Senato, DL Fiscale: niente modifiche a Transizione 5.0
Fumata nera per le modifiche a Transizione 5.0. Nel testo del DL Fiscale approvato oggi in Senato, infatti, è scomparso l’emendamento che potenziava la misura agendo su aliquote, scaglioni, fotovoltaico e cumulabilità con altri bonus. Alla base dovrebbe esserci la volontà di varare una sola maxi-modifica al Piano 5.0, introducendo anche altre misure di potenziamento su cui si sta negoziando con Bruxelles. Una strategia non compatibile con i tempi di approvazione del DL Fiscale. Le novità su 5.0 sarebbero quindi rimandate alla Manovra.
Guida al Piano Transizione 5.0
E’ questo il nuovo colpo di scena nella strategia del governo che punta ad aumentare l'appetibilità del credito d'imposta Transizione 5.0 che dal momento del suo lancio, in estate, fatica ancora a decollare.
Una situazione di stallo che, oltre ad aver suscitato in questi mesi il malcontento delle imprese che parlano di un’agevolazione eccessivamente complicata, rischia di far traballare anche il PNRR dato che i suoi 6,3 miliardi di dotazione arrivano proprio dal capitolo RepowerEU del Piano. Per questo da fine ottobre il ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) è al lavoro per migliorare, dove si può, l’agevolazione. Un’operazione non facile, su cui si inserisce da un lato il negoziato con Bruxelles, dall’altro l’identificazione degli strumenti regolatori e normativi con cui effettuare le modifiche.
Su quest’ultimo fronte la strategia del governo doveva passare - oltre che per una serie di FAQ che hanno chiarito ed allargato il perimetro dell’agevolazione - anche per un emendamento al DL Fiscale presentato dal senatore Matteo Gelmetti (FdI). Un provvedimento su cui la settimana scorsa erano tornati più volte sia il ministro delle imprese, Adolfo Urso, sia dirigenti del MIMIT nel corso di una serie di eventi svoltisi tra Roma e Milano. Iniziative nelle quali, oltre a confermare le novità su 5.0 presenti nell'emendamento Gelmetti al DL Fiscale, i rappresentanti del ministero hanno annunciato anche una serie di altre novità in dirittura di arrivo grazie ad un nuovo round di negoziazioni con l’UE.
Ed è qui che probabilmente si è inceppato qualcosa. Nel testo del DDL di conversione del DL 155/2024 (il decreto fiscale, appunto) approvato oggi pomeriggio, 28 novembre, dal Senato con voto di fiducia, è sparito infatti l’emendamento con le modifiche a Transizione 5.0. Da quanto si apprende da fonti di stampa, il MIMIT avrebbe fatto sapere che il motivo risiede nella scelta di aggiungere alle novità già previste nell’emendamento Gelmetti, anche altre migliorie al Piano sulle quali si sta “ultimando il necessario coordinamento con la Commissione Europea e la Ragioneria dello Stato”.
Un processo di modifica a 5.0 che non è risultato compatibile con i tempi di conversione in legge del DL Fiscale e che pertanto dovrebbe adesso confluire nella Legge di bilancio 2025 i cui lavori entreranno nel vivo la prossima settimana. In questo modo, oltre agli interventi sulle aliquote, gli scaglioni, la cumulabilità con altri bonus e il fotovoltaico, è possibile che le modifiche normative a Transazione 5.0 possano includere anche una parte di - se non tutti - gli elementi di potenziamento della misura annunciati dai rappresentanti del MIMIT in questi giorni e cioè: la mini proroga di quattro mesi per installare gli impianti e la semplificazione nel calcolo dei consumi energetici.
Ecco dunque come dovrebbe essere il nuovo volto del credito d’imposta Transizione 5.0, se dovessero essere approvate tutte le modifiche annunciate in queste settimane dal governo e presenti (in parte) anche nell'emendamento al DL Fiscale sul tax credit, poi saltato.
Transizione 5.0: più tempo per gli interventi
Una delle novità più rilevanti tra quelle annunciate dal capo segreteria tecnica del Mimit Marco Calabrò la scorsa settimana, durante l'incontro promosso a Milano da Bnl Bnp Paribas, è senza dubbio la concessione alle imprese di 4 mesi di tempo in più per finalizzare gli investimenti.
Calabrò ha infatti comunicato che la negoziazione del MIMIT con Bruxelles su questi aspetti è andata a buon fine e che adesso le imprese avranno tempo fino al 30 aprile 2026 per installare gli impianti, salvo restando la scadenza finale di giugno per la rendicontazione. Tempo extra che - spiega il dirigente MIMIT - deriva dalla disponibilità del ministero a contrarre i tempi delle attività che dovranno essere svolte al suo interno, così da dare più tempo agli imprenditori di finire i lavori.
Il via libera ufficiale su questo aspetto sarebbe dovuto arrivare a strettissimo giro. Attualmente, però, non si hanno informazioni certe sulle tempistiche, a maggior ragione dopo il nulla di fatto sull'emendamento al DL Fiscale su Transizione 5.0.
