo risultato”.
Costa ha ricordato che già sotto la presidenza italiana il Consiglio dei Ministri della Cultura aveva avanzato questa proposta, d’intesa con il Parlamento, che poi la ha formalmente approvata lo scorso settembre nel suo rapporto di iniziativa sul patrimonio culturale. “Il rush finale contro alcune resistenze - prosegue Costa - è stato possibile non solo grazie alla determinazione nostra e del presidente del PE Martin Schulz, ma anche all’ulteriore impegno di Paesi come l’Italia, la Germania e il Lussemburgo nel sollecitare la Commissione europea. Accogliendo questa proposta, il presidente Juncker dimostra di aver colto che oggi alla crisi europea si deve rispondere a partire da un forte messaggio culturale e solidale, e il patrimonio culturale è un bene dell’umanità da salvaguardare e trasmettere”.
“L’anno europeo - conclude Silvia Costa - sarà l’occasione per condividere e riconoscere che la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale europeo, materiale e immateriale, costituiscono una straordinaria risorsa identitaria e un fattore di coesione sociale, di dialogo interculturale, di sostenibilità e qualità dello sviluppo e della cooperazione con i Paesi Terzi”.
La reazione degli stakeholder
Tra le associazioni che hanno sostenuto l'iniziativa c'è FRH - Future for Religious Heritage, che si occupa della protezione del patrimonio artistico e architettonico legato ai luoghi di culto. Positiva la reazione del segretario del Consiglio di FRH, l'olandese Lilian Grootswagers: "Siamo felici che l'anno europeo del patrimonio culturale sia stato accolto positivamente da tutte le istituzioni europee. Fin dal principio FRH ha fortemente sostenuto l'iniziativa e, attraverso i numerosi membri, continuerà a dare un ampio contributo. Il patrimonio religioso rappresenta una parte importante del patrimonio collettivo europeo e i cittadini vi attribuiscono un grande valore".
"Secondo un'indagine indipendente che abbiamo recentemente condotto - ha aggiunto - per quattro europei su cinque gli edifici religiosi sono un elemento essenziale per la vita della comunità e vorrebbero utilizzarli di più, anche al di là delle attività religiose per cui sono stati inizialmente destinati. Il nostro obiettivo è collaborare con le istituzioni e le altre organizzazioni che operano in questo settore nell'elaborazione di proposte concrete per l'anno europeo della cultura" (n.d.r: FRH fa parte dell'European Heritage Alliance 3.3. che raggruppa le principali ONG del settore).
Questo, invece, il commento di Sneška Quaedvlieg-Mihailović, segretario generale di Europa Nostra: "I massimi rappresentanti delle istituzioni e le reti della società civile nel campo del patrimonio contribuiranno con creatività ed energia all'implementazione dell'anno europeo dela cultura. Nel corso dell'ultimo incontro della European Heritage Alliance 3.3., che si è svolto il 18 aprile, abbiamo avviato una discussione preliminare sul messaggio che intendiamo trasmettere, sugli strumenti da utilizzare e sugli obiettivi che vogliamo raggiungere".
> L'annuncio del Commissario Tibor Navracsics
Author: Scott Beale / photo on flickr