Come finanziare progetti combinando crowdfunding e fondi UE
Negli ultimi anni in Europa il mercato del crowdfunding, cioè la pratica di raccogliere fondi da un gran numero di persone attraverso piattaforme online, è aumentato di importanza. Una forma di finanziamento alternativa e innovativa rispetto al sistema creditizio tradizionale, che può svilupparsi ulteriormente grazie alla combinazione con i fondi strutturali e di investimento europei. Il servizio di advisory fi-compass, promosso da Commissione UE e BEI, spiega come farlo e riporta tra i casi di studio anche il fondo INNOVA Venture della Regione Lazio.
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Per tipologia di destinatari e di progetti da finanziare, il crowdfunding può essere combinato all'intervento dei fondi UE, sia in forma di sovvenzioni che di strumenti finanziari. Il matching è particolarmente favorevole nel caso del Fondo sociale europeo (FSE), che come il crowdfunding tende a sostenere progetti in ambiti quali l'innovazione e l'inclusione sociale, la cultura e la creatività, e si rivolge soprattutto a soggetti non bancabili, giovani, realtà no profit, microimprese, startup.
Dopo aver dedicato un manuale alle opportunità offerte dalle sinergie tra il mondo del crowdfunding e le risorse del Fondo sociale europeo, la piattaforma di advisory fi-compass – promossa da Commissione UE e BEI - ha organizzato un webinar per aumentare la conoscenza di questo potenziale da parte delle Autorità di gestione dei Programmi operativi cofinanziati dal FSE e dei soggetti interessati a questa forma di finanza alternativa.
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Cosa è il Crowdfunding
Partiamo dalle definizioni: per crowdfunding si intende una campagna per raccogliere fondi a favore di uno specifico progetto, aperta potenzialmente a chiunque abbia accesso ad Internet, lanciata attraverso una piattaforma web specializzata e che prevede un beneficio – tangibile o meno – in cambio dei contributi ricevuti, ha spiegato Francesca Passeri, direttore del Public Affair European Crowdfunding Network.
Ne esistono diversi modelli, riconducibili sostanzialmente a quattro tipologie:
- Donation: in questo modello la donazione attraverso la piattaforma di crowdfunding è un atto filantropico a favore di cause benefiche, in cui gli individui donano piccole somme senza ricevere in cambio vantaggi finanziari o di altro tipo, dal momento che in genere si tratta di progetti sociali e/o no profit. L'importo medio raccolto dai singoli progetti su piattaforme di crowdfunding basate su donazioni è compreso tra 5mila e 10mila euro;
- Reward: è il modello più utilizzato e prevede che i finanziatori ricevano una ricompensa, un premio non finanziario (gadget, prodotti o servizi) in base all'importo del loro contributo economico al progetto. Dal momento che il prodotto può essere offerto a un prezzo inferiore rispetto a quello reale al dettaglio, questo modello consente anche di effettuare un test di mercato e di creare una prima base di clienti durante la raccolta fondi. L'importo raccolto nell'ambito di queste campagne va in media dai 5mila a 25mila euro, ma arriva a 100mila euro per i progetti di pre-vendita;
- Lending: è simile a ogni tipico scenario di prestito, per cui gli individui prestano denaro a un'azienda (peer-to-business) o a un individuo (peer-to-peer) con l'aspettativa che il denaro venga rimborsato con gli interessi. Si tratta del modello di punta in termini di volumi in Europa e in media l'importo raccolto dai singoli progetti è compreso tra 50mila e 2,5 milioni di euro;
- Equity: è il modello è più adatto per le aziende (start-up o scale-up) con piani aziendali forti e funziona con l'acquisto di azioni in un'azienda o con la compartecipazione alle entrate da parte di un certo numero di persone in cambio del loro investimento. Tra i quattro modelli di crowdfunding analizzati finora, è quello con il più alto livello di rischio, dal momento che la comproprietà comporta normalmente la partecipazione alle perdite potenziali, oltre che ai profitti. Gli importi medi raccolti dai singoli progetti attraverso il crowdfunding azionario vanno da 100mila a 100mila euro.
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Quanto vale il crowdfunding in Europa
Anche se i volumi delle transazioni da crowdfunding appaiono relativamente piccoli se confrontati con fonti finanziarie più consolidate, come venture capital/private equity e business angels, negli ultimi anni in Europa si è registrato un costante aumento dell'interesse da parte delle imprese e degli investitori europei, soprattutto verso il crowdfunding finanziario (prestiti e azioni), sia in termini di volumi raccolti che rispetto al numero di piattaforme.