Transizione 5.0 e la semplificazione nel calcolo dei consumi energetici
L’altra novità di grande interesse per le imprese annunciata la scorsa settimana è quella relativa alla semplificazione nel calcolo dei risparmi energetici, necessario per poter accedere al credito di imposta e per la definizione dell’aliquota di incentivo.
Stando a quanto emerso nel convegno promosso da Bnl Bnp Paribas a Milano, infatti, la sostituzione di beni ammortizzati da almeno 24 mesi non dovrebbe più richiedere analisi, prevedendo l’accesso diretto al credito di imposta minimo.
Il credito d’imposta Transizione 5.0 cumulabile con il tax credit ZES Unica
Le novità annunciate dai rappresentanti del MIMIT si intrecciano poi con quelle contenute nell'emendamento Gelmetti al DL Fiscale (emendamento 8.14 al DL 155/2024) che però non è stato approvato e che adesso dovrebbe essere traslato nella Manovra 2025.
Anzitutto il tema della cumulabilità del tax credit 5.0 con altre agevolazioni. A intervenire su questo fronte era stato, la scorsa settimana, Calabrò annunciando il via libera da Bruxelles sulla possibilità di cumulo del credito d’imposta 5.0 con altri incentivi europei. Un passo in avanti importante su cui, già la scorsa settimana, si era in attesa dell'ok ufficiale da parte della Commissione ma che per ora non è ancora arrivato.
Novità importanti che fanno coppia con quanto contenuto nell’emendamento Gelmetti che sul tema prevedeva già la cumulabilità di 5.0 con il tax credit ZES Unica e con quello delle Zone logistiche semplificate (tax credit ZLS).
Transizione 5.0: percentuali di aiuto più alte e articolate su due scaglioni
Passaggio fondamentale dell’emendamento di Gelmetti (emendamento 8.14 al DL 155/2024) è poi quello che riduceva a due gli scaglioni in cui sono ripartite le fasce di investimenti e aumenta l'intensità dell'aiuto.
Allo stato attuale, infatti, il credito d’imposta ammonta al:
- 35% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Con l'approvazione dell’emendamento di Gelmetti, invece, il credito d’imposta sarebbe dovuto essere molto più generoso, diventando pari al:
- 50% del costo, per la quota di investimenti fino a 10 milioni di euro,
- al 15% del costo, per la quota di investimenti oltre i 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
A diventare più generose sarebbero state anche le maggiorazioni previste quando la riduzione dei consumi energetici diventa più marcata. L'emendamento Gelmetti prevedeva infatti che:
- in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 6% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 10%), il credito d’imposta salisse, rispettivamente, al 55% e al 20% con riferimento ai due scaglioni;
- in caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva superiore al 10% (o, in alternativa, laddove la riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento sia superiore al 15%), il credito d’imposta arrivasse rispettivamente al 60% e al 25%, in relazione ai due scaglioni.
In questo modo il tax credit 5.0 sarebbe diventato molto più attrattivo, mettendo sul piatto aliquote di incentivazione notevolmente più generose rispetto a quelle previste attualmente.
Transizione 5.0: maggiorato anche il sostegno al fotovoltaico
L’emendamento Gelmetti interveniva anche per incentivare la realizzazione di investimenti che prevedano anche l'installazione di pannelli fotovoltaici. Lo faceva, da un lato, aumentando le aliquote di maggiorazione previste per questi interventi, e dall’altro ampliando le tipologie di pannelli fotovoltaici che danno diritto a tali maggiorazioni.
Andando con ordine, allo stato attuale non sono previste maggiorazioni nel caso in cui vengano installati “pannelli con efficienza ≥ 21,5% prodotti in UE” (pannelli di tipo “a”). Con l'emendamento Gelmetti, invece, le maggiorazioni sarebbero state possibili anche per tali pannelli che, in questo modo, si andavano a sommare alle altre due tipologie attualmente contemplate: i moduli con celle, efficienza ≥ 23,5% prodotti in UE (pannelli di tipo “b”); e i moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem, efficienza ≥ 24,0% prodotti in UE (pannelli di tipo “c”).
Come già accennato, inoltre, l'emendamento prevedeva delle nuove maggiorazioni che diventavano rispettivamente pari al:
- 140% (invece del 120%) per i pannelli di tipo “b”;
- 150% (invece del 140%) per i pannelli di tipo “c”.
A queste si aggiungeva ovviamente l’aliquota prevista per i pannelli di tipo “a”, che si attesta al 130%.
Le FAQ che semplificano e potenziano Transizione 5.0
In attesa di sapere quale sarà l'emendamento su Transizione 5.0 che, a questo punto, dovremmo trovare nella Manovra 2025, è bene sottolineare che alcuni cambiamenti alla misura sono già arrivati tramite FAQ.
Ad esempio l'inserimento tra gli interventi ammissibili degli investimenti in illuminotecnica per gli hotel - annunciato da Urso a fine ottobre durante un evento di Confesercenti - è arrivato proprio attraverso una delle FAQ pubblicate il 2 novembre.
Stesso discorso anche per altre aperture su settori e investimenti, che sono state inserite sempre dentro a delle FAQ.
Consulta l'emendamento Gelmetti al DL Fiscale
Consulta il testo del DDL di conversione del DL Fiscale, votato dal senato il 28.11.2024
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