Smart Specialisation Strategy – PE, riesame S3 dopo 2017
Gli eurodeputati sottolineano l'importanza cruciale delle strategie di specializzazione intelligente e chiedono semplificazione e maggiore cooperazione.
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Le strategie di specializzazione intelligente rappresentano uno strumento prezioso per colmare il divario in materia di innovazione e promuovere l'occupazione e la crescita in Europa, e affinché tali strategie siano ben attuate nei prossimi anni, è essenziale semplificare e coordinare al meglio i programmi esistenti.
È l'invito lanciato dal Parlamento europeo con l'approvazione – con 570 voti favorevoli, 54 contrari e 15 astenuti - della proposta di risoluzione sulla Politica di Coesione e le strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente (S3) a cura dell'eurodeputato Ramón Luis Valcárcel Siso (PPE).
Smart Specialisation Strategy: cos'è
Si tratta di un concetto introdotto a livello europeo per incoraggiare le Regioni dell'Unione a concentrare gli investimenti cofinanziati dai fondi Ue su settori in grado di trainare le rispettive economie e di favorire il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020.
Nell'ambito della Politica di Coesione 2014-2020, la definizione di una Strategia di specializzazione intelligente per l'innovazione e la ricerca rappresenta un prerequisito per l'accesso ai finanziamenti Ue, in particolare del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
PE: riesaminare strategie dopo il 2017
Strasburgo invita Regioni e Paesi membri a migliorare uno strumento chiave come le Smart Specialisation Strategy. In particolare, la risoluzione invita le autorità pubbliche a prestare particolare attenzione al monitoraggio e al riesame di tali strategie così da massimizzare, da una parte, i risultati e, dall'altra, la cooperazione interregionale. Necessario quindi un riesame delle S3 dopo il 2017, al fine di promuovere l'efficienza e l'efficacia delle strategie, tenendo conto degli insegnamenti tratti dai primi anni della loro attuazione. Una sede idonea per avviare un dialogo su tali questioni potrebbe essere rappresentata da una conferenza a livello europeo, che il Pe propone di organizzare nel 2016 con il Comitato delle regioni e altri parti interessate, prima della stesura della settima relazione sulla coesione.
Anche l'elaborazione di un documento orientativo, in cui figurino gli insegnamenti tratti dalle esperienze già esistenti in questo settore, rappresenterebbe uno strumento molto utile per un miglioramento continuo, sottolinea la risoluzione.
Semplificare le procedure
Fondamentale, nota ancora l'Aula, semplificare le procedure ed eliminare le strozzature nel processo amministrativo delle strategie. Le autorità a tutti i livelli dovrebbero incoraggiare gli investimenti nel capitale umano, anche mediante partenariati interregionali dell'Ue, per rafforzare le capacità amministrative e gestire e attuare con successo il processo delle S3 (evitando al contempo di istituire ulteriori livelli amministrativi); inoltre, esse dovrebbero dare la priorità alla ricerca e all'innovazione nelle Regioni che possiedono il relativo potenziale, ma in cui siano ridotti gli investimenti in materia.
Regioni e Stati membri dovrebbero quindi intensificare l'utilizzo delle risorse di bilancio disponibili per l'assistenza tecnica, al fine di garantire un'attuazione efficace ed efficiente delle S3.
Flessibilità e sinergia con i fondi SIE
Strasburgo preme affinché vengano sviluppati meccanismi di flessibilità e di coordinamento che colleghino i risultati del processo S3 con l'attuazione di Horizon 2020 e di altri programmi.
E rimprovera alle strategie realizzate la mancanza di sinergie tra i fondi SIE e gli altri strumenti finanziari dell'Unione europea, che impedisce il coordinamento, la coerenza e l'integrazione dei finanziamenti dell'Ue e ne riduce i risultati e l'impatto. Strasburgo invita quindi a considerare la possibilità di combinare, rendere complementari e valorizzare il potenziale degli strumenti finanziari, onde fare pieno ricorso alla garanzie dell'Ue per finanziare piattaforme di investimento.
