BEI: nel 2018 piu' finanziamenti per clima, innovazione e sviluppo sostenibile
Nel 2018 il Gruppo BEI ha erogato oltre 64 miliardi di euro a favore di investimenti per progetti in Europa e nel mondo, per un valore di 230 miliardi di euro. Lo ha annunciato a Bruxelles il presidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), Werner Hoyer, presentando i risultati raggiunti lo scorso anno.
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Nell'anno del suo 60° anniversario la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha sostenuto investimenti per 230 miliardi di euro, raggiungendo in anticipo l’obiettivo previsto dal Piano Juncker e operando con successo in un contesto politico difficile.
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BEI, risultati raggiunti nel 2018
Dopo aver concentrato gli sforzi sulla ripresa economica, l’interesse della BEI si è rivolto alla competitività, con particolare riferimento ai divari di mercato identificati dai suoi esperti, con l’intento di orientare gli investimenti proprio laddove incidono di più nell’economia dell’Europa.
"Digitalizzazione, PMI, istruzione e competenze, energia sostenibile e ammodernamento delle infrastrutture: sono questi gli ambiti cruciali in cui l’economia europea deve mantenere il passo con la concorrenza mondiale", ha affermato il presidente della BEI, Werner Hoyer, alla conferenza stampa annuale del Gruppo BEI che si è svolta a Bruxelles.
L’importo complessivo degli investimenti sostenuti è rimasto pressoché invariato rispetto al 2017 in virtù del maggior successo conseguito nell’attirare i capitali privati, e ciò malgrado la flessione del volume complessivo dei finanziamenti del Gruppo BEI, che nel 2018 si sono attestati a 64,19 miliardi di euro. Il numero di progetti firmati ammonta a 854.
La controllata della BEI, il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), ha persino riportato un volume di finanziamenti record pari a 10,06 miliardi di euro, che sono andati a favore di aziende high-tech innovative e di PMI in tutta Europa.
"La banca dell’UE dimostra quanto l’Europa sia capace di realizzare in un momento in cui troppi nel continente si rifugiano nel nazionalismo campanilistico. Gli investimenti della banca avvicinano gli europei, e partendo da questo presupposto creeremo crescita e occupazione in tutti gli Stati membri dell'UE", ha dichiarato Hoyer.
Il Consiglio di amministrazione della BEI ha approvato un piano di attività per il 2019 che prevede finanziamenti, a livello di Gruppo, leggermente superiori a 70 miliardi di euro, con un aumento del 10% circa rispetto all’anno scorso.
Superare gli obiettivi del Piano Juncker
Il miglior esempio di successo nell'attirare i capitali privati, è rappresentato dal Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), gestito dal Gruppo BEI nel quadro del Piano Juncker. Sulla base di una garanzia iniziale di 21 miliardi di euro fornita dalla Commissione europea e dalla BEI, l’obiettivo era quello di mobilitare 315 miliardi di euro di investimenti entro la metà del 2018, ma in realtà il FEIS è riuscito a superare tale somma.
Ad oggi, il Fondo ha attivato oltre 375 miliardi di euro di investimenti e il nuovo target che si propone entro il 2020 è di 500 miliardi di euro, a fronte di garanzie aggiuntive. I negoziati con la Commissione europea riguardo alla prosecuzione di questo modello di successo, attraverso il nuovo fondo InvestEU, nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale dell’UE post-2020 procedono bene.
"A prescindere dai risultati che otterremo con il FEIS entro il 2020, occorre mantenere anche in futuro i principi e i ruoli che sono alla base del suo successo", ha affermato Hoyer.
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Intensificare l’azione per il clima
Le attività in ambito climatico sono un altro ambito in cui l'azione del Gruppo BEI si è dimostrata funzionale al conseguimento degli obiettivi strategici dell’UE. La BEI resta il maggiore finanziatore multilaterale di progetti a favore del clima.
Nel 2018 la quota dei finanziamenti diretti alla lotta contro il cambiamento climatico è aumentata avvicinandosi al 30%, per un totale di 16,1 miliardi di euro.
La BEI ha appena avviato un riesame della politica di finanziamento all’energia per adeguarla a un contesto in continuo mutamento. È infatti in corso una consultazione pubblica trimestrale con esponenti dell’industria, della società civile e con i responsabili politici.
