Ex centrale a carbone di Brindisi: il MIMIT raccoglie possibili progetti di riconversione
C’è tempo fino a metà marzo per partecipare alla consultazione del MIMIT relativa alla reindustrializzazione dell’ex centrale al carbone di Brindisi. L'obiettivo è quello di ricevere quante più proposte progettuali per la riconversione del sito.
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La procedura lanciata dal Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) non punta, quindi, a concedere incentivi o agevolazioni, quanto piuttosto a raccogliere progetti di rilancio della centrale.
Consultazione pubblica sull’ex centrale a carbone di Brindisi
A spiegare la ratio della procedura promossa dal MIMIT è stato lo stesso Ministero, che ha ricordato la presenza del Comitato per il coordinamento del phase out dal carbone della centrale Enel di Brindisi, istituito sulla base dell’articolo 24 bis del DL 50/22.
Il decreto Aiuti 2022, infatti, ha previsto l'istituzione di un Comitato di coordinamento finalizzato ad individuare soluzioni per il rilancio delle attività imprenditoriali, la salvaguardia dei livelli occupazionali e il sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale dell’area industriale di Brindisi. Più nello specifico la finalità è quella di accelerare la produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili connessa al progetto di risanamento e di riconversione della centrale a carbone di Cerano a Brindisi.
In tale contesto, la manifestazione di interesse lanciata il 28 gennaio e attiva fino al 17 marzo 2025 ha l'obiettivo di promuovere la più ampia trasparenza e facilitare la raccolta del maggior numero possibile di progettualità relative alla riconversione e rilancio dell’ex centrale al carbone di Brindisi, da parte di soggetti imprenditoriali potenzialmente interessati a realizzare interventi nel sito.
“Tutte le proposte che perverranno - spiegano dal Ministero - verranno successivamente trasmesse dal MIMIT ai componenti del Comitato di Coordinamento per le loro successive valutazioni” che si baseranno, tra le altre cose, sulla “coerenza e compatibilità delle proposte con la disponibilità delle aree da parte dei titolari delle stesse in coerenza con eventuali ulteriori utilizzi delle medesime che questi ultimi avranno eventualmente individuato, anche in relazione, a titolo esemplificativo, delle eventuali riqualificazioni, con particolare riferimento ai profili di natura ambientale, e della solidità economico-finanziarie delle proposte medesime”.
E’ bene sottolineare che la decisione finale sul futuro delle aree resterà comunque in capo ai titolari delle stesse.
Partecipare alla consultazione è semplice. I soggetti interessati devono inviare per posta elettronica (al seguente indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) la scheda predisposta dal MIMIT, da compilarsi in ogni sua parte. Si tratta di un documento word editabile di due pagine, nel quale gli imprenditori interessati dovranno descrivere il progetto che hanno in mente, indicando l’importo dell’investimento, l’impatto occupazionale che puntano a generare (sia in termini diretti, che di indotto), le tempistiche previste (anno di avvio del progetto e tempo necessario per la sua realizzazione), nonché la superficie e la zona specifica dell’ex centrale nel quale si punta ad operare. Oltre a queste informazioni, le imprese interessate dovranno indicare eventuali criticità, vincoli o autorizzazioni necessarie per l'attuazione del progetto, così come specificare eventuali richieste di supporto agli investimenti.
Come già accennato, si tratta di una procedura promossa sotto forma di manifestazione di interesse che va considerata, però, come meramente esplorativa e tale da non ingenerare alcun tipo di affidamento e/o pretesa in capo al proponente nell’area di riferimento.