Legge bilancio 2019 - ecco le misure per il rilancio degli investimenti
La manovra 2019 prevede una serie di misure per il rilancio degli investimenti e la ripresa delle opere pubbliche. In legge di Bilancio anche le azioni per attrarre investitori esteri e promuovere il Made in Italy.
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Il disegno di Legge di Bilancio 2019, trasmesso nei giorni scorsi alle Camere dopo la bollinatura da parte della Ragioneria dello Stato e la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, contiene una serie di provvedimenti per la promozione degli investimenti, lo sviluppo delle opere pubbliche, l’attrazione degli investimenti dall’estero e il rafforzamento delle presenza italiana sui mercati stranieri. Ecco le principali misure previste dalla manovra.
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Fondo investimenti Amministrazioni centrali
Al fine di rilanciare gli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e promuovere lo sviluppo del Paese, la Legge di Bilancio 2019 prevede l’istituzione di un apposito Fondo presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).
La dotazione del fondo ammonta a:
- 2,9 miliardi di euro per l'anno 2019,
- 3,1 miliardi di euro per l'anno 2020,
- 3,4 miliardi di euro per ognuno degli anni dal 2021 al 2033.
Il riparto del Fondo verrà effettuato con appositi decreti del presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con i Ministri interessati, sulla base di programmi settoriali presentati dalle Amministrazioni per le materie di competenza entro il 31 gennaio 2019.
Le PA beneficiarie devono presentare entro il 15 settembre di ciascun anno una descrizione sullo stato di attuazione degli interventi finanziati.
Fondo investimenti Enti territoriali
La manovra prevede poi l'istituzione di un ulteriore Fondo nello stato di previsione del MEF per gli investimenti degli Enti territoriali.
Lo strumento è volto al rilancio degli investimenti da parte di tali Enti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in particolare nei settori:
- edilizia pubblica,
- manutenzione della rete viaria,
- dissesto idrogeologico,
- prevenzione del rischio sismico,
- valorizzazione dei beni culturali e ambientali.
La dotazione del Fondo ammonta a:
- 3 miliardi di euro per l'anno 2019,
- oltre 3,4 miliardi di euro per l’anno 2020,
- 2 miliardi di euro per l’anno 2021,
- 2,6 miliardi di euro per l’anno 2022,
- 3 miliardi di euro per l’anno 2023,
- 3,4 miliardi di euro per l’anno 2024,
- 3,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026,
- 3,45 miliardi di euro per l’anno 2027,
- 3,25 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2033,
- 1,5 miliardi di euro annui dall’anno 2034.
Con uno o più decreti del presidente del Consiglio, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze e gli altri ministri competenti, entro il 31 gennaio 2019 saranno individuate le risorse per ciascun settore, oltre che i comparti, i criteri di riparto e le modalità di utilizzo, di monitoraggio, di rendicontazione e di verifica, le modalità di recupero e di eventuale riassegnazione delle somme non utilizzate.
Gli importi per ciascun beneficiario sono individuati con decreto dei ministri competenti entro 90 giorni dalla pubblicazione dei suddetti decreti.
In deroga all'art. 37 del Codice Appalti, in tema di aggregazioni e centralizzazione delle committenze la Legge di Bilancio stabilisce che, in attesa della qualificazione delle stazioni appaltanti, l’ambito territoriale di riferimento delle centrali di committenza coincide con il territorio provinciale o metropolitano. I Comuni non capoluogo di provincia ricorrono alla stazione unica appaltante costituita presso le province e le città metropolitane per gli appalti di lavori pubblici.
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Centrale per la progettazione delle opere pubbliche
Tra le azioni previste dal Governo per il rilancio degli investimenti vi è la costituzione di una Centrale per la progettazione delle opere pubbliche, quale centro unico di competenze per la progettazione tecnico-economica.
Alla centrale spetta il compito di offrire servizi di assistenza tecnica e di assicurare standard di qualità per la preparazione e la valutazione dei progetti da parte delle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche. Gli enti pubblici interessati potranno dunque rivolgersi alla centrale al fine di delegarle, interamente o in parte, le attività connesse alla progettazione delle opere pubbliche o chiederle un ausilio relativo a determinati aspetti specifici.
Oltre che della progettazione, la centrale potrà occuparsi anche della gestione delle procedure di appalto per conto della stazione appaltante interessata, della predisposizione di modelli di progettazione per opere simili o con elevato grado di uniformità e ripetitività, della valutazione economica e manovra del singolo intervento e di assistenza tecnica alle amministrazioni coinvolte nel partenariato pubblico-privato.
