Auto - ecco come funzionano ecobonus ed ecotassa
Partono l’ecobonus e l’ecotassa previsti dalla Manovra 2019, vale a dire gli incentivi per l’acquisto di auto a basso impatto inquinante e la tassazione progressiva per chi sceglie auto tradizionali a diesel o benzina. Alcuni chiarimenti su come funzionano.
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Dalle ore 12.00 del 1 marzo è online la piattaforma dedicata all’ecobonus, il contributo per l’acquisto di veicoli a ridotte emissioni, così come previsto dalla Legge di Bilancio 2019.
Il Ministero dello Sviluppo economico chiarisce che non si tratta di un click day, quindi non è necessario affrettarsi nei primi giorni. La procedura prevede infatti due momenti distinti: la prima fase di apertura dello sportello sarà dedicata esclusivamente alla registrazione dei concessionari, che potranno iscriversi e caricare i propri dati identificativi.
Solo successivamente, dopo specifica comunicazione da parte del Ministero, si aprirà la seconda fase e si potrà inserire l’ordine e prenotare l’incentivo. Dalla prenotazione si avranno poi fino a 180 giorni di tempo per la consegna del veicolo.
Per assicurare procedure di prenotazione corrette e trasparenti, sulla piattaforma sarà presente un contatore di risorse per seguire in tempo reale la disponibilità finanziaria del bonus.
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Come funziona l’ecobonus: i chiarimenti del Fisco
In concomitanza con l’avvio dell’ecobonus, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato i chiarimenti sugli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici e non inquinanti, sulle detrazioni fiscali per l’installazione dei punti di ricarica e sulla rottamazione di mezzi ad alte emissioni di Co2.
Con la risoluzione n. 32/E l’Agenzia delle Entrate ricorda quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019. Viene cioè riconosciuto un contributo da 1.500 euro a 6.000 euro per l’acquisto (anche in locazione finanziaria) e immatricolazione in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021, di un veicolo per il trasporto di persone fino a 8 posti oltre il conducente (categoria M1) nuovo di fabbrica con emissioni inquinanti di CO2 inferiori a 70 g/km e prezzo da listino ufficiale della casa produttrice inferiore a 50mila euro (Iva esclusa).
L’importo del contributo varia a seconda della presenza o meno della contestuale consegna per la rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato alle classi Euro 1, Euro 2, Euro 3 o Euro 4. Il venditore riconosce il contributo all’acquirente sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto. Successivamente l’impresa costruttrice o importatrice dell’auto rimborsa l’importo al venditore e lo recupera a sua volta sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in compensazione.
La risoluzione chiarisce che il costruttore del veicolo è il soggetto che detiene l’omologazione dell’auto e che ne rilascia all’acquirente la dichiarazione di conformità.
La detrazione sulle spese delle colonnine per i veicoli elettrici
La Manovra prevede anche una nuova detrazione fiscale del 50%, su un ammontare complessivo non superiore a 3mila euro da ripartire in dieci quote annuali di pari importo, per le spese di acquisto e installazione di punti di ricarica per i veicoli elettrici sostenute dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021.
La risoluzione chiarisce che la detrazione dell’imposta sui redditi spetta sia ai soggetti Irpef sia ai soggetti Ires e viene riconosciuta anche per gli acquisti effettuati dai condomini.
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Gli incentivi alla rottamazione per l’acquisto di motoveicoli non inquinanti
Dalle Entrate arrivano, inoltre, i chiarimenti relativi agli incentivi per l’acquisto di motoveicoli elettrici o ibridi nuovi e la contestuale consegna per la rottamazione del veicolo appartenente alle categorie Euro 0, Euro 1 o Euro 2.
Gli acquirenti che nel corso del 2019 comprano in Italia un veicolo elettrico o ibrido nuovo di fabbrica (potenza inferiore o uguale a 11 kW, delle categorie L1 e L3) e che consegnano per la rottamazione un veicolo delle stesse categorie di cui siano proprietari o utilizzatori (leasing finanziario) da almeno 12 mesi è riconosciuto un contributo pari al 30% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 3mila euro.
Ecotassa: cosa c’è da sapere
La legge di Bilancio 2019 ha introdotto un’imposta sull’acquisto di autovetture nuove con emissioni di anidride carbonica superiori a 160 CO2 g/km (ecotassa). L’imposta è dovuta da chi acquista, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia un veicolo nuovo di categoria M1 con emissioni di CO2 superiori alla soglia stabilita dal 1° marzo 2019 e fino al 31 dicembre 2021.
La risoluzione chiarisce che l’imposta è dovuta entro la data di immatricolazione del mezzo. L’imposta, il cui importo è parametrato in base a 4 scaglioni di emissioni di CO2, va versata tramite F24 da parte dell’acquirente del veicolo o da chi richiede l’immatricolazione.