SME Instrument - risultati dopo tre anni di supporto alle PMI europee
Il 47% delle PMI finanziate dallo SME Instrument di Horizon 2020 sono spagnole, italiane ed inglesi.
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L’Agenzia esecutiva per le PMI (EASME) ha pubblicato il rapporto 2017 sullo Strumento per le PMI di Horizon 2020, analizzando i risultati registrati dal 2014 al 2016.
SME Instrument
Lo Strumento per le PMI, che sostiene le imprese europee nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi da inserire nel mercato, è suddiviso in tre fasi di intervento:
- Fase 1 - Studio di fattibilità: valutazione della fattibilità tecnica e del potenziale di mercato delle nuove idee (contributi del valore forfettario di 50mila euro);
- Fase 2 - Innovazione: sostegno ad attività di ricerca e innovazione, con attenzione particolare per quelle di dimostrazione (contributi fino a 2,5 milioni di euro, incrementabili fino a 5 milioni di euro per i progetti in ambito sanitario);
- Fase 3 - Commercializzazione: supporto per l'ingresso sul mercato dei prodotti e dei servizi innovativi (misure di networking, formazione, coaching e mentoring, accesso al capitale privato).
Per ogni fase sono previste scadenze intermedie annuali (cut-off date) per agevolare le PMI nella presentazione delle rispettive proposte progettuali.
Risultati 2014-2016
Per il periodo 2014-2020 lo SME Instrument può contare su un budget di circa 3 miliardi di euro, di cui 882 milioni di euro già assegnati a 2.457 PMI tra il 2014 e il 2016.
I fondi sono stati destinati al finanziamento di 2.344 progetti nella fase 1 e 2, in particolare:
- 93 milioni di euro per 1.864 progetti nella fase 1;
- 789 milioni di euro per 480 progetti nella fase 2.
I progetti ammessi sono stati selezionati su un totale di 31.377 proposte progettuali presentate all’EASME nel corso degli ultimi tre anni.
Le imprese beneficiarie provengono sia dagli Stati membri che dai Paesi associati ad Horizon 2020, con Spagna, Italia e Regno Unito in testa per il maggior numero di PMI finanziate (47%).
Lo Strumento per le PMI è molto competitivo con un tasso di successo (success rate) dell’8,4% per la fase 1 e del 5,5% per la fase 2. Prendendo in considerazione il tasso di successo complessivo, tra i Paesi partecipanti l’Islanda ha registrato il success rate più elevato (20%), seguita da Austria, Danimarca, Irlanda (13%), Svezia (12%), Norvegia, Spagna (10%) e Regno Unito (9%), mentre l’Italia si colloca più in basso con un tasso di successo del 6%.
Tra il 2014 e il 2016 sono state aperte 21 scadenze intermedie per la presentazione dei progetti; ad ogni cut off date il 50% delle domande è stato presentato da nuove aziende, mentre il restante 50% da imprese che hanno ripresentato una precedente proposta. Lo SME Instrument consente infatti alle PMI di presentare più volte i progetti, che vengono valutati da una combinazione di 4 esperti diversi, al fine di garantire la massima imparzialità. Il tasso di successo delle proposte aumenta quando vengono ripresentate, soprattutto nella fase 1, dove i progetti hanno circa il 50% in più delle possibilità di essere selezionati.
Guardando alla dimensione delle aziende selezionate, le microimprese rappresentano il 60% nella fase 1 e il 48% nella fase 2, le piccole imprese il 29% nella fase 1 e il 36% nella fase 2, le medie imprese l’11% nella fase 1 e il 16% nella fase 2.
Tra il 2014 e il 2016 il numero delle microimprese selezionate è aumentato del 9% (dal 50% al 59%), mentre quello delle piccole e medie imprese è leggermente diminuito.
La proporzione delle microimprese che hanno aderito allo strumento varia significativamente a livello geografico; tra i primi 15 Paesi in termini di partecipazione, Norvegia (70%) e Polonia (67%) hanno registrato la quota più alta di microimprese, l'Italia la più bassa (44%).
Lo SME Instrument attira soprattutto le startup (piccole imprese di 5 anni), che rappresentano il 51% delle PMI nella fase 1 e il 42% nella fase 2.
Negli ultimi tre anni il numero di startup selezionate è aumentato, passando dal 45% nel 2014 al 54% nel 2016.
La proporzione di startup che hanno partecipato allo SME Instrument varia da Paese a Paese, con la Polonia prima in classifica tra i primi 15 Paesi con il maggior numero di PMI selezionate (71%), seguita da Israele (64%) e Francia (63%). L’Italia si colloca al penultimo posto (36%), seguita dalla Slovenia (31%).
Per quanto riguarda i settori di attività, le PMI selezionate operano soprattutto in ambito medico e sanitario, cleantech ed energia.
Per essere selezionate le PMI che intendono aderire allo SME Instrument devono voler crescere al di là dei confini nazionali, a livello europeo se non globale. In base ad un sondaggio dell'EASME, che ha visto la partecipazione di 93 imprese, le destinazioni più popolari per la crescita del proprio business sono gli Stati membri dell'Ue (97%) seguiti da Stati Uniti e Canada (83%).
A livello Ue, Germania (78%) e Regno Unito (77%) sono le mete più ambite, seguite da Francia (75%), Spagna (75%) e Italia (73%).
> Rapporto SME Instrument 2017
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