L'uso coordinato e complementare dei fondi SIE con Horizon 2020 e con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), si legge nella risoluzione, offre ottime opzioni per stimolare l'innovazione a livello regionale, nazionale ed europea, incrementando l'attrattiva degli investimenti in ricerca e innovazione al fine di indurre i capitali privati a integrare il finanziamento pubblico.
Il ruolo della piattaforma S3
Istituita dalla DG Regio della Commissione europea presso il Centro comune di ricerca (CCR) di Siviglia, la piattaforma S3 fornisce consulenza alle Regioni nel determinare parametri relativi alle loro strategie di innovazione, aiutando quelle meno sviluppate e potenziando la governance multilivello e le sinergie interregionali.
Secondo il Parlamento europeo tale piattaforma dovrebbe essere adoperata costantemente per aggiornare la propria base di dati, tenendo conto delle esigenze, delle specificità e delle priorità locali di Regioni e città. Inoltre, essa dovrebbe prestare particolare attenzione alle Regioni meno sviluppate e, in particolare, dovrebbe aiutarle a elaborare e indirizzare le loro strategie.
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Fondamentale un approccio regionale...
Nella risoluzione, viene espresso rammarico per la decisione di alcuni Stati membri di optare per Smart Specialisation Strategy nazionali, che non danno alle autorità locali e regionali l'opportunità di elaborare i propri pareri, compromettendo in tal modo il processo di scoperta imprenditoriale dal basso verso l'alto che dovrebbe essere sancito dalle S3.
L'approccio regionale è infatti considerato importante, dal momento che l'attuazione delle S3 può avere successo soltanto se basata su punti di forza locali e regionali.
…e una maggiore cooperazione interregionale
Una delle chiavi di volta della specializzazione intelligente, la cooperazione fra Regioni, manca nelle S3. Malgrado il quadro strategico comune offra la possibilità di utilizzare fino al 15% dei fondi a titolo regolamento sulle disposizioni comuni (FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR e FEAMP) per la cooperazione all'esterno della propria Regione, tale possibilità è stata finora sottoutilizzata. Gli Stati membri e le Autorità regionali, sottolinea la plenaria, dovrebbero farne maggior uso.
Governance multilivello
Uno dei fattori decisivi per la messa a punto di una strategia efficace è la qualità della collaborazione tra l'amministrazione e gli attori pertinenti nelle Regioni: tale fattore, si legge nella risoluzione, incide in misura determinante sulla S3, riducendo nettamente il rischio di disfunzioni nella definizione delle priorità. Determinante, la consultazione delle imprese - e in particolare delle PMI - in quanto la "visione dell'innovazione" avrà successo soltanto se esse realizzeranno anche il corrispondente potenziale. Il PE invita inoltre a rafforzare il ruolo svolto dalla società civile nelle strategie di specializzazione intelligente, mediante piattaforme e partenariati di collaborazione.
In generale, un migliore coordinamento tra tutti i livelli di governance permette di superare le "mentalità compartimentate".
Monitoraggio e valutazione
Un numero considerevole di Regioni deve lavorare ancora sul meccanismo di monitoraggio, il quadro di bilancio e le misure per stimolare gli investimenti privati in ricerca e innovazione.
La promozione di osservatori nazionali mirati può concorrere, secondo il PE, a consolidare i sistemi di indicatori per monitorare le S3, specialmente per quanto riguarda la metodologia e la formazione. Unione europea e Stati membri sono quindi invitati a utilizzare gli strumenti esistenti - quali l'indagine comunitaria sull'innovazione - e di procedere al monitoraggio periodico (annuale e a intermedio), sia quantitativo che qualitativo, dell'attuazione delle strategie, nonché di coinvolgere nel processo tutte le parti interessate, società civile compresa.
Concentrarsi su specifiche tematiche
Le Smart Specialisation Strategies si concentrano soprattutto su energia, sanità, tecnologie dell'informazione e della comunicazione, materiali avanzati, settore alimentare, servizi, turismo, innovazione sostenibile e trasporti, bioeconomia, sistemi di fabbricazione e industrie culturali e creative, nonché altre specializzazioni e in particolare settori competitivi di una determinata Regione. Tuttavia, la plenaria sollecita una rimodulazione del processo di definizione delle priorità, che prevenga il rischio di concentrare tutte le strategie sulle stesse tematiche.