Appalti digitali - Delrio firma il decreto e partono gli obblighi
Primi obblighi di digitalizzare gli appalti da gennaio del 2019.
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E’ questo il cuore del decreto che il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha appena firmato: definire i tempi e le modalità per l’introduzione di un sistema di appalti digitali in Italia. Gli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture nelle stazioni appaltanti avranno un’entrata in vigore progressiva, tra il 2019 e il 2025, tarata sul valore delle opere. Nel frattempo le amministrazioni dovranno adeguare le loro strutture ai nuovi adempimenti.
Delrio: più trasparenza nelle gare
“Un passaggio importante – afferma il ministro Delrio – che risponde a una innovazione del settore e porterà trasparenza, efficienza e più qualità nella progettazione e realizzazione delle opere”. La novità, fissata dal Codice degli appalti pubblici, è stata pensata proprio per consentire un risparmio.
Risparmi al dieci per cento
E il Mit fa anche qualche cifra. Secondo alcuni studi ed esperienze, questo tipo di progettazione innovativa può consentire almeno il 10% di risparmi di spese di gestione e risparmi lungo tutto il ciclo dell’opera, abbattendo il ricorso alle varianti e prevedendo per tempo le manutenzioni necessarie.
Migliore qualità delle opere
L’obiettivo è ottenere una migliore qualità dei progetti e delle opere: attraverso la digitalizzazione del settore delle costruzioni, si apportano infatti benefici alla spesa pubblica e ai prodotti immobiliari o infrastrutturali e si rende più efficiente l'operato degli attori sul versante dell'offerta, con il conseguente incremento della loro redditività.
Il lavoro della commissione
Il decreto è il risultato di un lavoro partito diversi mesi fa e condotto principalmente da una commissione istituita dal ministro e composta da rappresentanti del ministero e da professori. La bozza uscita da quella fase è stata poi sottoposta a consultazione pubblica, i cui contributi sono stati valutati ed integrati nella stesura finale del testo.
Cosa dice il testo
Il provvedimento, nel merito, disciplina anzitutto gli adempimenti delle stazioni appaltanti, che dovranno adottare un piano di formazione del proprio personale, un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e software di gestione dei processi decisionali e informativi e un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori dei dati e la gestione dei conflitti.
Le piattaforme interoperabili
Il decreto prevede l’utilizzo, da parte delle stazioni appaltanti, di piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari: in altre parole, è obbligatorio che le amministrazioni utilizzino software equivalenti tra di loro, per evitare vincoli eccessivi in fase di gestione delle loro strutture.
Utilizzo facoltativo
Già dall’entrata in vigore del testo sarà possibile l’utilizzo facoltativo dei metodi e degli strumenti elettronici specifici per le nuove opere e per interventi di recupero, riqualificazione o varianti, da parte delle stazioni appaltanti che abbiano ottemperato agli adempimenti preliminari relativi alle piattaforme.
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Il calendario degli obblighi
Fondamentale, però, è il calendario. L’obbligo all’utilizzo dei metodi e degli strumenti elettronici di modellazione decorre dal primo gennaio 2019 per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, e poi via via per importi minori a decorrere dagli anni successivi al 2019, fino alle opere di importo inferiore a 1 milione di euro, per le quali il termine decorre dal primo gennaio 2025.