La centrale sarà, inoltre, in grado di svolgere una valutazione su fattibilità e sostenibilità economico-finanziaria dell’opera - quindi sulla sua bancabilità - sostenendo le amministrazioni nelle scelte economiche e non solo tecniche del progetto.
A decorrere dal 2019, per l'attivazione della centrale sarà assunto, a tempo indeterminato, nuovo personale, fino a un massimo di 300 unità, almeno per il 70% con profilo tecnico, e nei limiti del 5% con qualifica dirigenziale. Per garantire l’immediata operatività, limitatamente alle prime 50 unità di personale, si potrà procedere al reclutamento attingendo dal personale di ruolo della pubblica amministrazione, anche mediante assegnazione temporanea.
Agli oneri connessi all’istituzione, al funzionamento e alle attività della Centrale si provvede con una spesa di 100 milioni di euro annui a decorrere dal 2019 a favore dell’Agenzia del Demanio.
InvestItalia
Al fine di “ottimizzare le politiche di investimento” la manovra intende fornire una struttura di supporto operativo alle attività, in capo al presidente del Consiglio, di coordinamento delle politiche del Governo e di indirizzo politico e amministrativo dei ministri. L’intervento, si legge nel disegno di Legge di Bilancio, parte da due considerazioni di base:
- il rafforzamento della capacità di coordinamento delle politiche di investimento pubblico riveste un ruolo decisivo per garantire il miglior utilizzo delle risorse a disposizione;
- il sostegno alle amministrazioni nelle diverse fasi di valutazione, verifica e realizzazione degli investimenti è di primaria rilevanza per assicurare l’effettiva attuazione degli investimenti stessi.
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E' in questo contesto, dunque, che la Legge di Bilancio prevede la creazione di una Struttura di missione, denominata “InvestItalia”, che opera alle dirette dipendenze del presidente del Consiglio e svolge compiti di:
- analisi e valutazione di programmi d’investimento riguardanti le infrastrutture materiali e immateriali;
- valutazione delle esigenze di riammodernamento delle infrastrutture delle pubbliche amministrazioni;
- verifica degli stati di avanzamento dei progetti infrastrutturali;
- elaborazione di studi di fattibilità economico-giuridico di progetti di investimento in collaborazione con i competenti uffici del MEF;
- individuazione di soluzioni operative in materia di investimento, in collaborazione con i competenti uffici dei Ministeri;
- affiancamento delle pubbliche amministrazioni nella realizzazione dei piani e programmi di investimento;
- individuazione degli ostacoli e delle criticità nella realizzazione degli investimenti ed elaborazione di soluzioni utili al loro superamento;
- elaborazione di soluzioni, anche normative, per tutte le aree di intervento previste;
- ogni altra attività o funzione che, in ambiti economici o giuridici, le sia demandata dal presidente del Consiglio.
La struttura avrà una durata solo temporanea, comunque non superiore a quella del Governo che l’ha istituita. Per l’attuazione e lo svolgimento dei compiti di InvestItalia è autorizzata la spesa di 25 milioni di euro a decorrere dal 2019.
Promozione del Made in Italy
Alla luce dei “risultati molto positivi fin qui conseguiti dal Piano Straordinario per il Made in Italy e l'attrazione degli investimenti esteri” nel quadriennio 2015-2018, la Legge di Bilancio prevede misure per il rafforzamento della presenza sui mercati internazionali delle imprese italiane e, più in generale, per la promozione delle politiche di sostegno all'internazionalizzazione.
Le priorità, in tale senso, saranno:
- consolidare presenza e visibilità delle imprese italiane, soprattutto PMI, nei principali marketplace ed e-tailer internazionali, attraverso un’adeguata strategia di progetti e-commerce di sistema;
- sostenere la maggior presenza dei prodotti italiani nelle reti della GDO internazionale;
- rafforzare la strategia di comunicazione multicanale per rilanciare ulteriormente l’immagine del Made in Italy nel mondo;
- sostenerne la crescita organizzativa e professionale delle aziende italiane, soprattutto PMI, anche attraverso l’utilizzo di temporary export manager;
- proseguire in un’articolata linea di formazione per la diffusione delle “competenze abilitanti” indispensabili a competere sui mercati internazionali;
- consolidare la strategia nazionale per l’attrazione degli investimenti dall’estero.
Per la realizzazione di tali attività sono stanziati 90 milioni di euro per il 2019 e 20 milioni per il 2020. All’attuazione del Piano provvederà l’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.