Resto al Sud – come presentare domanda di finanziamento
Aggiornato il 9 gennaio 2018 Da lunedì 15 gennaio sarà possibile presentare le domande di accesso a Resto al Sud, i finanziamenti per l'imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno.
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Dopo il Regolamento che ha individuato i criteri di accesso alle agevolazioni Resto al Sud, il termine iniziale per la presentazione delle domande di aiuto da parte dei giovani interessati ad avviare un'attività imprenditoriale nelle Regioni del Mezzogiorno è stato fissato al 15 gennaio 2018.
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A chi si rivolge Resto al Sud
La misura Resto al Sud è dedicata ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni che al momento della presentazione della domanda:
- siano residenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, o che vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni (centoventi giorni se residenti all'estero) dalla comunicazione dell'esito positivo dell'istruttoria;
- non risultino già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell'ultimo triennio, a decorrere dalla data di presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell'autoimprenditorialità.
I soggetti interessati possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni:
- purchè risultino già costituiti in forma di impresa individuale o di società, incluse le società cooperative, al momento della presentazione della domanda e comunque successivamente alla data del 21 giugno 2017, oppure
- laddove si costituiscano, entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni in caso di residenza all'estero, dalla data di comunicazione dell'esito positivo dell'istruttoria.
Inoltre, i beneficiari non devono essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto e devono mantenere la residenza nelle Regioni del Mezzogiorno per tutta la durata del finanziamento. La stessa condizione si applica alle PMI, che devono mantenere, per tutta la durata del finanziamento, la sede legale e operativa nelle Regioni ammesse.
Nel caso delle società cooperative, laddove siano presenti anche soci che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti dal regolamento, comunque in misura non superiore ad un terzo, questi non possono accedere alle agevolazioni.
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Quali progetti imprenditoriali possono essere finanziati
In linea generale, per accedere ai finanziamenti i progetti imprenditoriali devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ovvero alla data di costituzione della società nel caso in cui la domanda sia presentata da persone fisiche.
La loro realizzazione, invece, deve essere ultimata entro ventiquattro mesi dal provvedimento di concessione dell'aiuto, salvo i casi in cui il soggetto gestore accerti che il ritardo derivi da fatti o atti non imputabili al soggetto richiedente.
Diverse le attività ammesse: Resto al Sud finanzia i progetti imprenditoriali relativi alla produzione di beni nei settori dell'artigianato, dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, e quelli relativi alla fornitura di servizi, compresi i servizi turistici.
Sono invece escluse dal finanziamento le attività libero professionali e del commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell'attività di impresa.
Quanto alle spese ammissibili, le agevolazioni Resto al Sud coprono le spese relative all'acquisto di beni e servizi che rientrino nelle categorie:
- opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all'attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
- macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
- programmi informatici e servizi per le tecnologie dell'informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell'impresa;
- spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell'attività d'impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa.
A quanto ammontano gli aiuti
Ciascun soggetto richiedente riceve un finanziamento fino ad un massimo di 50mila euro. Nel caso in cui l'istanza sia presentata da più soggetti richiedenti, già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l'importo massimo del finanziamento è pari a 50mila euro per ciascun soggetto, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.
Per le attività imprenditoriali nel settore della pesca e dell'acquacoltura l'importo complessivo degli aiuti de minimis non può superare, per ciascuna impresa beneficiaria delle agevolazioni, 30mila euro nell'arco di tre esercizi finanziari.
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e viene concesso:
- per il 35% in forma di contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore;
- per il 65% sotto forma di finanziamento bancario agevolato, da rimborsare entro otto anni.
Gli interessi, infatti, vengono abbattuti tramite un contributo in conto interessi erogato sempre da Invitalia, mentre l'intervento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI permette di coprire fino all'80% del finanziamento bancario.
Come si presenta la domanda di finanziamento
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, quindi le domande vengono valutate e finanziate in ordine di arrivo fino all'esaurimento delle risorse disponibili.
Le domande di agevolazione possono essere presentate formalmente a partire dalle ore 12:00 del 15 gennaio 2018 e devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet del soggetto gestore Invitalia, sezione Resto al Sud.
Per accedere alla procedura viene richiesta l'identificazione del compilatore on-line della domanda tramite il Sistema pubblico di identità digitale (SPID) o la Carta nazionale dei servizi (CNS) o, in alternativa, il sistema di gestione delle identità digitali di Invitalia.
Le domande devono essere firmate digitalmente dal legale rappresentante della PMI, o dalla persona fisica in caso di PMI da costituire, e devono essere corredate dal progetto imprenditoriale e dalla documentazione dettagliata nella circolare.
Quali sono i criteri di valutazione
Una volta verificata la presenza dei requisiti minimi di ammissibilità, l'esame di merito delle domande, che prevede anche un colloquio con i proponenti, si basa su una serie di criteri di valutazione:
- a) adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dai soci rispetto alla specifica attività prevista dal progetto imprenditoriale anche con riguardo a titoli e certificazioni possedute;
- b) capacità dell'iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo;
- c) potenzialità del mercato di riferimento, vantaggio competitivo dell'iniziativa e relative strategie di marketing;
- d) sostenibilità tecnico-economica dell'iniziativa, con particolare riferimento all'equilibrio economico, nonchè alla pertinenza e coerenza del programma di spesa;
- e) verifica della sussistenza dei requisiti per la concedibilità della garanzia del Fondo centrale per le PMI.