A livello UE la dimensione del mercato è passata da appena un miliardo nel 2013 a 10 miliardi nel 2017, con oltre 500 piattaforme attive e almeno una operativa in ciascuno Stato membro. Il tasso di successo medio per modello di crowdfunding era del 69% per il crowdfunding basato su donazioni, il 66% per quello basato su premi, l'83% per il lending e l'81% per l'equity. In altre parole, il finanziamento è stato raccolto con successo per due progetti su tre nel caso delle campagne di donazione o con ricompensa e per quattro progetti su cinque nelle campagne di prestiti ed equity.
Lo sviluppo del mercato è molto differenziato tra gli Stati membri, anche perchè il quadro regolatorio è variegato e finisce per limitarne il potenziale, soprattutto in termini di transazioni transfrontaliere.
Questa situazione dovrebbe migliorare con l'entrata in vigore del Regolamento relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese (ECSP), inizialmente proposto dalla Commissione UE nel marzo 2018, nell'ambito del piano d'azione Fintech, che consentirà alle piattaforme di essere riconosciute a livello dell'UE sulla base di un unico insieme di regole e di operare sotto la supervisione delle autorità di regolazione nazionali dei 27.
Anche il contesto determinato dal Covid-19 potrebbe influire sullo sviluppo del settore: dall'inizio della pandemia, il crowdfunding è cresciuto in popolarità grazie alla sua capacità di raccogliere rapidamente fondi da una vasta gamma di individui e investitori sociali in risposta a specifici aspetti della crisi, ad esempio per il potenziamento della capacità delle strutture sanitarie e per l'accelerazione della conversione delle catene di approvvigionamento verso la produzione di dispositivi di protezione. Nello scenario post Covid, quando si prevede che la necessità di finanziamenti raggiungerà il picco, il crowdfunding potrebbe svolgere un ruolo chiave nel sostenere la ripresa economica e non lasciare indietro nessuno, tanto più se sostenuto dal settore pubblico.
In questo quadro il recente accordo dei legislatori europei sul Regolamento ECSP, relativamente alle condizioni di parità per i fornitori in tutta l'UE, mira a creare condizioni favorevoli per una maggiore cooperazione tra le Autorità di gestione e le piattaforme. E le possibilità da esplorare sono varie, da sovvenzioni a sostegno dei progetti protagonisti di campagne di successo alla combinazione di strumenti finanziari sostenuti dai fondi strutturali e di investimento europei (SIE) e piattaforme di crowdfunding.
Esempi di collaborazione tra Autorità di gestione e piattaforme di crowdfunding
Le Autorità di gestione dei Programmi operativi cofinanziati dai fondi UE possono intervenire in diversi modi per sviluppare il potenziale del crowdfunding, ha spiegato Eugenio Saba, Financial instrument advisor BEI.
Da una parte, possono rafforzare la fiducia nel settore da parte degli investitori e dei promotori dei progetti che spesso non hanno conoscenze sufficienti sul funzionamento delle piattaforme di crowdfunding, sia promuovendo il ricorso a questa forma di finanza alternativa, che migliorando le condizioni per chi vi ricorre; dall'altra, possono integrare le risorse delle piattaforme, che lottano costantemente far corrispondere al numero crescente di campagne che ospitano un'adeguata liquidità, per non rischiare di lasciare indietro progetti che potrebbero meritare finanziamenti e che perseguono gli stessi obiettivi politici dei fondi europei.
Ad esempio, i fondi SIE potrebbero essere utilizzati per ingrandire la capacità di prestito delle piattaforme relativamente a destinatari finali che sono in linea con le priorità del Programma operativo, oppure potrebbero sostenere la propensione al rischio delle piattaforme di crowdfunding, quando si rivolgono a destinatari finali vulnerabili e progetti con un elevato valore sociale.
Inoltre, la combinazione di strumenti finanziari con altre forme di sostegno, come le sovvenzioni, potrebbe rendere più accessibile il crowdfunding coprendo una parte dei tassi di interesse o finanziando parte dei costi di una campagna di crowdfunding. Senza dimenticare che i fondi UE potrebbero essere utilizzati per aumentare la capacità dei promotori di progetti di sviluppare idee imprenditoriali solide e praticabili offrendo servizi di sviluppo commerciale, quali tutoraggio e coaching.
