Pensioni – guida all'APE Sociale
Il DPCM in materia di Ape Sociale arriva in Gazzetta Ufficiale, mentre l'INPS pubblica la circolare per l'applicazione del beneficio
> Legge Stabilita' 2017 - detassazione premi produttivita' e APE sociale
> Legge Bilancio 2017 - APE Sociale, Gentiloni firma decreto attuativo
APE sociale ai blocchi di partenza. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 88 del 23 maggio 2017 che disciplina l'ammortizzatore sociale per gli over 63 che non possono accedere alla pensione di vecchiaia è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 138 del 16 giugno 2017, in coincidenza con la pubblicazione della circolare INPS n. 100 del 16 giugno 2017 per l'applicazione del beneficio.
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Chi può richiedere l'APE sociale
Prevista in via sperimentale dalla legge di Bilancio 2017, l'APE sociale è un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS che mira ad agevolare la transizione verso il pensionamento di soggetti che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero, con almeno 63 anni di età e 30/36 anni di contributi che si trovino in condizioni di bisogno, quali:
- disoccupati che hanno concluso l’indennità di disoccupazione da almeno 3 mesi e che hanno maturato almeno 30 anni di contributi,
- soggetti che negli ultimi sette anni hanno svolto per almeno sei anni lavori usuranti e pesanti e che hanno maturato 36 anni di contributi,
- lavoratori che assistono familiari conviventi di 1° grado con disabilità grave da almeno 6 mesi e che hanno maturato almeno 30 anni di contributi,
- lavoratori che hanno un livello di invalidità superiore o uguale al 74% con 30 anni di contributi.
L'elenco dei lavori usuranti include:
- Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici,
- Conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni,
- Conciatori di pelli e di pellicce,
- Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante,
- Conduttori di mezzi pesanti e camion,
- Professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni,
- Addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza,
- Insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido,
- Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati,
- Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia,
- Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
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A quanto ammonta il beneficio
Le risorse per il finanziamento dell'APE sociale ammontano a:
- 300 milioni di euro per l’anno 2017,
- 609 milioni di euro per il 2018,
- 647 milioni di euro per il 2019,
- 462 milioni di euro per il 2020,
- 280 milioni di euro per il 2021,
- 83 milioni di euro per il 2022,
- 8 milioni di euro per il 2023.
L’importo dell'APE sociale corrisponde a quello della rata mensile della pensione di vecchiaia calcolata al momento della domanda se questa è inferiore o uguale a 1.500 euro lordi, o a 1.500 euro lordi se la pensione è maggiore.
Il beneficio viene erogato per una durata massima di 43 mesi fino all'accesso alla pensione vera e propria, che viene poi concessa senza alcuna riduzione o penalizzazione.
L’APE sociale viene tassata come reddito da lavoro dipendente e gode di tutte le detrazioni e i crediti d’imposta previsti per tali redditi (compreso il bonus da 80 euro); è inoltre compatibile con redditi da lavoro dipendente o collaborazione coordinata e continuativa nel limite di 8mila euro annui e con redditi da lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro annui.
Come richiedere l'APE sociale
I soggetti che ritengono di maturare i requisiti per ottenere l’APE sociale entro la fine dell’anno in corso devono presentare la domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso alla sede INPS di residenza, che compie le verifiche, certifica l’ammontare di pensione attesa e redige una graduatoria dei beneficiari in relazione alle risorse disponibili.
Coloro che hanno diritto all’ammortizzatore sociale devono presentare la domanda di accesso all’APE in via telematica, rivolgendosi a un patronato o utilizzando i servizi online sul sito dell'Istituto.
Per il 2017 la prima scadenza per la presentazione della domanda è fissata al 15 luglio, cui seguiranno le risposte dell'INPS entro il 15 ottobre, mentre la seconda scadenza è fissata al 30 novembre. Per il 2018, invece, la prima scadenza è fissata al 30 marzo, con risposta INPS entro il 30 giugno, e la seconda al 30 novembre.
I richiedenti che presentano domanda di accesso all’APE entro il 15 luglio 2017, ma hanno maturato i requisiti tra il 1° maggio e il 14 luglio percepiranno l’indennità retroattivamente a partire dalla data di compimento dei requisiti.
Le domande saranno accolte secondo i criteri di priorità previsti dal decreto - età di raggiungimento del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia e data di presentazione della domanda - fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
> DPCM n. 88 del 23 maggio 2017 – Gazzetta ufficiale n. 138 del 16 giugno 2017
> Circolare INPS n. 100 del 16 giugno 2017
Photo credit: Oceans of Lilim via Foter.com / CC BY-NC-ND