Affiancare le imprese innovative
Il Gruppo BEI mette a disposizione delle imprese innovative nell’UE una gamma completa di finanziamenti. È il principale finanziatore di capitale di rischio per le start-up grazie agli investimenti in fondi di capitale di rischio. Inoltre, offre finanziamenti azionari e venture debt a imprese in crescita che intendono espandere le attività, sostenendo programmi di ricerca e sviluppo che consentono alle medie imprese e a quelle di maggiori dimensioni di restare competitive sui mercati mondiali.
Malgrado il calo dei finanziamenti complessivi, la banca dell’UE ha investito nell’innovazione pressoché lo stesso importo dell’anno precedente (13,52 miliardi di euro). Le PMI che hanno beneficiato dei finanziamenti del Gruppo BEI, con l'intermediazione dei suoi partner finanziari, sono quasi 374.000.
Aiutare l’Europa nella crescita comune
"L’attenzione della banca dell’UE è diretta soprattutto ad accrescere la competitività delle imprese e delle reti di infrastrutture europee, senza peraltro tralasciare il sostegno alle regioni che sono ancora in fase di recupero nella crescita. Nessuna regione deve rimanere indietro", ha spiegato il Presidente Hoyer. L’anno scorso, quasi il 32% degli investimenti complessivi della BEI in Europa sono andati alle regioni della coesione e della convergenza.
Ma gli investimenti, da soli, non sono sufficienti a far recuperare il ritardo delle regioni: ugualmente importante è il ruolo svolto da una valida consulenza finanziaria e tecnica. La banca dell’UE fornisce questo tipo di consulenza su ampia scala, avvalendosi delle competenze uniche di cui dispone in ambito bancario e ingegneristico.
L’anno scorso i servizi di consulenza della BEI hanno accettato 530 nuovi mandati. La Banca ha sostenuto operazioni pari a un costo d’investimento complessivo stimato a oltre 40 miliardi di euro.
Mobilitare i capitali privati per raggiungere gli obiettivi ambientali e sociali su scala mondiale
Il Gruppo BEI finanzia le proprie attività attingendo alle risorse dei mercati dei capitali mondiali. Nel 2018 la raccolta presso gli investitori internazionali è stata di 60 miliardi di euro, un importo leggermente superiore a quello dell’anno precedente.
La BEI resta un’importante emittente di obbligazioni con un merito di credito di tripla A, dovuto non solo al volume delle emissioni, ma anche al ruolo innovativo della Banca come punto di riferimento per la definizione di norme nel settore.
La banca dell’UE ha svolto un ruolo determinante nella creazione del mercato delle obbligazioni verdi, per un valore di 450 miliardi di euro. Le prime obbligazioni di questo tipo sono state emesse undici anni fa e sono diventate il modello di riferimento per questa categoria di investimenti.
Lo scorso anno la BEI ha emesso le prime obbligazioni per lo sviluppo sostenibile, raccogliendo 500 milioni di euro destinati a investimenti che soddisfano gli obiettivi delle Nazioni Unite. I proventi di questa prima emissione saranno destinati soprattutto a investimenti nel settore idrico. La BEI ha in programma quest’anno di emettere altre obbligazioni dirette a investimenti che soddisfano gli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare negli ambiti della sanità e dell’istruzione.
La raccolta effettuata sui mercati dei capitali è utilizzata dalla BEI per migliorare le condizioni di vita delle persone in tutto il mondo. Nel 2018 i finanziamenti extra UE hanno raggiunto 8,1 miliardi di euro. Un importo record di 1,6 miliardi di euro è andato a progetti nell’Africa subsahariana.
"Siamo pronti a fare di più e a sostenere il passaggio da una politica di aiuto allo sviluppo a una basata sugli investimenti, e da un rapporto donatore-beneficiario a uno di partenariato", ha confermato Hoyer.
Futura sostituzione del capitale perso a causa della Brexit
Il Gruppo BEI ha ricevuto un importante segnale di sostegno da parte degli Stati membri dell’UE. Quando il Regno Unito lascerà l’UE, la banca dell’UE perderà uno dei suoi azionisti di maggioranza.
Per assicurare che il recesso non incida negativamente sulle attività della BEI nell’UE a 27, i restanti Stati membri hanno deciso di sostituire integralmente il capitale che si sarebbe perso al verificarsi della Brexit. Non sarà necessario alcun apporto di capitale, in quanto il capitale sarà sostituito attingendo alle riserve della BEI.
Inoltre, alcuni Stati membri hanno mostrato un interesse a effettuare versamenti nel capitale della BEI per incrementare le rispettive quote. Parallelamente alle misure finanziarie sono in programma alcune modifiche alla governance. I particolari dell’accordo sono ancora in fase di finalizzazione.
Graphic credit: Banca europea investimenti