Attualmente la maggior parte dei programmi di cooperazione implica principalmente l'utilizzo di sovvenzioni, ma alcune esperienze pioneristiche di strumenti finanziari combinati con piattaforme di crowdfunding hanno spianato la strada alle Autorità di gestione interessate ad esplorare nuovi modelli.
Un esempio sono i prestiti agevolati a valere sui fondi europei offerti dalla InvestitionsBank Berlin, la banca per lo sviluppo del business del Land federale di Berlino, ai promotori di progetti che hanno concluso con successo campagne di crowdfunding. Oppure il caso dell'Istituto nazionale di promozione nazionale lituano INVEGA, che reinveste gli interessi e le altre entrate generate da uno strumento finanziario che si avvale di fondi SIE in piattaforme di crowdfunding.
Il caso della Regione Lazio e del fondo INNOVA Venture
Tra i casi di studio raccolti nel manuale fi-compass e illustrati nel corso del webinar c'è quello della Regione Lazio, che attraverso la sua società in house Lazio Innova offre uno strumento di co-investimento in capitali di rischio di start-up che realizzano progetti coerenti con la strategia di specializzazione intelligente regionale.
Sulla base dell'esperienza avviata nel periodo di programmazione 2007-2013 con il Fondo POR I.3, il nuovo strumento INNOVA Venture, che si avvale di 21,8 milioni del POR FESR Lazio 2014-2020, investe direttamente nel capitale di rischio delle imprese laziali o che intendono localizzarsi nella Regione, insieme a investitori privati e indipendenti, ha spiegato Arturo Ricci di Lazio Innova.
Il coinvestimento iniziale per impresa - di INNOVA Venture e dei coinvestitori privati indipendenti - va da un minimo di 250mila euro a un massimo 2 milioni, mentre la quota massima che il Fondo regionale può investire è pari a 2,5 muilioni.
La procedura aggiornata di accesso al Fondo prevede che la presentazione delle proposte di investimento avvenga a mezzo PEC, allegando un business plan completo a 5 anni.
A caratterizzare lo strumento, però, è la possibilità di completare il round associando anche campagne di equity crowdfunding con le piattaforme autorizzate convenzionate e di operare attraverso accordi quadro di coinvestimento con investitori di comprovata capacità interessati ad investire strutturalmente nel Lazio, soprattutto in start-up nelle fasi più seed.
In pratica, dopo l'approvazione della domanda, INNOVA Venture fornisce all'imprenditore una prima tranche, sotto forma di equity, che gli consente di iniziare la raccolta fondi tra investitori privati. Se però l'imprenditore intende lanciare una campagna di crowdfunding azionario con una piattaforma partner, ne informa INNOVA Venture, che negozia ulteriori condizioni specifiche con la piattaforma, per garantire un trattamento equo e uguale a tutti gli investitori coinvolti.
In questo specifico schema di partnership, quindi, il crowdfunding azionario è un'opzione che viene offerta agli imprenditori, che beneficiano anche di una serie di accordi di partenariato che Lazio Innova ha implementato con diverse piattaforme italiane.
L'iniziativa è piuttosto recente, per cui al momento sono disponibili solo informazioni preliminari sui risultati (a fine 2019 due progetti hanno presentato con successo la loro domanda a INNOVA Venture ed entrambi hanno la possibilità di negoziare le condizioni per la loro potenziale campagna con una piattaforma di crowdfunding).
Secondo l'analisi di fi-compass, però, ci sono almeno due elementi che giocano a favore del successo dello strumento finanziario e possono rivestire particolare rilevanza per le prestazioni future di INNOVA Venture. Da una parte, la pianificazione a lungo termine: con una fase di investimento di quattro anni e una fase di disinvestimento di sette anni, si prevede che nel tempo sempre più imprenditori acquisiranno maggiore familiarità con questo tipo di strumento finanziario e gli riconosceranno fiducia. Dall'altra, il coinvolgimento di un pool di piattaforme di crowdfunding in veste di partner, che consente a ciascun imprenditore di selezionare quella più adatta alle sue esigenze.
> FiCompass Manual Crowdfunding and ESF opportunities: future perspectives for managing authorities
Photo credit: Foto di Tumisu da Pixabay