Imprenditoria femminile: fondi per 15 milioni nel ddl Made in Italy
Tra le novità previste dal disegno di legge Made in Italy, in attesa di approvazione alla Camera dei deputati, rientra anche una nuova iniezione di risorse destinate al potenziamento delle iniziative di autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile.
Tutto ciò che c’è da sapere sulla nuova legge Made in Italy
Oltre all'istituzione di un fondo sovrano e all'introduzione di misure settoriali a sostegno delle principali filiere di eccellenza nazionale, il disegno di legge per la valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy mette in campo ulteriori fondi per sostenere le imprese femminili in Italia.
Una delle misure orizzontali del ddl riguarda, infatti, lo stanziamento di 15 milioni di euro per il 2024 per supportare la nascita e lo sviluppo di nuove attività guidate da donne.
15 milioni per l'imprenditoria femminile nel ddl Made in Italy
Nel dettaglio, i 15 milioni stanziati con il ddl Made in Italy serviranno a "rafforzare il sostegno alle iniziative di autoimprenditorialità promosse da donne e allo sviluppo di nuove imprese femminili su tutto il territorio nazionale".
Queste risorse rappresentano un rifinanziamento di ON - Oltre nuove imprese a Tasso Zero, la misura che punta a sostenere giovani e donne che vogliono avviare nuove imprese su tutto il territorio nazionale, attraverso migliori condizioni per l'accesso al credito.
Le agevolazioni assumono la forma di finanziamento agevolato, a tasso zero, della durata massima di dieci anni, e di contributo a fondo perduto, per un importo complessivamente non superiore al 90% della spesa ammissibile.
Il disegno di legge, infine, specifica che le misure di sostegno per promuovere le imprese femminili sono concesse "nei limiti e alle condizioni di cui alla normativa europea e nazionale in materia di aiuti di Stato".
Contributi nazionali per le imprese femminili
Parallelamente alla novità introdotta dal ddl Made in Italy, sono diverse le agevolazioni finalizzate alla valorizzazione dell’imprenditoria femminile a livello nazionale.
Il tema è al centro di una specifica linea di intervento del PNRR. Nel dettaglio, l’Investimento 1.2 "Creazione di imprese femminili" (M5C1), con una dotazione di 400 milioni di euro, ha l’obiettivo di innalzare il livello di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e di sostenerne la partecipazione ad attività imprenditoriali.
Questo budget previsto dal Recovery plan ha permesso da un lato la creazione del Fondo Impresa Femminile. Noto anche come Fondo impresa donna, si tratta di un incentivo nazionale mirato a sostenere la creazione e il consolidamento delle imprese guidate da donne, il cui sportello è attualmente chiuso per esaurimento dei fondi disponibili.
D'altra parte, i fondi PNRR hanno rappresentato un'occasione per rifinanziare strumenti già esistenti come Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero e Smart&Start, ricalibrandoli esclusivamente sulle imprese femminili. Quest'ultima misura, attualmente operativa, rappresenta un'agevolazione per sostenere la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le regioni italiane.
A questi interventi per promuovere l'imprenditoria 'in rosa' si aggiunge la misura 'Imprese femminili innovative montane – IFIM', che finanzia i programmi di investimento ad alto contenuto tecnologico e innovativo sostenuti da imprese femminili ubicate nei Comuni montani. L'iniziativa, partita in data 30 maggio, può contare su una dotazione economica di 3,9 milioni di euro.
Tra gli strumenti al momento non accessibili ma che potrebbero essere rifinanziati in futuro c'è anche il Nuovo SELFIEmployment: iniziativa promossa da ANPAL e attuata da Invitalia per finanziare con prestiti a tasso zero fino a 50mila euro l'avvio di piccole iniziative imprenditoriali, promosse da NEET, donne inattive e disoccupati di lungo periodo, sul territorio nazionale.
Per approfondire: I fondi a disposizione dell’imprenditoria femminile